[30/07/2010] News

Le dighe sul Mekong minacciano i pesci giganti

LIVORNO. Secondo il rapporto "River of giants: giant fish of the Mekong" del Wwf le quattro specie di pesci giganti che vivono nel Mekong, che sono tutte nella top 10 dei pesci d'acqua dolce più grandi del pianeta, sono a grave rischio per la costruzione di dighe lungo tutto il corso del grande fiume asiatico.

Lo stingray d'acqua dolce del Mekong (Himantura chaophraya) è il più grande pesce d'acqua dolce del mondo, una razza lunga quanto un bus e pesante fino a 600 kg, ma quello più a rischio di estinzione è il leggendario pesce gatto gigante del Mekong (Pangasianodon gigas) al terzo posto per dimensioni con i suoi 3 metri di lunghezza e 350 kg di peso.

Per Roger Mollot, un biologo del Wwf Laos «Un pesce delle dimensioni del pesce gatto gigante del Mekong, semplicemente non sarà in grado di attraversare a nuoto un ostacolo grande come una diga per raggiungere le sue aree di riproduzione a monte. Questo porterebbe al collasso della popolazione di questa specie simbolica selvatica».

Le abitudini del Pangasianodon gigas non sono del tutto note, ma diversi ricercatori assicurano che il pesce gatto gigante del Mekong migra da lago Tone Sap in Cambogia fino al Mekong per deporre le uova nel nord della Thailandia e del Laos. Qualsiasi diga costruita sul basso corso del Mekong potrebbe bloccare questo percorso migratorio.

«La diga idroelettrica programmata sul fiume Mekong nella provincia di Sayabouly, nel nord del Laos, è una minaccia per la sopravvivenza delle popolazioni selvatiche di pesce gatto gigante del Mekong - dice il Wwf - La diga di Sayabouly è la prima diga nel corso inferiore del fiume Mekong ad entrare nella fase critica di valutazione prima che i Paesi membri della Mekong River Commission decidano se approvare la sua costruzione».

Dang Thuy Trang, coordinatrice della Mekong River Ecoregion per il programma Greater Mekong del Wwf, sottolinea che «Nel Mekong vivono più pesci giganti che in qualunque altro fiume sulla Terra Attualmente, il corso del basso Mekong é libero, il che presenta una rara opportunità per la salvaguardia di queste specie. Ma il tempo stringe».

Gli altri pesci giganti del Mekong altri giganti di cui parla il rapporto sono Pangasius sanitwongsei, chiamati pesce gatto mangia cani perché vengono pescati con esche di carcasse di cani e polli , che in realtà è una carpa gigante che arriva a 3 metri di lunghezza, e la carpa gigante (Catlocarpio siamensis), il pesce nazionale della Cambogia, la carpa più grande del mondo, che arriva a 300 kg.

Nel corso principale del basso Mekong è attualmente in progetto la realizzazione di 11 nuovi sbarramenti, e per il Wwf la diga di Sayabouly segnerebbe anche l'estinzione della razza gigante del Mekong: «Il Wwf chiede una moratoria per la costruzione di sbarramenti nel basso Mekong. È indispensabile definire tempestivamente gli effetti dei futuri sbarramenti sull'equilibrio ecologico del Mekong e dei suoi affluenti. Per poter coprire la domanda energetica a breve termine, il Wwf appoggia progetti sostenibili di centrali idroelettriche negli affluenti del Mekong, dove esistono già sbarramenti. La moratoria andrebbe a vantaggio non solo dei pesci giganti ma anche dei 320 milioni di persone che vivono lungo le rive del Mekong in Cina, Myanmar, Laos, Thailandia, Cambogia e Vietnam: l'agricoltura e la pesca sono strettamente correlate a un paesaggio fluviale sano e produttivo».

Infatti, l'impatto delle dighe sul basso corso del Mekong non si limitano a questi giganti di acqua dolce, ma potrebbe anche esacerbare gli effetti dei cambiamenti climatici già in atto nel delta del Mekong Delta, una delle regioni più produttive del mondo per la pesca e l'agricoltura. Costruire la diga di Sayabouly ridurrebbe sedimenti che porta a valle il Mekong fino al suo grande e fertile delta, aumentando la vulnerabilità di questa zona agli impatti dei cambiamenti climatici, come l'aumento del livello del mare che potrebbe portare il cuneo salino nell'entroterra di Vietnam e Cambogia, danneggiando irreparabilmente la produzione agricola e l'acqua dolce dalla quale dipendono milioni di persone.

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