[29/07/2010] News toscana

Autobus elettrico made in Maremma

GROSSETO. Dal primo agosto i cittadini della Toscana del sud non dovranno più cambiare autobus per muoversi all'interno e tra le province di Arezzo, Grosseto e Siena e nella cittadina di Piombino. Sarà infatti una sola azienda a gestire il servizio di trasporto pubblico locale:  si chiama Tiemme, Toscana Mobilità e nasce dall'aggregazione di Rama spa (Gr), Atm spa (Piombino), Lfi spa (Ar)e Train spa (Si).

Alle società madri che hanno fatto confluire i rispettivi rami aziendali e che hanno sino ad oggi gestito il servizio degli autobus urbani ed extraurbani del territorio compreso tra le tre province più Piombino, resteranno gli asset patrimoniali e le partecipazioni all'interno della new co.

Tiemme prevede di prestare servizio - tagli previsti in finanziaria permettendo- a circa 40 milioni di passeggeri grazie ad un parco mezzi di 750 autobus e a una dotazione di personale di circa 1200 addetti. Numeri che assieme ad un patrimonio di circa 90 milioni di euro fanno di Tiemme «una delle prime dieci realtà italiane nel settore del trasporto pubblico locale» come ha sottolineato il neo direttore generale Piero Sassoli, che si prepara sin da ora a partecipare alla prossima gara da 500 milioni di euro per la gestione del servizio nell'area sud della Toscana prevista per il 2011.

Garanzie per il futuro occupazionale le ha date il presidente di Rama spa, nel corso della conferenza stampa di presentazione che si è svolta a Grosseto nella sala del Consiglio provinciale, e che adesso siederà nel consiglio d'amministrazione della new co assieme a tutti gli altri presidenti delle società che partecipano a Tiemme.

«Manterremo gli stessi livelli occupazionali e le sedi di lavoro- ha detto Marco Simiani- aumentando la produttività e allargando il campo di azione in altri settori della mobilità. Faremo di Tiemme una azienda forte e leader della mobilità toscana».

Ma Rama  non è comunque destinata a scomparire dopo i suoi 97 anni di attività, anzi intende rilanciare e per il futuro ha già in animo progetti di sviluppo sulla mobilità sostenibile che hanno al centro il progetto "autobus elettrici" in partnership con due aziende cinesi.

«Un progetto di politica industriale- lo ha definito il presidente della provincia di Grosseto, Leonardo Marras intervenuto alla conferenza stampa- con l'obiettivo di ammodernare il sistema di trasporto pubblico rivolto ad un territorio di grande qualità ambientale, quale quello in cui opera»

Il progetto è stato avviato nel 2008 ed è giunto dopo vari step alla sua definizione nel corso della recente trasferta all'expo di Shangai, dove è stato siglato l'accordo che porterà il prossimo 30 marzo all'omologazione del primo autobus elettrico di 12 metri per il trasporto urbano ed extraurbano e alla sua immatricolazione in Italia. Un progetto che nasce dalla collaborazione tra la Cina e l'Italia, la Maremma in particolare, in cui il paese asiatico ha messo ingenti risorse finanziarie che hanno permesso di compiere molte sperimentazioni sino ad arrivare al prototipo che verrà omologato il prossimo anno. Il ruolo di Rama spa è stato quello di partner europeo che ha fornito alle due aziende asiatiche, Alfabus che produce autobus e Leibo che produce motori elettrici, entrambe leader del settore, il  supporto in merito agli aspetti normativi, amministrativi e burocratici necessari per poter entrare nel nostro mercato.

Ma il progetto è ancora più ambizioso e prevede assieme alla divisione energia e trasporti del Cnr, che si avvale a sua volta della collaborazione sul territorio toscano del Citt e di Cosvig, di sviluppare attività di re-ingegnerizzazione sul prodotto e sul processo finalizzate al miglioramento tecnologico dell'autobus cinese per adeguarlo alle esigenze del territorio e contemporaneamente sviluppare la tecnologia per le necessarie centraline di ricarica.

«L'obiettivo è quello di puntare a centraline di  ricarica alimentate direttamente con energie rinnovabili - ha detto il responsabile del dipartimento del Cnr, Antonucci - e puntiamo a fare sì che siano pronte assieme all'autobus elettrico, su cui lavoreremo anche per ammodernare le batterie così da farle essere più efficienti e di minore ingombro».

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