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La Francia adotta la strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile

LIVORNO. Il Comité Interministériel pour le Développement Durable (Cidd), presieduto dal ministro francese all'ecologia Jean Louis Borloo, ha adottato la nuova Stratégie Nationale de Développement Durable (Sndd)  2010-2013, cioè il quadro di riferimento ed orientamento per l'insieme dei protagonisti francesi, pubblici e privati, che punta ad assicurare la coerenza e la complementarietà degli impegni della Francia a livello nazionale, europeo e internazionale.

Il ministero dell'ecologia spiega : «Elaborata in un contesto mondiale segnato da crisi economiche e finanziarie, da impegni ambientali sempre più pregnanti e da un'accresciuta esigenza di solidarietà tanto a livello nazionale che internazionale, la Sndd ppne le basi  di un modo di sviluppo sostenibile organizzato intorno ad un'economia verde ed equa, che sia ugualmente sobria in risorse naturali (energia, materie prime, acqua, spazio, , biodiversità...) e decarbonizzata ma che integri anche le dimensioni umane e sociali».

La Sndd 2010-2013 é volutamente un documento sintetico, strutturato in 9 sfide centrali, «Per andare verso un'economia verde ed equa», ognuna delle quali descritta u in termini di obiettivi, scelte stategiche e leve di azione :

Consumo e produzione sostenibile, grazie a consumatori e produttori responsabili, che giscono tenendo di conto di tutto il ciclo di vita dei prodotti e dei servizi;

Sociétà della conoscenza, attraverso lo sviluppo dell'informazione, della formazione, dell'educazione lungo tutta la vita e l'accesso alla cultura, con un sostegno s accresciuto alla ricerca ed all'innovazione, condizione della nostra competitività e quindi della durata del nostro modello economico e sociale;

Governance, che deve facilitare il nostro adattamento al cambiamento ed aiutare la nostra società ad evolversi insieme a tutte le parti interessate;

Cambiamento climatico ed energia, che esigono un rigore ed una sobrietà più grande nei nostri consumi, lo sviluppo di energie rinnovabili, l'adattamento dei territori, vigilando sulla situazione delle persone e delle attività vulnerabili;

Trasporti e mobilità sostenibile, favorendo il "report modal", la complementarietà e i trasporti meno inquinanti, impegnandosi a ridurre gli spostamenti non necessari, a sviluppare dei sistemi innovativi rispondenti ai bisogno di performance economiche, ecologiche e di coesione sociale;

Conservazione e gestione sostenibile della biodiversità e delle risorse naturali, basandosi su una migliore conoscenza - e riconoscenza - del loro contributo ai nostri bisogni più essenziali, su un'economia, un'urbanizzazione e delle organizzazioni più sobrie e più "éco-innovantes";

Salute pubblica, prevenzione e gestione dei rischi, prestando una particolare attenzione alla qualità degli ambienti ed alle potenziali ineguaglianza sociali;

Demografia, immigrazione ed inclusione sociale, il cui impatto sull'economia e l'equilibrio dei nostri sistemi di protezione sociale è determinante, impegnandoci a lottare contro tutte le esclusioni dovute in particolare all'età, alla povertà, all'insufficienza di educazione e formazione e basandosi sulla dimensione pluriculturale della società francese;

Sfide internazionali in material di sviluppo sostenibile e di lotta contro la povertà nel mondo, sostenendo il rafforzamento della governance internazionale per integrare meglio le esigenze dello sviluppo sostenibile, contribuendo alla sicurezza alimentare ed energetica dei Paesi più sfavoriti.

Visto dall'Italia della Finanziaria "macelleria" e del taglio dei parchi e delle politiche ambientali e sociali, il governo di centro-destra francese sembra in mano alla sinistra rivoluzionaria o alla rivoluzione verde.

Eppure la Sndd, elaborata durante tutto il 2009 in continuità con le riflessioni della commissione Sen-Stiglitz-Fitoussi, ha coinvolto in una vasta concertazione ministeri ed esponenti delle imprese e della società civile, per poi allargare le consultazioni ad Internet e in una serie di ateliers de concertation et d'avis, in particolare quelli del Comité de suivi du Grenelle e del Conseil Economique, Social et Environnemental.

Ogni anno la Sndd sarà oggetto di un rapporto al Parlamento sulla sua attuazione nelle politiche nazionali. Borloo  ha sottolineato che «Questa strategia che abbiamo adottata appartiene a ciascuno, protagonisti pubblici, economici ed associativi, che devono appropriarsene per costruire collettivamente le strade di un'economia più verde e più equa, la sola risposta positiva alle crisi alle quali la nostra società deve far fronte per preparare l'avvenire».

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