[28/07/2010] News

Politica e sostenibilità: aspettando il Cigno rosso-verde

LIVORNO. Qualche giorno fa ci domandavamo come mai questo governo non fosse ancora caduto visto le tante e le tali cose combinate da questa maggioranza ahinoi votata legittimamente dagli italiani. E indirettamente ci ha risposto oggi Stefano Folli sul Sole24Ore.

Secondo quello che viene ritenuto uno dei migliori analisti della politica nazionale, quello che manca alla politica italiana è «un cigno nero, un episodio fuori del comune che rompa l'incantesimo. Altrimenti è probabile che si resti ancora a lungo prigionieri di questo stillicidio velenoso: una guerra di trincea all'interno del partito di maggioranza, dietro la quale s'intravede l'amara realtà. Siamo in una crisi di governo virtuale e priva di sbocchi, nella quale tutti o quasi sono condannati alla paralisi».

E dunque: «Allo stato delle cose - e in assenza del cigno nero - nessuno dispone dell'arma risolutiva per regolare i conti e trascinare la maggioranza fuori dalle secche. Berlusconi è il primo a saperlo e infatti i suoi annunci di guerra contro Fini e i finiani per ora sono puramente velleitari. Il presidente del Consiglio subisce le stilettate dei suoi oppositori interni sulla «questione morale», ma reagisce con estrema prudenza. È attento a non compiere passi falsi, anche se il prezzo da pagare è il logoramento».

Prima osservazione: un governo che non governa perché non è in grado è dunque normale che resti in piedi? Seconda osservazione: davvero serve un altro Cigno Nero, ovvero un evento "imprevedibile e imponderabile, in grado di modificare in modo clamoroso il corso delle cose" oltre a tutti quelli a cui abbiamo assistito a partire dal fatto che questo paese, in piena crisi economica non ha neppure un ministro dello sviluppo economico? Terza osservazione: da tutta l'analisi l'idea che la spallata alla maggioranza la possa dare l'opposizione non è neppure presa in considerazione (forse giustamente).

Inutile quindi dilungarsi troppo: se questo è il quadro, di fronte alle sfide epocali a cui anche l'Italia è chiamata, ovvero la crisi economico-ecologica in atto, con la necessità impellente di mettere in piedi un diverso modello di sviluppo se non incentrato come si dovrebbe sulla sostenibilità che almeno la includa, siamo all'impasse più completa.

Perché nel frattempo il centrodestra, che in una certa fase stupì anche noi per posizioni teoricamente avanzate sulla sostenibilità tanto da farci pensare a uno sdoganamento bipartisan definitivo della sostenibilità stessa, è invece mestamente - in Italia - rinculato verso posizioni del secolo scorso (vedi posizioni sul clima) e la sinistra nel frattempo si è del tutto sciolta (non per colpa del global warming però).

Insomma, noi nel Cigno Nero (a proposito che fine hanno fatto le clamorose novità annunciate dai giudici sulle stragi di via D'Amelio, verità che la politica non avrebbe potuto reggere?) ci confidiamo ma sperando che l'evento "imprevedibile e imponderabile" sia una sinistra finalmente in grado di farsi alternativa "sostenibile" dell'attuale governo.

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