[27/07/2010] News

Nasce il "Forum nucleare italiano" e si alimenta il dibattito tra favorevoli e contrari all'atomo

FIRENZE. E' da giorni che la querelle sul nucleare con annessi e connessi tiene banco nel nostro Paese: scelta dei siti, data di avvio dei cantieri, nomina del presidente dell'agenzia sono al centro dello scontro politico. In questo contesto, ad alimentare il confronto tra favorevoli e contrari all'atomo è nato il "Forum nucleare italiano" che riunisce imprese, università, forze sociali e associazioni. «Con il Forum nucleare italiano - ha dichiarato  Chicco Testa che ne è stato nominato presidente - nasce anche in Italia uno spazio di informazione, dialogo e collaborazione che accompagnerà il Paese in un percorso cruciale per il proprio futuro energetico, tecnologico e di sviluppo».

Tra gli obiettivi del Forum: contribuire alla ripresa del dibattito pubblico sullo sviluppo dell'energia nucleare in Italia; favorire la conoscenza dell'opzione nucleare; rappresentare un centro di divulgazione di una informazione tecnico-scientifica ''ampia, chiara, trasparente e accessibile''. Tra i fondatori del forum: Alstom Power, Ansaldo Nucleare, Areva, Confindustria, E.on, Edf, Edison, Enel, Federprogetti, Flaei-Cisl, Gdf Suez, Politecnico di Milano, Sapienza-Università di Roma, Sogin, Stratinvest Energy, Techint, Technip, Tecnimont, Terna, Uilcem, Università di Genova, Università' di Palermo, Università di Pisa, Westinghouse.

L'operazione non è piaciuta al leader nazionale dei Verdi Angelo Bonelli che ha dichiarato: «Con il Forum per il nucleare Italiano (Fni) lanciato oggi a Roma parte la "disinformatia" sul nucleare». Il portavoce del partito del Sole che ride guarda avanti e si rivolge poi alle forze della coalizione di centro-sinistra: «Il ritorno al nucleare tanto propagandato dal governo Berlusconi non partirà prima del 2013, quindi l'avvio delle procedure spetterà al prossimo governo. Lo diciamo subito ed a scanso di equivoci: la prossima coalizione di centrosinistra non potrà che avere come elemento fondante chiaro e strutturale la contrarietà al nucleare, costosissimo, insicuro ed insostenibile sia dal punto di vista sociale che ambientale. Per questo motivo chiediamo che ci siano parole chiare e nette sia da parte del Pd che da chiunque, come Vendola, si candidi alla guida del centrosinistra. Sul nucleare sono state dette tante sciocchezze perché si vuole nascondere la verità agli italiani: camuffare un'operazione che mira a socializzare i costi, scaricandoli sulle bollette dei cittadini e massimizzare i profitti dei maggiorenti dell'energia» ha concluso Bonelli. Molto critica sulla struttura data al Forum nucleare italiano anche Legambiente: «Più che un Forum sembra un fan club dell'energia dell'atomo ha dichiarato il presidente nazionale dell'associazione ambientalista Vittorio Cogliati Dezza- Si tratterebbe, come è evidente a tutti, di un dibattito unidirezionale e senza alcuna voce critica, dove conterebbero solo le ragioni della grande industria, il cui esito è ovviamente scontato. Del resto, come recita la celebre massima "dove tutti pensano la stessa cosa, nessuno pensa un granché". Per questo, chiediamo di aderire al Forum perché crediamo sia necessario portare al suo interno la voce dei cittadini e degli ambientalisti». Il Forum per Legambiente deve essere uno spazio aperto alla discussione: «Siamo sempre aperti al dibattito e allo scambio - ha aggiunto Cogliati Dezza - perché la nostra opposizione al nucleare non è di natura ideologica, né si fonda su atteggiamenti oscurantisti e retrogradi, quanto invece su ragionamenti concreti di cui si deve discutere all'interno del Forum. Crediamo, infatti, che scegliendo l'atomo l'Italia riaprirebbe la porta ad una tecnologia costosa e già vecchia, peraltro dichiarata pericolosa anche dalle agenzie per la sicurezza nucleare di Francia, Finlandia e Gran Bretagna. I nodi, del resto, cominciano già a venire al pettine: il sottosegretario Saglia ha già posticipato la posa della prima pietra al 2014, contraddicendo quanto dichiarato da Scajola fino alle sue dimissioni sull'immediatezza dell'opzione nucleare». Poi il presidente spiega le condizioni di Legambiente per la scelta energetica che deve fare l'Italia. «Il futuro energetico del nostro Paese deve fondarsi anche sull'innovazione tecnologica e sulla ricerca, purché sia coerente con i principi di precauzione e di salvaguardia della salute, che il nucleare ad oggi non garantisce. Accogliamo, quindi, l'invito del Ministro Prestigiacomo a un confronto serio e approfondito da sviluppare anche all'interno del Forum» ha concluso Cogliati Dezza.

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