[27/07/2010] News toscana

Ad agosto ad Arezzo partirà una nuova procedura di conferimento per l'amianto

FIRENZE. Dopo Ferragosto ad Arezzo partirà la procedura per la raccolta e l'avvio a corretto  smaltimento dei rifiuti di amianto provenienti da civili abitazioni. A gestire il servizio sarà direttamente l'Ufficio ambiente del comune di Arezzo in collaborazione con Aisa Spa, provincia, Arpat e Asl 8.

I cittadini conferivano i manufatti contenenti amianto in matrice cementizia o resinoide alla discarica di "Podere il Pero" previa nulla osta dell'amministrazione comunale. Ora per problemi tecnici quel sito non è più disponibile  e aumentando la possibilità di abbandoni abusivi nell'ambiente, il comune ha deciso di correre ai ripari: «tale interruzione - ha dichiarato l'assessore all'ambiente Roberto Banchetti - ha creato notevoli problematiche soprattutto per eventuali comportamenti illeciti derivati da abbandoni e depositi incontrollati, con potenziali danni per la salute pubblica e per l'ambiente».

Claudio Bondi di Arpat ha ricordato i pericoli del "fai da te": «spesso l'amianto viene trattato dai cittadini, smontato o scomposto magari attraverso strumenti elettrici, senza alcuna considerazione di quelle che possono essere le conseguenze, come la dispersione di fibre di eternit», mentre  il direttore del dipartimento di prevenzione della Asl 8 Domenico Sallese ha ribadito i pericoli per la salute: «il mesotelioma della pleura è un tumore, purtroppo mortale, provocato dall'amianto. È solo un esempio, estremo, delle patologie che il materiale genera e che rende bene l'idea di quanto importante sia il suo smaltimento».

Per quanto riguarda la procedura da seguire da parte dei cittadini  ricalca quella pre-2008, informano dall'amministrazione. La differenza sta nel fatto che il conferimento del rifiuto da parte dell'utente, munito sempre di specifico nulla osta rilasciato dall'amministrazione comunale, avverrà in una struttura di raggruppamento presso l'impianto di San Zeno e da qui sarà smaltito a cura di Aisa Spa. L'area, un piazzale dell'impianto, delimitata, sorvegliata e presidiata da personale incaricato ad acquisire il nulla-osta, è facilmente usufruibile dai cittadini, ospiterà un automezzo o un contenitore destinato a raccogliere i rifiuti che verranno rimossi entro 48 ore.

Il personale verificherà anche la conformità del carico e del confezionamento e  supporterà l'utente nelle operazioni di scarico del materiale. Nello specifico: potranno essere conferiti pannelli, lastre piane e ondulate in numero massimo di 10 per 20 metri quadrati; serbatoi per acqua, uno o più per un volume massimo di 1000 litri; casette ricovero di animali domestici, una al massimo; altri manufatti come canne fumarie, linoleum e cappe per un massimo di 250 chili. Manufatti in quantità superiori a quelle indicate non potranno essere conferiti e per il loro corretto smaltimento il cittadino deve rivolgersi a ditte specializzate autorizzate. Dal 16 agosto l'Ufficio ambiente comincerà a ricevere e protocollare le domande. Entro 10 giorni, l'ufficio invierà la documentazione ad Aisa che, qualora ricorrano le condizioni previste, inviterà l'utente a recarsi presso i propri uffici situati in Via Trento Trieste 163 per comunicare il luogo e la data del conferimento e consegnare duplice copia del nulla osta, una delle quali dovrà essere riconsegnata al momento del conferimento mentre l'altra copia rimarrà all'utente come prova dell'avvenuto corretto conferimento del rifiuto.

Al momento del rilascio del nulla-osta verranno fornite dettagliate informazioni sul servizio e consegnato un kit contenente i materiali necessari per la rimozione e il confezionamento dei rifiuti in amianto. Il kit base è composto da una tuta, un paio di guanti e una mascherina con filtro mentre altri tipi di kit sono adatti a manufatti come cappe, canne fumarie o serbatoi e sono tutti pensati per la sicurezza del cittadino che esegue fisicamente le operazioni di conferimento. «Va usata ogni protezione e precauzione, dal non salire sopra alle coperture in amianto che non reggono il peso di una persona al trattamento sempre con prodotti incapsulanti, dal sigillare bene i manufatti confezionati in teli resistenti a una doccia al termine delle operazioni. I costi per i cittadini sono limitati al solo pagamento del kit-sicurezza» ha concluso l'assessore Banchetti. Le amministrazioni ricordano però che non è obbligatorio dismettere l'amianto.

Se una copertura in una proprietà privata non 'spolvera' come si dice in gergo tecnico, può essere mantenuta. Walter Rossi, presidente di Aisa spa ha poi precisato:«Non vogliamo più vedere nei cassonetti pezzi di amianto, comportamento comodo ma molto scorretto. Peraltro, Aisa non può 'toccare' rifiuti pericolosi e speciali: per cui se una persona lascia amianto accanto al cassonetto, i vicini rischiano di vederlo posato per 30-40 giorni perché siamo costretti ad attivare una procedura burocratica per coinvolgere ditte specializzate».

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