[26/07/2010] News

La Recensione. Capire il cane per farsi capire di Francesco Mezzatesta

"Capire il cane per farsi capire", scritto dal fondatore della Lipu Francesco Mezzatesta, non è il solito libro sui cani, ma rappresenta una novità nel panorama dell'editoria sugli animali domestici. Nella sua introduzione il famoso etologo Giorgio Celli spiega che questo libro «risponde all'esigenza di educare l'uomo per educare il cane», è insomma un piccolo corso per rinaturalizzare l'uomo ed evitare l'antropizzazione del cane, dell'animale che da più tempo condivide il destino degli esseri umani.

«Nel libro - spiega Mezzatesta - ho voluto parlare dei più comuni e involontari errori compiuti nei confronti dei nostri cani. Errare è umano, è perseverare nell'errore che diviene dannosissimo come dicevano i latini. In fondo siamo sempre in tempo per migliorare e i nostri cani ne saranno felici. Un tempo si diceva "al lupo al lupo" adesso si traduce in "scaricabarile sugli animali».

Infatti il libro non si occupa tanto di dare informazioni sulle varie razze, sugli aspetti veterinari e così via, ma tratta dei rapporti psicologici e sociali tra noi umani e i nostri cani. Per l'autore non è la razza a determinare il comportamento dell'animale (se mai vi è una "tendenza" data dalla selezione morfologica e strutturale di ogni razza) ma siamo soprattutto noi con l'educazione che coscientemente o inconsapevolmente forniamo al cucciolo le regole per cui da adulto si comporterà o meno in un certo modo.

Certo vi sono i moduli comportamentali tipici di ogni specie che rappresentano l'alveo di fondo su cui inserire i nostri messaggi al cane. Questi moduli comportamentali vanno sì conosciuti, ma pur trattandosi di pilastri comportamentali specie specifici , di per sè non determinano il carattere e il modo di comportarsi del singolo animale. Come per i figli anche per i cani molto dipende da noi.

Il tutto viene spiegato con un linguaggio chiaro che non nasconde l'inaspettata complessità del rapporto uomo-cane. I vari argomenti vengono trattati in modo estremamente divulgativo senza eccessive pretese di carattere etologico, il tutto illustrato passo passo con disegni che illustrano comportamenti del cane (e dell'uomo), come correggere i difetti e i comportamenti che derivano da una troppo stretta identificazione del cane con il padrone.

Lo scopo è di far sì che le persone che posseggono un cane o che lo vorrebbero acquistare conoscano alcune regole base del linguaggio canino e riescano meglio a comunicare e a farsi capire dal cane . Il libro vuole essere alla portata di tutti e risultare utilizzabile anche come una sorta di "patentino" in grado di garantire la conoscenza delle informazioni minime per chi voglia tenere con sè un amico di altra specie.

Il cane non è un soprammobile e come ci si deve sforzare per farsi capire da uno straniero che parla una lingua diversa dalla nostra, a maggior ragione occorre sforzarsi ed avere gli strumenti per farsi capire da chi appartiene ad un ‘altra specie. Il libro affronta anche il tema dello "scaricabarile sul cane", la tendenza, cioè, a scaricare sugli animali la possibile trasmissione di malattie tralasciando invece di affrontare i veri fattori di rischio che minacciano la salute dell'uomo in città.

Come scrive Celli: « Il rapporto interpersonale tra l'uomo e il cane si fonda su un grosso repertorio di gesti, insieme a dei vocalizzi emotivi, però, in una certa misura la lunga convivenza con noi ha fatto accedere il cane da un universo emotivo a un universo parzialmente cognitivo, nel senso che l'animale capisce il significato e il valore pragmatico di un certo numero di parole. Riconosce perfettamente il suo nome, anche se non possiamo dire che questo riconoscimento debba necessariamente coincidere con la consapevolezza dell'io. Un libro come questo costituisce un vero e proprio vocabolario bilingue, per la ricostituzione di un nuovo avatar».

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