[20/07/2010] News toscana

Pisa "denuclearizzata". Votata la proposta di Legambiente

LIVORNO. Nel territorio del comune di Pisa non verrà costruita nessuna centrale nucleare. Almeno secondo quanto stabilito dalla proposta di iniziativa popolare promossa dal Circolo di Legambiente di Pisa votata in consiglio comunale, ieri sera. La proposta è stata approvata  con 22 voti favorevoli, 12 contrari e 2 astenuti. Inizialmente calendarizzata per il Consiglio Comunale del 15 Luglio (con oltre un anno di ritardo sui tempi previsti dal regolamento comunale), dopo diverse ore di attesa, ed una discussione infinita, la discussione è stata fissata per ieri. L'iniziativa dell'associazione ambientalista risale a maggio del 2009 quando furono raccolte e poi depositate negli uffici comunali, 246 firme per richiedere un consiglio comunale aperto sull'argomento, secondo l'iter previsto dall'articolo 55 dello Statuto Comunale, in cui si afferma che l'iniziativa per l'adozione di atti amministrativi "può essere esercitata da parte della popolazione con la presentazione di una proposta che deve essere sottoscritta da almeno 150 residenti maggiorenni". E a distanza di un anno, è arrivata la discussione. Primo firmatario del documento depositato, il presidente del circolo locale dell'associazione ambientalista Marco Ricci. "Nonostante da più parti si continui a spacciare il nucleare come una tra le fonti energetiche meno costose, l'apparente basso costo del Kwh nucleare è dovuto esclusivamente all'intervento dello Stato, direttamente o indirettamente, nell'intero ciclo di vita di una centrale dalla costruzione allo smantellamento sino allo smaltimento definitivo delle scorie", ha spiegato Ricci. "A tal proposito sono illuminanti le conclusioni della ricerca "The economic future of nuclear power" condotta dall'Università di Chicago nell'agosto 2004 per conto del Dipartimento dell'energia statunitense sui costi del nucleare confrontati con quelli relativi alla produzione termoelettrica da gas naturale e carbone. Secondo il rapporto dell'Università Usa, considerando tutti i costi, dall'investimento iniziale e dalla progettazione fino ad arrivare alla spesa per lo smaltimento delle scorie (che incide fino al 12% del prezzo totale di produzione elettrica), il primo impianto nucleare che entrerà in funzione produrrà elettricità a 47-71 dollari per MWh, escludendo qualsiasi sovvenzione statale all'industria dell'atomo, contro i 35-45 dei cicli combinati a gas naturale. Conclusioni paragonabili a quelle raggiunte dal Massachusetts Institute of Technology nel rapporto "The future of nuclear power" pubblicato nel 2003 che dice che i costi del chilowattora prodotto con gas, sono di 4,1 centesimi di dollaro, mentre il chilowattora nucleare (di una centrale in grado di operare per quarant'anni) costa ben 6,7 centesimi di dollaro".

Il Consiglio comunale pisano, votando la proposta, si è dichiarato contrario quindi alla produzione di energia nucleare, ha espresso parere contrario all'installazione su tutto il territorio comunale di centrali che sfruttino l'energia atomica e si è impegnato a garantire la massima trasparenza e partecipazione nel processo di individuazione di siti di stoccaggio per i rifiuti radioattivi.

La campagna di Legambiente su tutto il territorio nazionale è nata in seguito alla decisione del Governo Berlusconi che vuole tornare e cancellare l'esito referendario del 1987 con il quale il Paese rinunciò all'energia prodotta con l'atomo.

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