[16/07/2010] News toscana

Tra discariche e Sgarbi quotidiani alla sostenibilità

LIVORNO. Leggiamo sulla cronaca del Tirreno di oggi quanto segue:.«Vittorio Sgarbi, sul palco dell'anfiteatro Mazzola di Peccioli con "Sgarbi, l'altro", evento inserito nel festival delle 11 Lune, non ha nascosto la sua approvazione per come è stata gestita la discarica di Legoli e per come un piccolo Comune ha saputo trasformare i rifiuti in soldi. Il problema dei rifiuti esiste, tanto vale gestirlo. ‘Peccioli ha saputo trasformare la m... in arte', ha aggiunto sperando di saper fare tesoro dell'esperienza pecciolese per portarla a Salemi. Il professore ha fatto riferimento alle numerose rotatorie costruite non solo in Valdera ma ormai ovunque e alla capacità dell'amico, Alberto Bartalini, di collocarvi un elefante, come se passasse di lì per caso». «In scena - si legge ancora - prima con abito da rabbino per una lettura recitata. Poi il "vero" Sgarbi che inveisce contro gli scempi del nostro tempo. La distruzione delle Officine Alfa Romeo di Milano mangiate dai mostri di ferro, per esempio di una società che trova nella distruzione e nella morte una nuova espressione formale. È successo con i templi buddisti in Afganistan e le Torri Gemelle».

Senza nulla togliere a Peccioli e alla sua riconosciuta capacità di gestione di una discarica, sempre di una discarica si tratta. Elevarla ad esempio, visto che l'Europa impone/imporrebbe la loro progressiva chiusura, appare un azzardo, anche se Sgarbi si sa non essere esempio di rettitudine di fronte alle leggi...

Le discariche, come noto e ovvio, hanno un impatto ambientale notevole anche quelle meglio organizzate e in Italia è là che finiscono la maggior parte dei rifiuti. Che la corretta gestione del ciclo integrato dei rifiuti stia nel far funzionare bene e nel rendere redditizia una discarica è una castroneria evidente. Peccioli può' (ed è un bene) essere gestita nel migliore dei modi ma al contempo è esempio di non corretta gestione integrata in ambiti ottimali. Nessuno ha mai calcolato, infatti, anche solo le emissioni dei camion che dall'area metropolitana vanno e vengono da Peccioli.

A dimostrazione che la pietra filosofale non esiste.

Ma tanto basta a Sgarbi per esaltarne le doti. Osserviamo solo che c'è come minimo una distonia tra queste considerazioni relative appunto a una discarica e alla sua gestione, rispetto a quanto il "nostro" paladino del paesaggio fa sul pale eoliche e pannelli solari a terra. Forse il vedere così ben tenuta una discarica la trasforma in bella e dunque tout court in sostenibile? E dunque siccome a lui non piacciono le pale esse stesse diventano per contro insostenibili?

Come si vede la sostenibilità ambientale non si misura un tot al chilo e men che meno dentro le categorie del bello e del brutto, ma questo non è un problema di Sgarbi (che infatti fa il critico d'arte) e non dovrebbe esserlo in questa forma degli amministratori, che invece pendono troppo spesso dalle labbra di questi "incompetenti" (della materia si intende).

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