[12/07/2010] News

Varato lo scafo della prima centrale nucleare galleggiante russa

LIVORNO. Il 30 giugno i cantieri navali russi del Baltico hanno varato l'Akademik Lomonossov, la struttura portante della prima  centrale nucleare galleggiante (Floating nuclear power station - Fnps, nella foto). I siti russi www.strf.ru e www.inauka.ru espongono le caratteristiche nautiche e gli obiettivi di questa «Installazione unica al mondo. Il blocco galleggiante si presenta come una nave non autonoma per il suo spostamento, di 144 metri di lunghezza, 30 metri di larghezza, dotata di un doppio fondo e di un doppio scafo, che stazza 21.500 tonnellate. Una Fnps é prevista per un funzionamento di 40 anni, compreso nelle condizioni complesse dell'Artico per le temperature di -40 gradi ed un'umidità dell'85%. Una Fnps possiede dei buoni vantaggi ecologici: é sufficiente trasportarla sul posto, installarla e ritirarla una volta che il suo periodo di sfruttamento é terminato. Essa non lascia alcuna traccia nell'ambiente». Sembra di sentir parlare di una bicicletta, visto che i russi non parlano degli impatti ambientali delle centrali nucleari galleggianti (o a terra) prima, durante e dopo la loro attività, a cominciare dall'estrazione dell'uranio e per finire con le scorie e la dismissione dell'impianto...

La realizzazione di questo controverso progetto energetico, che punta ad esportare il mini-nucleare russo  chiavi in mano davanti alle coste dei Paesi in via di sviluppo, dura da molti anni e nel febbraio 2009 ha avuto il sigillo di un accordo tra la United Industrial Corporation (Opk ) ed Energoatom Russia.

Energoatom (ex Rosenergoatom) è il braccio operativo del monopolista nucleare statale russo Atomenergoprom e gestisce 10 centrali nucleari con 31 reattori che, nei piani del governo Putin, dovrebbero diventare 59 entro il 2030. Energoatom ha in programma di costruire 7 Floating nuclear power stations da piazzare entro il 2015  intanto lungo le coste settentrionali del Paese.

Opk è una delle più grandi aziende russe che si occupa praticamente di tutto e che è quotata per oltre 300 miliardi di rubli. E' il vero padrone della International Industrial Bank, leader dei mercati finanziari russi, di Bank M+, una retail bank, e della Banca del popolo della Repubblica di Tuva. La compagnia russa gestisce anche quote di compagnie e cantieri navali che includono le maggiori industrie russe del settore: Severnaya Verf, Baltiysky Zavod, Iceberg Design Office ed altre "machine-building facilities". I cantieri navali a partecipazione maggioritaria dell'Opk hanno ai loro clienti militari e civili navi per un valore di 3,2 miliardi di dollari e l'Opk è impegnata a sviluppare mega-navi. L'impresa si occupa naturalmente anche di costruzioni e mercato immobiliare e di turismo di lusso, ma sta costruendo, con la sua filiale Opk Mining , che sta sviluppando il progetto Eniseiskaya Industrial Company project, il più grande progetto infrastrutturale della  Russia che prevede la costruzione della ferrovia Kyzyl- Kuragino,  lunga 460 km, per sfruttare il gigantesco deposito di carbone di Elegest, nella Repubblica autonoma di Tuva, e per pridurre 15 milioni di tonnellate di "Zh coal concentrate" da mettere al più presto sui mercati stranieri e russo. Naturalmente il progetto della ferrovia è sostenuto dallo Stato.mercato-energetico putiniano, utilizzando 5,7 miliardi di rubli dei di fondi federali per gli investimenti. In cambio l'oligarchia politico-energetica russa ottiene l'appoggio incondizionato dei media controllati dalla Opk: Moskoviya TV channel (il terzo canale russo) e il più seguito a Mosca e nella sua regione, e di Moscow Region TV che è trasmesso anche, 24 ore su 24,  sulle frequenze di TVT e di NTV+.

Il contratto firmato tra Opk  ed Energoatom Russia prevede la costruzione, il varo, la conclusione dei lavori, i test e la messa in funzione di una mini-centrale nucleare galleggiante. I cantieri del Baltico hanno iniziato a lavorare sul progetto nel 2007 per la società Sevmash di Severodvinsk che era sovraccarica di lavoro a causa di altre ordionazioni. Riua Novosti spiega che «Noné un caso che i cantieri del Baltico si siano visti affidare la costruzioone della base della centrale: dal 1972 al 2007, questa impresa ha fabbricato 12 navi dello stesso tipo. Meno di un anno dopo ha iniziato, sulle rive della Neva, l'assemblaggio nei bacini della struttura del blocco galleggiante. Questa struttura dovrebbe essere pronta ad essere rimorchiata verso il suo sito di sfruttamento nel secondo trimestre del 2012. Dopo i test la Fnps  potrà essere consegnata, nel quarto trimestre del 2012, al trust Energoatom per l'avvio del suo sfruttamento».

La prima centrale nucleare galleggiante dovrebbe essere utilizzata nel Grande Nord o nell'Estremo Oriente russi, in aree dove l'approvvigionamento energetico é di difficile accesso, anche a causa delle condizioni ambientali e climatiche estreme.

Strf.ru e inauka.ru assicurano che «Le Fnps  sono in grado di apportare una soluzione rapida ed economica a questo problema. Una Fnps può funzionare completamente a ciclo chiuso, senza utilizzare nessuna struttura che si trovi sul litorale. Le centrali di questo tipo potrebbero quindi dimostrarsi utili nelle regioni di difficile accesso, così come nel quadro di progetti richiedenti un approvvigionamento di energia autonomo ed affidabile, in assenza di un sistema energetico sufficientemente sviluppato».

Proprio per questo i russi stanno pensando di piazzare la loro prima Fnps a Viloutchinsk, nella penisola della Kamchatka, nota per i suoi terremoti ed eruzioni vulcaniche, o a Pevek, nella Choukotka, la penisola sullo stretto di Bering con temperature invernali estreme e con il mare ghiacciato per gran parte dell'anno.

Ria Novosti é entusiasta : «La realizzazione di una Fnps nei cantieri navali nazionali del Baltico é il solo progetto in questo settore ad aver ricevuto il consenso dell'Iaea. In tutto il mondo c'é una grande attenzione verso questo cantiere e il funzionamento della futura centrale. Diversi Paesi che fanno parte del club delle potenze nucleari hanno già espresso il loro interesse per questo progetto realizzato in Russia. Il problema dell'approvvigionamento di elettricità delle regioni popolate e delle aree di produzione si pone con una grande acutezza dappertutto nel mondo. La nozione di "regioni senza accesso all'energia" esiste dappertutto. Queste sono, spesso, quelle dell'estremo nord. In Russia, l'approvvigionamento di energia in queste regioni,e il suo trasporto verso il nord in generale, sono sempre state uno dei compiti più importanti dello Stato. Un problema che diventa ancora più acuto nel XXIème secolo, con il calo progressivo delle risorse petrolifere e gasiere nelle regioni di facile accesso».

Infatti, Ria Novosti spiega anche la più sorprendente (e più concreta) delle applicazioni delle centrali nucleari galleggianti: «Non é escluso, non più, che si faccia appello a delle Fnps per lo sfruttamento dei giacimenti di gas e di petrolio. Il progetto di costruzione di centrali nucleari galleggianti interessa soprattutto Gazprom, che studia la possibilità di utilizzare della Fnps per fornire energia alle sue strutture di produzione e trasporto di gas, in particolare i siti di sfruttamento dei giacimenti di Chtokman e della penisola di Yamal».

Se così fosse gran parte del gas che arriverà in Europa attraverso il gasdotto North Stream che attraverserà il Mar Baltico, verrà estratto e pompato con il nucleare galleggiante. Siamo al paradosso : il nucleare, che viene ingannevolmente presentata come l'energia ad emissioni zero, indispensabile per uscire dall'era degli idrocarburi e ridurre i gas serra, servirà ad estrarre combustibili fossili per rifornire i mercati occidentali.

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