[08/07/2010] News toscana

Accordo tra province per rilanciare l'ipotesi della "ferrovia orientale"

FIRENZE. La congiuntura all'apparenza pare sfavorevole dato che anche il settore delle ferrovie (specialmente quelle locali) è sottoposto ai tagli della manovra, con ripercussioni in particolare sui pendolari limitati nel loro diritto alla mobilità, ma anche sull'ambiente dato che aumenterà ancora il traffico privato su gomma.

In questo quadro è da elogiare l'iniziativa delle province di Arezzo, Perugia, Pesaro e Urbino e della Camera di commercio di Arezzo per  rilanciare l'ipotesi della "ferrovia orientale" Arezzo-Sansepolcro-Fano-Rimini-Ravenna. Attenzione l'infrastruttura è prevista dal piano nazionale dei trasporti del 2000 e inserita anche negli accordi Stato-Regioni dei mesi scorsi ma non ci sarebbe da meravigliarsi se venisse "dimenticata". Quindi la riunione tenuta ad Arezzo pare più che opportuna. I promotori hanno unanimemente condiviso la scelta di organizzare iniziative per interessare maggiormente Governo e Regioni alla luce degli accordi che hanno sottoscritto recentemente e che prevedono, tra l'altro, la redazione dello studio di fattibilità.

A tal proposito province e camera di commercio organizzeranno entro la fine del prossimo mese di ottobre, un convegno che traccerà un'analisi sulle prospettive di questa importante infrastruttura.  Nel corso della riunione sono stati ricordati alcuni interessi ed obiettivi specifici che con la realizzazione di questo tracciato ferroviario verrebbero centrati: ad esempio, Sansepolcro, l'Alto Tevere Umbro e la stessa Perugia sono interessate a collegarsi con l'alta velocità tramite il nodo ferroviario di Arezzo; la provincia di Pesaro e Urbino  vedono in questa ferrovia un' occasione per riqualificare il tratto Fano-Fermignano-Urbino, dismesso nel 1987, attraverso un nuovo tracciato ferroviario anch'esso collegabile con l'alta velocità tramite la Val Metauro e la Sansepolcro-Arezzo. Ovviamente senza dimenticare l'interesse generale di questa infrastruttura vista come opportunità di sviluppo delle potenzialità socioeconomiche del centro Italia. «La "ferrovia orientale" rappresenterebbe un nuovo e migliore collegamento sia per i flussi turistici tra il Tirreno e l'Adriatico, che per le rotte commerciali che fanno riferimento ai porti di Livorno, Ancona e Ravenna» hanno sottolineato i promotori dell'iniziativa.

Torna all'archivio