[08/07/2010] News

Pubblicato in Gazzetta ufficiale lo statuto dell'Agenzia per la sicurezza nucleare

FIRENZE. E' ormai prossimo il via dell'Agenzia per la sicurezza nucleare (resa obbligatoria dai trattati internazionali per i paesi che decidono di costruire centrali nucleari), con lo statuto già pubblicato sulla Gazzetta ufficiale. Due soli articoli di cui il primo fissa le finalità e i compiti istituzionali dell'organismo: ''Ente di diritto pubblico dotato di personalità giuridica e di autonomia tecnica, scientifica, amministrativa e contabile e soggetto al controllo della Corte dei Conti''. L'articolo 1 inoltre precisa che l'Agenzia, "svolge le funzioni e i compiti di autorità nazionale unica per la regolamentazione tecnica, il controllo e l'autorizzazione delle attività concernenti gli impieghi pacifici dell'energia nucleare, detenzione, il trattamento, in condizionamento, il trasporto, lo stoccaggio e lo smaltimento dei rifiuti radioattivi'' e ''la gestione dei materiali nucleari provenienti sia da impianti di produzione di elettricità sia da attività mediche, industriali e di ricerca, la protezione dalle radiazioni, la protezione fisica passiva degli impianti e delle materie nucleari, nonché le funzioni e i compiti di vigilanza sulla costruzione, l'esercizio, lo smantellamento a fine vita e la salvaguardia degli impianti e dei materiali nucleari, comprese le loro infrastrutture e la logistica''. Sempre l'articolo 1 specifica che l'Agenzia assicurerà anche ''lo svolgimento degli adempimenti derivanti dagli obblighi internazionali assunti dall'Italia sulle salvaguardie per le materie prime nucleari degli impianti e dei materiali nucleari'' e curerà ''ogni iniziativa utile alla corretta, continua e tempestiva informazione della popolazione circa la sicurezza dell'impiego dell'energia nucleare a fini civili''. L'articolo 2 invece sottolinea che la sede dell'Agenzia viene definita e individuata con decreto del presidente del Consiglio dei ministri, di concerto con i ministri dell'Economia, dell'Ambiente e dello Sviluppo economico.

Archiviato lo statuto manca ora la nomina del consiglio di amministrazione, costituito da 4 membri più il presidente, sul cui  nome pare non ci siano più segreti. La persona designata e voluta dal ministro dell'ambiente Stefania Prestigiacomo è l'oncologo Umberto Veronesi (Nella foto), per il quale il governo ha modificato il decreto centrali nucleari eliminando il passaggio che prevedeva l'incompatibilità politica per la carica di presidente dell'Agenzia. Infatti il professore è anche senatore del Pd (tra l'altro la sua posizione favorevole al ritorno del nucleare ha messo in difficoltà il partito che invece è contrario). Ora è attesa la risposta ufficiale di Veronesi e poi il governo, dopo aver incassato la notizia che la Consulta ha bocciato i ricorsi di 10 regioni, si dovrà occupare di dove costruire le nuove centrali. La scelta dei siti sarà prova politica di alto profilo visto le difficoltà che si possono incontrare e il 2103, data prevista per l'avvio dei lavori, è dietro l'angolo. 

E proprio sull'offerta della Prestigiacomo a Umberto Veronesi, intervengono i senatori ecodem Roberto Della Seta e Francesco Ferrante: «Ci auguriamo che il Professor Veronesi non presti la sua indiscussa autorevolezza per coprire un'operazione opaca e insensata, com'è il programma nucleare proposto dal governo Berlusconi. E non si presti ad una scelta che, con tutta evidenza, mirerebbe a colpire il  Partito democratico».
«Il programma nucleare di Berlusconi - aggiungono gli esponenti del Pd - non è una cosa seria e pare obbedire più ad una scelta propagandistica e ideologica, che non ad una capacità programmatica che nel settore energetico è invece decisiva. Nel decreto ‘nucleare' del Governo sono molti i buchi,e infatti sino adesso si è assistito solo a rinvii e ritardi, che ora qualcuno vorrebbe coprire con la figura prestigiosa di Veronesi. Il Pd è stato contrario fin dall'inizio al programma nucleare del Governo, e anche per questo è auspicabile che Veronesi, membro tra i più autorevoli del nostro gruppo al Senato, rifiuti il boccone avvelenato che gli viene offerto».

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