[02/07/2010] News toscana

Livorno, Toncelli fa il punto sulle centrali a biomassa

LIVORNO. Come all'inizio di tutte le esperienze politiche, gli stimoli, la voglia di fare e i progetti sono molti. Ma poi c'è una macchina, quella degli uffici e dei dirigenti, e altre difficoltà, prime fra tutte quella legata alle risorse, sempre più scarse. Una realtà, che Cristiano Toncelli, 46 anni, dipendente di una società di telecomunicazioni, sta toccando con mano. Vicesindaco e assessore all'ambiente da  poco più di un mese, di idee, all'inizio della sua avventura a palazzo Civico, ne ha tante. Nonostante i margini di azione sempre più ristretti per le amministrazioni locali. E la situazione, le idee, le esige. Anche se non ci sono i soldi. Parco della Meloria, centrali a biomasse, incremento delle raccolta differenziata, sono le principali questioni che Toncelli ha trovato sul tavolo della collega di partito Marta Gazzarri, oggi capogruppo dell'Idv in Consiglio Regionale.

Partiamo dal suo ingresso in Comune dove è arrivato dopo un incarico da assessore provinciale all'Energia

«E' un'esperienza interessante, stimolante e allo stesso tempo molto impegnativa. A differenza del lavoro in Provincia dove c'è una prospettiva di più lunga durata per tutto ciò che riguarda la programmazione, in Comune ci sono temi più stringenti e una pressione maggiore dovuta, al di là degli aspetti di pianificazione di cui comunque ci dobbiamo occupare, a problemi che richiedono risposte immediate». 

Uno di questi, è il Parco della Meloria

«Per il Parco, l'amministrazione ha intenzione di contribuire alla redazione di un regolamento attraverso l'incontro delle associazioni che nell'area svolgono delle attività. L'obiettivo, nel rispetto delle direttive del ministero, è di stabilire regole chiare ma non di trasformare la zona in un museo. Intanto è stato adottato un regolamento temporaneo e per settembre abbiamo messo in cantiere  primo incontro con le associazioni».

Da assessore all'ambiente dovrà occuparsi anche di rifiuti

«Nel nostro Paese, ci troviamo in una situazione paradossale. Mettere sul mercato prodotti realizzati con materiale riciclato costa di più che fabbricarli con materie prime tradizionali. C'è di più. La raccolta differenziata dovrebbe portare ricavi e invece non è così. Da parte nostra, posso dire che il comune di Livorno è intenzionato a incrementare il porta a porta per le utenze non domestiche nella zona centrale, e poi forse dal prossimo anno, nella zona di Porta a terra-Cimarosa. Ci sono inoltre altre piccole scelte e buone pratiche che abbiamo adottato, come l'uso di carta riciclata negli uffici comunali e una recente delibera della giunta con la quale abbiamo previsto, per la riasfaltatura di via Grande, un asfalto speciale composto anche da materiali riciclati». 

A dicembre è stata approvata la centrale a biomasse della Porto Energia, società controllata dalla Compagnia portuale. Lei era assessore provinciale e la cosa, passò quasi sotto silenzio. Cosa intende fare ora che assessore comunale?

«Personalmente credo che una centrale a biomasse dovrebbe rientrare in un ciclo di miglioramento dell'impatto ambientale e se il beneficio, complessivamente, è negativo allora qualcosa non va. Voglio dire che se grazie all'energia prodotta dalla centrale riusciamo a spengere le navi a banchina, solo per fare un esempio, e quindi a diminuire le emissioni si sostanze inquinanti, creando un saldo ambientale positivo, siamo nelle direzione giusta».

Che qui sembra non esserci, anche perché non viene rispettata la filiera corta, i filtri per l'abbattimento delle polveri non sono obbligatori, almeno all'inizio delle attività, e il "cold ironing" comporta costi ingenti per gli armatori

«Per questo siamo intenzionati, a stabilire delle linee guida a livello locale e colmare in qualche modo una legislazione nazionale che è molto permissiva. Era un lavoro che avevo già avviato in provincia e che in Comune sono intenzionato a proseguire».

Intanto, però, i progetti di nuovi impianti vengono approvati

«In Provincia, l'autorizzazione ha seguito l'iter previsto dalla legge. A questo punto sono le forze politiche che devono dare un segnale, una prospettiva strategica, marcare la rotta non solo per le centrali a biomasse ma per tutta quella zona della città che si trova in prossimità del porto e che comprende anche la centrale Enel».

Il suo è un po' uno scaricare sulla politica, come se fosse un'entità astratta?

«Non è così. La politica e i politici devono decidere le regole che sono quelle del piano territoriale di coordinamento, del piano energetico regionale e del piano strutturale».

I primi due strumenti non sono cogenti, cioè non sono vincolanti e quindi non si tratta di regole. Non se ne esce

«Noi ce ne occuperemo con le linee guida e poi con il piano strutturale».

Che fotograferà l'esistente

«Non si può andare indietro. Quando è stata presentata la richiesta per l'autorizzazione della Porto energia, il decreto 387 ci impediva di modificare la procedura di approvazione. Devo per forza guardare avanti e pensare a ciò che posso fare nella legislatura partendo dalla valorizzare del Parco delle Colline livornesi, a una soluzione per le discariche abusive e a un monitoraggio ambientale».

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