[02/07/2010] News

Il nucleare “economico” canadese fa crack in Ontario

LIVORNO. Solo un anno fa la lobby nucleare canadese sembrava imbattibile e le associazioni ambientaliste protestavano contro la menzogna sul nucleare "economico". Ora il governo dell'Ontario ammette che il prezzo da pagare per i reattori nucleari sarebbe di miliardi di dollari più alto di quanto previsto ed ha sospeso il loro acquisto.

Secondo gli ambientalisti «E' la dimostrazione che l'industria nucleare canadese non ha recuperato e che senza un massiccio piano di salvataggio del governo non sarà mai in grado di farlo».

Greenpeace Canada si gode la rivincita: «Per un decennio ci é stato detto dai nuclear boosters  e dai loro amici nel governo che l'energia nucleare era in rimonta. Una nuova generazione di progetti di reattori molto più economici, sosteneva la lobby nucleare, sarebbe la soluzione, la  pallottola d'argento, sia per il cambiamento climatico che per il nostro fabbisogno energetico».

Ora l'Ontario ha deciso di sospendere a tempo indeterminato l'acquisto di nuovi reattori e di interrompere la campagna pubblicitaria a favore del nucleare. Nel 2007, il governo dell'Ontario diceva che per costruire una nuova centrale da 2.000 MW ci sarebbero voluti 6 miliardi, nel 2009 la cifra era esplosa a 26 miliardi comprendendo l'intero long-time nuclear spending plan dell'Ontario, compresa la ricostruzione di tre centrali nucleari con 12 reattori e con due nuovi reattori .

Ci è voluto poco perché l'Ontario ammettesse che i costi del nucleare fossero fuori controllo. Ora nemmeno la Bruce Power, il solo operatore nucleare privato del Canada, può più far finta che la sua proposta di costruire 2 nuovi reattori nucleari in Ontario sia stata una buona idea.

Intanto, anche i governi delle province canadesi dell'Alberta e del Saskatchewan hanno detto che non avrebbero più finanziato la costruzione di reattori nucleari, anche le proposte della Bruce Power di portare rapidamente l'energia nucleare in Canada occidentale sono rapidamente naufragate.

Un crollo repentino del "rinascimento" nucleare canadese e per un'industria atomica che amava presentarsi  come un settore innovativo. Nonostante tutte le sue promesse e tentativi il nucleare canadese non è stato capace né di innovare né di abbattere i suoi giganteschi costi, al contrario, i prezzi di reattori sono in aumento.

«Ad esempio - sottolinea Greenpeace Canada - un decennio fa, l'Atomic Energy of Canada Limited (Aecl) ha affermato che il suo nuovo Advanced design del reattore Candu sarebbe costato il 40% in meno rispetto il suo precedente progetto di reattore, il Candu-6, circa 3,6 miliardi dollari per una centrale da 2.00 MW. Invece del 40 % in meno, l' Advanced Candu è arrivato a 26 miliardi di dollari un prezzo che è quattro volte più di quello promesso. Un'industria veramente innovativa ed high-tech avrebbe ridotto nel tempo  i suoi, proprio come i telefoni cellulari o i blackberries. L'industria nucleare non potrà fare alcuna richiesta, ma l'industria dell'energia verde è possibile. Con un piccolo supporto governativo le  tecnologie della green Energy hanno abbassato I loro costi ed attratto investimenti. Nel 2008, per esempio, sono stati investiti globalmente più soldi in eolico, solare e altre tecnologie verdi rispetto a nuovo nucleare, carbone o gas generation combined».

Eppure gli ambientalisti sanno che da una lobby nucleare canadese che ora è in lotta per la sua stessa sopravvivenza c'è da aspettarsi di tutto, a cominciare dal fatto che il costo del suo aumento verrà probabilmente scaricato sui contribuenti e sulle generazioni future. Greenpeace Canada non è certo tenera con il nemico in difficoltà: «Non dobbiamo cedere alla disperazione dell'industria nucleare. Invece di buttare via più soldi per mantenere in vita l'industria nucleare, dovremmo investire nelle moderne ed abbordabili opzioni dell'energia verde che stanno aumentando la loro efficienza ogni anno di più. L'Ontario ha sprecato  quattro anni progettando la costruzione di nuovi reattori basati sulla promessa dell'industria di nuovi reattori economici. Potete scommettere che la rivelazione che i loro nuovi reattori costano 20 miliardi più del previsto non sarà l' ultima sorpresa. La decisione dell'anno scorso del governo McGuinty di non acquistare nuovi reattori é stata la scelta giusta. E' da decenni che l'industria nucleare non ha saputo innovare e ridurre i suoi costi. E' ora di ammettere il sogno di nuovi reattori a buon mercato è una distrazione dalle scelte per l'energia verde che ci permetteranno di fermare il cambiamento climatico e di tenere le luci accese».

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