[02/07/2010] News

Australia: nuove tasse (e meno) per carbone, ferro e petrolio

LIVORNO. Il nuovo primo ministro australiano, la laburista Julia Gillard (la prima premier donna dell'Australia) ha annunciato l'approvazione del Minerals Resource Rent Tax (Mrrt) un nuovo accordo sulla tassazione delle risorse naturali che rimpiazzerà le imposte sui profitti minerari e per le concessioni esistenti.

Il governo si è impegnato ad escludere gli articoli della legge che istituisce la tassa riguardante i minerali di ferro e le miniere di carbone, il che ha permesso di attenuare lo scontro con le multinazionali minerarie. «Siamo rimasti bloccati in questo impasse per troppo tempo - ha spiegato la Gillard - Adesso possiamo andare avanti insieme. Questi accordi calmeranno le incertezze e la divisione, miglioreranno l'economia e apporteranno investimenti sostenibili nelle infrastrutture minerarie e manterranno l'Australia come una destinazione competitiva ed attraente per gli investimenti».

La nuova tassazione, che verrà applicata a partire dal primo luglio 2012, prevede che per l'estrazione di petrolio e gas a terra si resti al 40% conformemente alla tassa di locazione delle risorse petrolifere. I minerali di ferro e le miniere di carbone avranno una nuova tassa di locazione sulle risorse minerali del 30%. Le nuove tasse verranno applicate solo al valore delle risorse, invece che al loro valore aggiunto.

Secondo l'Australian Associated Press, «le nuove misure ridurranno l'entrate annuali delle tasse di 1,27 miliardi di dollari americani».  Eppure, a leggere il comunicato congiunto dei ministri australiani del tesoro, Wayne Swan, e delle risorse ed energia, Martin Ferguson, non sembrerebbe che le multinazionali minerarie abbiano vinto: «Oggi il governo Gillard è orgoglioso di annunciare un accordo di svolta su un migliore regime fiscale per le risorse non rinnovabili: petrolio, gas minerali di ferro e carbone. Il nuovo regime fiscale consentirà di sostenere importanti riforme economiche che rafforzino la nostra economia in modo che possiamo andare avanti insieme con fiducia».

Il nuovo governo laburista sembra in luna di miele con le imprese minerarie, secondo i due ministri l'accordo «Invia un messaggio molto chiaro al mondo che il settore delle risorse australiano è forte e il suo futuro è sicuro. L'accordo di svolta mantiene fede al nostro obiettivo centrale fin dal primo giorno: offrire un ritorno migliore al popolo australiano per le risorse che possiede e che possono essere scavate solo  una volta. È il risultato di intense consultazioni e negoziati con l'industria delle risorse».

Secondo i laburisti se il governo cede sulle tasse, le industrie si sono impegnate a fare nuovi investimenti .

La Mrrt estende l'attuale regime della Petroleum resource rent tax (Prrt) tutti i progetti di  petrolio e gas onshore ed offshore, tra i quali il North West Shelf, facendo in modo che tutte le richieste vengano trattate equamente.

Swan e Ferguson spiegano che «Il Governo focalizzerà le sue riforme sulle tasse sulle risorse sulle nostre commodities più redditizie: i minerali di ferro, il carbone, il petrolio e il gas. Questi rappresentano i tre quarti del valore delle nostre esportazioni e degli resource operating profits e rappresentano una quota ancora maggiore dei canoni di locazione delle risorse dell'industria mineraria. Rappresentano anche il grosso della crescita del settore nei prossimi decenni. Dall'inizio del boom minerario, i  prezzi del ferro sono cresciuti di oltre il 400% ed I prezzi del carbone sono aumentati di oltre il 200%».

Gli Australia Greens non sembrano molto soddisfatti e annunciano battaglia: «Qualsiasi accordo sia stato  fatto tra il primo ministro ed i baroni delle miniere, il Parlamento australiano avrà l'ultima parola sulla nuova tassa mineraria», ha detto il leader dei verdi australiani, il senatore Bob Brown, rispondendo a Sydney al  in risposta alla multinazionale Rio Tinto che chiedeva ai parlamentari ambientalisti di garantire che la nuova Mrrt rimarrà intatta anche nel caso di una coalizione green-labor dopo le elezioni.

«Al di là delle proprie rassicurazioni, il governo non può garantire le richieste dell'industria mineraria che l'accordo sulla tassa sarà garantito - ha detto Brown - La mining tax legislation verrà in Parlamento dopo le elezioni e sarà opportunamente vagliata e molto probabilmente cambiata in meglio. I Verdi si applicheranno in un esame molto accurato per la tassa mineraria proposta al Senato, che andrà davanti al committee for public input, e vogliamo vedere se questo boom dei benefici delle risorse australiane sarà condiviso da tutti gli australiani»

I Verdi australiani hanno sostenuto la Resource Super Profits Tax (Rspt ) ma chiedevano che una parte dei super-gadagni dovesse essere messo in un fondo sovrano per investire in progetti a lungo termine per il futuro, ad esempio una collegamento ferroviario ad alta velocità nella costa orientale.

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