[24/06/2010] News

EcoMar alla ricerca della vita e dei misteri della dorsale medio-atlantica

LIVORNO Il 26 maggio gli scienziati di EcoMar, guidati da Monty Priede, il  direttore dell'OceanLab dell'università di Aberdeen, sono salpati da St. John's in Canada per raggiungere la dorsale medio-atlantica sulla RRS James Cook, la nave oceanografica reale britannica. Per la prima volta nel corso del progetto  EcoMar è stato utilizzato un Remotely operated vehicle (Rov Isis) per realizzare una serie di video, fotografie e campionamenti, offrendo così una ulteriore indagine accurata sulla vita della dorsale medio-atlantica. Inoltre, gli scienziati di EcoMar hanno utilizzato una ulteriore serie di sofisticate attrezzature per il campionamento compreso il photographic acoustic lander, la ICDeep camera e l'amphipod trap lander, mettendo in linea quotidianamente sul blog della spedizione e su Twitter le immagini della vita nelle acque profonde registrate durante la crociera scientifica che si concluderà il 3 luglio a Vigo, in Spagna.

EcoMar, che fa parte integrante del più vasto Census of Marine Life, è un progetto britannico da 2 milioni di sterline «volto a comprendere in che modo i fattori fisici e biogeochimici influenzano la distribuzione e la struttura delle comunità di alto mare, concentrandosi sulla fauna della dorsale medio-atlantica», come spiegano sul sito del progetto i ricercatori.

I campionamenti di EcoMar si concentrano in quattro siti con  diverse situazioni ambientali che si trovano su entrambi i lati, a nord e a sud, della Charlie Gibbs Fracture Zone (Cgfz). La Charlie Gibbs Fracture Zone coincide con la posizione del fronte sub-polare nell'Atlantico settentrionale, dove si incontrano le acque calde oligotrofiche (povero di nutrienti) a sud, e quelle fredde ed eutrofiche (ricche di nutrienti ) del nord.

I ricercatori spiegano che «Le acque fredde di superficie al nord sono più produttive, quindi c'è un maggiore approvvigionamento di cibo disponibile per gli organismi che vivono sul fondale in acque profonde. Utilizzando queste località stiamo studiando gli effetti della topografia e delle correnti sulla distribuzione della fauna, così come gli effetti delle variabili degli input organici (alimentari), su fondali di profondità, in due diverse situazioni biogeochimiche».

EcoMar è stato avviato nel 2007 e dovrebbe concludersi nel 2011 con due obiettivi principali:  determinare gli impatti sulla struttura fisica e sull'ecologia del bacino del Nord Atlantico in termini di produzione di biomassa e biodiversità, benthos dalla superficie alle acque profonde; utilizzare tali dati per dedurre gli effetti delle dorsali medio-oceaniche sull'oceano globale.

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