[24/06/2010] News toscana

Legambiente: «Bene il tubone, ora Publiacqua s'impegni per il riuso delle acque reflue depurate»

FIRENZE. E' di ieri la notizia del via libera dato dall'Autorità di ambito n°3 Medio Valdarno, per l'apertura dei cantieri per la realizzazione dell'emissario fognario in riva sinistra d'Arno a Firenze. L'opera servirà per completare il sistema di depurazione della città.

greenreport ha chiesto un commento della notizia a Federico Gasperini responsabile della Commissione acqua di Legambiente Toscana. «E' sicuramente un'ottima notizia, attesa da lungo tempo. Legambiente nel corso di questi anni, per quanto nelle sue possibilità, si è adoperata molto per cercare di smuovere una situazione "incancrenita". L'ultima nostra conferenza stampa sull'argomento risale al 29 gennaio scorso, nel corso della quale il presidente di Publiacqua, che aveva accolto il nostro invito, aveva dichiarato che entro l'anno sarebbero iniziati i lavori. Dalle notizie di ieri pare che l'inizio sia previsto per i primi di luglio».

Era l'ora.

«Certo, era l'ora di chiudere una pagina nera per la città di Firenze. Ricordo che doveva avere completato il suo sistema di depurazione entro il 31 dicembre del 2000 in base alle tempistiche previste dalla normativa. Ora ci saranno i lavori e gli allacciamenti previsti in più lotti. Passeranno quindi altri 3 o 4 anni prima di vedere tutto completato. Tredici, quattordici anni di ritardo sono troppi anche per l'Italia, e al di là delle difficoltà trovate, di varia natura, burocratiche, rifiuti, addirittura mine lungo il percorso del tubone, ci sono delle responsabilità per il ritardo a cui nessuno degli attori in gioco può sottrarsi».

Cosa significa per l'Arno il completamento del sistema di depurazione di Firenze?

«Significa che 120mila fiorentini non scaricheranno più direttamente nel fiume i loro reflui civili, significa anche che il fiume migliorerà la sua qualità a valle di Firenze aumentando le sue capacità di autodepurazione e significa un miglioramento della qualità della vita dei fiorentini che vanno a fare jogging alle Cascine che non sentiranno più le maleodoranze degli scarichi. Ma tutto questo non basta se vogliamo centrare gli obiettivi della normativa acque: è necessario risolvere il problema dei "troppo pieno" delle fognature di tipo misto, che con piogge consistenti scaricano direttamente in Arno by-passando il depuratore (questo non è solo un problema fiorentino ndr) e poi chiediamo a Publiacqua e alle amministrazioni un preciso impegno per il riuso delle acque reflue depurate. Ci sono delle difficoltà anche di carattere normativo ma questa è la vera frontiera della sostenibilità che dobbiamo raggiungere. Acque depurate per i vari settori di utilizzo oltre che per gli usi ecologici del fiume, per non utilizzare acque pregiate di falda».

Torniamo al tubone. Non costa un po' troppo la sua realizzazione?

«I numeri precisi non li conosco. Si parla di 60-70 milioni di euro che sono moltissimi con un rialzo notevole rispetto alle previsioni. Nell'analisi di dettaglio bisognerà sapere quanti di questi soldi sono destinati alla bonifica dei terreni e quanti alla realizzazione dell'opera dato che sono meno di 7 km di tubo. Bisognerà sapere precisamente i motivi di questa previsione di spesa. Lo devono sapere i cittadini, perché, a meno di novità, saremo tutti i noi con le bollette a pagare il tubone».

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