[23/06/2010] News toscana

Prato, caccia: la provincia pensa a piani di prelievo degli ungulati per limitare i danni all'agricoltura

FIRENZE. Sono proseguiti ieri a Montemurlo, in un incontro organizzato da comune e provincia, gli Stati generali della caccia in provincia di Prato (il primo incontro risale a tre mesi fa). Nel periodo trascorso la Regione Toscana ha approvato le modifiche alla legislazione sulla caccia, che hanno reso meno complicato affrontare con misure urgenti il problema dei danni provocati all'agricoltura dagli animali (in particolare gli ungulati), una delle criticità che interessano anche il territorio pratese.

«La nuova norma regionale consente alle province di adottare piani di prelievo degli ungulati adeguati a garantire la densità sostenibile - ha informato l'assessore provinciale alla caccia Antonio Napolitano - Abbiamo dunque uno strumento in più per agire con efficacia in modo da contenere le popolazioni di cervidi, a salvaguardia delle coltivazioni e del fenomeno degli incidenti stradali provocati dagli animali».

L'assessore ha fatto presente che il prelievo è una misura dettata dall'urgenza, quindi insieme a questa andranno affiancati interventi di lungo periodo come la realizzazione di aree coltivate in alto, in modo da spostare gli animali verso zone non abitate o (aggiungiamo noi) interventi per limitare la riproduzione di questi ungulati qualora gli istituti di ricerca attestino scientificamente una pressione demografica eccessiva di questi animali rispetto al territorio disponibile.

«Con l'assessore regionale Gianni Salvadori, che fra le sue deleghe conta la caccia ma anche l'agricoltura, ne abbiamo già parlato seriamente - ha continuato Napolitano - Interventi sull'ambiente in cui vivono gli animali sono indispensabili, altrimenti le popolazioni riprenderanno ben presto a crescere in modo incontrollato».

In Consulta della caccia, in cui sono presenti i rappresentanti delle associazioni agricole, venatorie e ambientaliste, verranno affrontati gli aspetti operativi del piano di prelievo. «Tempi e modi li decideremo insieme alle associazioni e a tutti i soggetti interessati, ma sono convinto che oggi abbiamo gli strumenti per affrontare davvero il problema» ha concluso l'assessore Napolitano.

 

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