[22/06/2010] News

Riesumato il parco di Gennargentu e pure le polemiche

GROSSETO. Il parco del Gennargentu è di nuovo al centro di accese polemiche ma questa volta tutte in seno alla maggioranza di governo. La miccia è stata accesa dal decreto del ministero dell'ambiente pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del 31 maggio che ha dato il via libera al nuovo elenco delle aree protette nazionali, tra cui è stato riesumato anche il parco del Gennargentu e del golfo di Orosei. Un parco nato nel 1998 con un decreto dell'allora ministro Edo Ronchi ma mai accolto dalla popolazione locale che anzi l'ha sempre vissuto come una ingerenza dall'alto e ne ha fatto oggetto di aspre polemiche bipartisan che portarono alla marcia su Cagliari, il 21 ottobre 2005, che ebbe come esito il congelamento del decreto con un emendamento inserito nella finanziaria dell'allora governo Berlusconi. L'attuazione del decreto di istituzione del parco fu quindi rimandata ad una successiva «intesa tra lo Stato e la Regione Sardegna» che prevedeva vi fosse anche l'adesione dei Comuni interessati. Nel 2008, infine, il Tar accolse il ricorso di alcuni Comuni contro il decreto Ronchi e del parco del Gennargentu non se ne era più parlato, sino a quando la regione ha scoperto che era resuscitato nell'elenco pubblicato a maggio e ha chiesto l'intervento della Corte costituzionale per annullare l'efficacia del provvedimento per «conflitto d'attribuzione», contrasto tra Stato e Regione per un decreto mai concordato. Perché secondo il governatore Ugo Cappellacci, l'intesa prevista  « da parte nostra non c'è mai stata ». O quantomeno non in maniera consapevole.

Quello che è emerso è infatti che alla Conferenza Stato-Regioni del 17 dicembre, quando fu discussa la questione, era presente, in rappresentanza della Giunta regionale sarda, l'assessore alla Sanità Antonello Liori, che evidentemente impegnato a discutere su argomenti inerenti alla sua materia si è fatto sfuggire il tema parco del Gennargentu .

E mentre i toni all'interno della maggioranza di governo sarda si fanno sempre più accesi dal ministero dell'Ambiente non trapela nulla ed è quindi lasciata alle congetture l'interpretazione della  dinamica che ha portato alla firma del decreto che ha riesumato il parco del Gennargentu.

Al centro delle polemiche le scelte del ministero ma anche la presenza della Giunta nel giorno del confronto Stato-Regione. Il deputato del Pdl Mauro Pili, il primo ad accorgersi della presenza del decreto in  Gazzetta ufficiale, ha presentato un'interrogazione alla Camera perché «il tentativo di reinserire il Gennargentu tra i parchi di Stato è inaccettabile». Il consigliere regionale del Pdl Ignazio Artizzu presenterà, invece, un'interrogazione in Consiglio regionale per chiedere  « un intervento immediato della Regione sul Governo per scongiurare quella che sarebbe una beffa atroce per i sardi». E' pronta anche una mozione «per la convocazione straordinaria» dell'assemblea regionale. E in questo putiferio l'assessore alla Sanità Liori, reo di essere presente alla conferenza Stato Regioni il giorno del misfatto replica : «non ho mai avuto mandato di presenziare ad alcun punto all'ordine del giorno che riguardasse il parco del Gennargentu durante la Conferenza Stato-Regione del 17 dicembre», e aggiunge di aver seguito «alcuni argomenti di carattere sanitario che hanno occupato la parte iniziale della Conferenza ».  Una spiegazione che non convince il collega di partito Artizzu che gli ha risposto: «Quando uno viene invitato a cena, non si limita agli antipasti. Si alza da tavola solo dopo che stato servito il dolce».

E come da tradizione, dato che il parco del Gennargentu ha sempre avuto il potere di unire destra e sinistra e di accomunare i vari governi regionali che si sono succeduti su una voce unica di rifiuto, è intervenuto sul caso anche il consigliere regionale del Pd Franco Sabatini: «Il governo, con questo decreto, prevarica le istituzioni regionali e gli enti locali, prendendo decisioni che spettano solo al popolo sardo». In questo modo, sottolinea Sabatini «non viene considerato il lavoro delle amministrazioni locali che si impegnano a portare avanti dei progetti che integrino il rispetto e la valorizzazione delle risorse ambientali con le esigenze di crescita economica del territorio».

E non è mancata nemmeno la reazione indignata del Movimento sardo pro territorio: «Dopo aver lottato dodici anni e respinto e sconfitto il parco nazionale del Gennargentu su tutti i fronti», scrive il coordinatore Alessio Pasella, «ora ci troviamo nuovamente in lotta contro un parco che era morto e sepolto per le posizioni culturali e politiche del ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo».

Il ministro dell'ambiente è anche nel mirino del governatore Cappellacci che ha fortemente rivendicato l'autonomia del territorio riguardo ai temi ambientali che ha tuonato: «Le decisioni in materia ambientale spettano al popolo sardo, che sul tema ha una sensibilità sicuramente maggiore rispetto a quella di chi si trova dall'altra parte del mare. Nessuno pensi di calare decreti dall'alto e di relegare al ruolo di spettatori passivi quelle comunità che, a buon diritto, vogliono e devono essere protagoniste del governo del territorio». E ha garantito che la Giunta valuterà le iniziative «per contrastare un decreto che non condividiamo nel merito, e intollerabile nel metodo».

Aspettiamo quindi di vedere la prossima puntata.

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