[16/06/2010] News

L'Iran costruirą un altro reattore nucleare

LIVORNO. Il capo dell'Organizzazione del'energia nucleare dell''Iran, Ali Akbar Salehi, ha detto oggi alla Tv pubblica Irib che il suo Paese costruirà un altro reattore a fini di ricerca e che «dovrebbe essere più potente del reattore di Teheran», che è al centro delle accuse sull'arricchimento dell'uranio e di spostamento di materiale nucleare da parte del G6 (Usa, Cina. Russia, Francia, Gran Bretagna e Germania) e dell'Iaea, l'agenzia atomica dell'Onu.

Secondo Salehi «la progettazione di questo reattore nucleare sarà terminata entro la fine dell'anno corrente (il 21 marzo 2011, secondo il calendario persiano, ndr) e la sua costruzione dovrebbe prendere più di due anni. Teheran ha deciso di costruire dei reattori in diverse regioni del Paese e di esportare ei prodotti isotopici verso i Paesi della regione ed islamici che ne hanno bisogno».

La Repubblica islamica sembra fregarsene delle nuove sanzioni Onu (a dire il vero molto ammorbidite dagli amici russi e cinesi) e ieri un portavoce del ministero degli esteri iraniano, Ramin Mehmanparast, ha detto all'agenzia ufficiale Irna che «Malgrado tutte le pressioni illogiche e poco giudiziose esercitate dall'Occidente e dal Consiglio di sicurezza dell'Onu, la Repubblica islamica dell'Iran insisterà sul suo diritto inalienabile di perseguire l'energia nucleare pacifica. Per il suo progresso e il suo sviluppo in diversi settori industriali, agricoli, medici ed energetici, l'Iran possiede molti programmi con l'utilizzo della tecnologia nucleare pacifica. Teheran soddisferà le sue richieste nucleari, non importa in che modo».

Un uno-due (l'ennesimo) assestato al Consiglio di sicurezza dell'Onu che la scorsa settimana ha adottato una risoluzione per imporre il quarto ciclo di sanzioni all'Iran che dovrebbero costringerlo a mettere fine al suo programma nucleare che potrebbe servire a sviluppare la bomba atomica sciita.

Non contento, il presidente della Commissione sicurezza nazionale e politica estera del parlamento iraniano ha dichiarato all'Irib che «Il disegno di revisione dei rapporti fra Iran e Agenzia internazionale per l'energia atomica verrà preparato nei prossimi giorni e presentato al Majles», il Parlamento iraniano.

L'Irib spiega che l'annuncio è stato dato domenica 13 giugno, nel corso di una sessione del parlamento aperta al pubblico e che Boroujerdi «ha proseguito spiegando che il disegno con doppia emergenza della revisione delle relazioni con l'Iaea e sotto esame ed i parlamentari insistono sulla sospensione di alcune collaborazioni volontarie da parte dell'Iran con l'Agenzia internazionale per l'energia atomica».

Il voto positivo della Russia e la Cina alla risoluzione 1929 del Consiglio di sicurezza non preoccupa l'Iran. Boroujerdi ha assicurato che «La Repubblica Islamica dell'Iran ha dei buoni e costruttivi rapporti con entrambi i paesi e non ha preso alcuna decisione per ridurre le relazioni con i due membri del Consiglio di sicurezza dell'Onu». Il parlamentare iraniano ha ricordato che, nonostante le precedenti sanzioni, «Il livello dello scambio economico con la Russia e la Cina è di decine di miliardi di dollari. Alcuni membri del parlamento hanno criticato il voto positivo da parte dei due Paesi alla recente risoluzione però ciò non vuole dire che l'Iran è alla ricerca della diminuzione dei propri rapporti con Russia e Cina».

Intanto il presidente presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad in persona ha ricevuto la visita di Mohammad bin Abbas al-Kalabi, il nuovo ambasciatore saudita a Teheran, un fatto significativo, visto che il regno Saudita, che contende il primato di potenza regionale all'Iran, aveva smentito il giorno prima la notizia apparsa sul Times che Riyadh aveva messo a disposizione di Israele il suo spazio aereo per un eventuale attacco agli impianti nucleari dell'Iran.

«Senza dubbio gli Stati Uniti ed il regime sionista sono nemici dell'Iran e dell'Arabia Saudita, e cercano di far nascere dissenso tra Teheran e Riyadh» ha detto Ahmadinejad all'ambasciatore di un Paese che è l'alleato di ferro degli Usa nel Golfo Persico e che oppone il suo integralismo waabita allo sciiismo, facendo di tutto per non farlo dilagare negli altri Paesi musulmani.

Ma il presidente iraniano ha sottolineato che «Gli Stati Uniti ed il Regime Sionista colgono qualsiasi occasione per danneggiare i paesi della regione», si riferiva alla smentita data solennemente dall'agenzia di stampa saudita (Spa) che, citando una fonte "anonima" del ministero degli esteri, definiva la notizia diffusa dal Times falsa e calunniosa e assicurava che l'Arabia Saudita ribadiva il suo no all'utilizzo del suo spazio aereo «Per qualsiasi sorta di azione militare ai danni di qualsiasi Paese». A dire la verità l'Arabia Saudita uno strappo alla regola l'ha fatto più volte (Iraq, Yemen e probabilmente diverse operazioni "segrete"), ma Ahmadinejad ha colto l'occasione della smentita, che in una monarchia assoluta non può trapelare senza il consenso del governo, per chiedere maggiore unità: «Iran e Arabia devono rimanere fianco a fianco in nome della comune religione e solo così i nemici non oseranno più recare danni ai musulmani nel mondo».

Dopo questo fuoco di fila, oggi Ahmadinejad è apparso in televisione per mostrare la sua faccia ragionevole: «Siamo pronti a riprendere i colloqui con loro (il G6, ndr), ma abbiamo delle condizioni che saranno esposte più tardi», ma poi ha aggiunto: «Non ci sposteremo di una virgola dalla nostra via nucleare a causa delle sanzioni».

 

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