[16/06/2010] News

Parere favorevole della Commissione Ue per la direttiva sulla protezione degli animali-cavia

LIVORNO. La Commissione europea appoggia la posizione del Consiglio e del Parlamento europeo in merito all'adozione della direttiva sulla protezione degli animali utilizzati a fini scientifici. Perché a suo giudizio la formulazione trova il giusto punto di equilibrio tra le esigenze dell'industria e della comunità della ricerca, migliorando e armonizzando le norme in materia di benessere animale per gli animali utilizzati o destinati a essere utilizzati per fini scientifici. Perciò la Commissione invita il Parlamento e il Consiglio a facilitare la rapida adozione della direttiva, in modo da poter concentrare gli sforzi sulla preparazione di un recepimento e di un'attuazione uniformi.

Nel testo finale (risultato da una serie di emendamenti proposti dal Parlamento) sono mantenuti tutti gli obiettivi chiave fissati dalla Commissione per la revisione della direttiva dell'86 (la numero 609): affrontare gli attuali problemi risultanti da condizioni di concorrenza ineguali, incorporare pienamente il principio delle "3 R" (Replacement, Reduction and Refinement) - ossia sostituzione, riduzione e perfezionamento - promovendo le alternative alla sperimentazione sugli animali, e migliorare in modo significativo il benessere degli animali la cui utilizzazione è ancora necessaria per fini scientifici.

Sono previste, fra l'altro, disposizioni specifiche per ridurre al minimo assoluto l'impiego dei primati non umani, fino alla graduale rinuncia all'impiego negli esperimenti scientifici di primati non umani prelevati allo stato selvatico. L'impiego di grandi scimmie è vietato, ma con una clausola di salvaguardia che ne consente eccezionalmente l'impiego in condizioni rigorosamente definite. Infine, un obiettivo importante della direttiva rivista è trovare un punto di equilibrio tra le preoccupazioni per il benessere degli animali e l'obbligo di proseguire la ricerca a beneficio degli esseri umani e dell'ambiente. Quindi cerca di garantire eque condizioni di concorrenza in tutta l'Ue per l'industria e la comunità della ricerca. Proprio perché, secondo l'Ue, non bisogna ostacolare la ricerca su malattie mortali né porre la ricerca europea in una situazione di svantaggio rispetto a sue omologhe internazionali.

Dunque, tenendo conto della relazione del Parlamento europeo in prima lettura  - che pone molto l'accento sulla riduzione dell'onere amministrativo e sulla continuità e la vitalità della ricerca e dell'industria europea che ancora dipendono dall'utilizzazione di animali - il Consiglio nella formulazione nella revisione della direttiva ha previsto norme più flessibili per la procedura di autorizzazione dei progetti e per il riutilizzo degli animali. E ha concordato sistema di ispezione basato sulla gestione del rischio, in modo da garantire il rispetto e la corretta applicazione della direttiva rivista. Le preoccupazioni relative all'onere amministrativo sono state prese in considerazione prevedendo tra l'altro tempi più generosi per la trasposizione delle norme sulla sistemazione, sulla cura e per quanto riguarda le modalità di attuazione degli organismi incaricati di vegliare sul benessere degli animali. Infine, essendo forte la necessità di promuovere ulteriormente le alternative alla sperimentazione sugli animali è prevista l'istituzione di un laboratorio di riferimento dell'Ue per la convalida dei metodi alternativi, cui gli Stati membri darebbero il loro sostegno fornendo risorse supplementari sotto forma di idonei laboratori specializzati.

Torna all'archivio