[16/06/2010] News toscana

Gli strani vacanzieri del mare proibito di Pianosa

(Notizia rettificata, vedi link a fondo pagina)

PORTOFERRAIO (Livorno). Alcune delle persone che hanno partecipato sabato 12 giugno ad una escursione guidata in bicicletta a Pianosa hanno segnalato a Legambiente Arcipelago Toscano che, arrivate al golfo della Botte, nella costa orientale dell'Isola, hanno visto a poche decine di metri dalla costa una barca ancorata con tre persone a bordo che facevano tranquillamente i loro comodi. Il tutto in un'area inaccessibile alle imbarcazioni (zona 1 a mare) e a pochi metri dalla costa che il Piano del Parco recentemente approvato ha classificato come Zona A di riserva integrale.

I partecipanti all'escursione assicurano che la guida ha immediatamente segnalato a chi di dovere l'episodio, fornendo il numero di matricola dell'imbarcazione (RM....) che però è sicuramente rimasta sul posto per tutto il giorno. Chi ha segnalato la cosa assicura: «Abbiamo fatto un giro la mattina e uno il pomeriggio; la mattina erano lì e anche il pomeriggio».

Al parco non risulterebbero autorizzazioni per fini scientifici (le uniche consentite) nella zona per il 12 giugno. Non si capisce come l'imbarcazione abbia potuto illegalmente ancorarsi in un'area superprotetta, visto che Pianosa dovrebbe essere sorvegliata da un radar installato abbastanza di recente. Ma il radar. Anche se funziona, è efficace solo se nelle vicinanza c'è qualcuno che è pronto ad intervenire.

Quello che è certo è che da parte di molti visitatori di Pianosa ci viene spesso segnalata la carenza di controlli a mare in bassa stagione, e che qualcosa non funzioni lo dimostra anche il recente ritrovamento di una rete calata nel mare protetto di Pianosa. Negli altri Paesi civili alle forze dell'ordine sono assicurati i mezzi economici per poter sorvegliare le aree marine protette 24 ore su 24, da noi la finanziaria taglia il 50% dei contributi ai parchi nazionali ed alle Amp rendendo impossibile pagare il personale in organico!

L'escursionismo nautico illegale non sembra un fatto isolato ed in questi giorni è favorito dal mare calmo. Tutti naturalmente sanno che il mare di Pianosa è vietato fin dai tempi del carcere, molto prima dell'estensione del Parco a mare nel 1997, ma evidentemente si affidano alla carenza di sorveglianza e dimostrano così una preoccupante permeabilità di un'area protetta che è anche Zona di protezione speciale dell'Unione europea.

Non si capisce poi quale forma di controllo ulteriore abbiano prodotto atti come la delibera n. 20 del  9 luglio 2009 del Parco nazionale dell'Arcipelago Toscano che ha recepito il  Provvedimento d'Urgenza n. 2 del 15 giugno 2009 sulla fruizione di Giannutri e Pianosa e che introduce il punto 6 bis: «L'amministrazione penitenziaria - casa di reclusione di Porto Azzurro - è autorizzata ad ospitare per il pernottamento presso le proprie strutture un numero massimo di 40 persone a settimana. La stessa provvederà ad inviare all'Ente Parco e al Comune di Campo nell'Elba il rendiconto dettagliato degli ospiti unitamente al pagamento del biglietto unico d'ingresso all'area protetta pari ad € 6,00 a persona».

Un recente Consiglio Direttivo del Parco Nazionale ha confermato questa regolamentazione  cambiando solo una cosa: è autorizzato automaticamente  il personale in servizio della polizia penitenziaria ma non più i parenti che, se vogliono andare a Pianosa fuori dal  circuito turistico guidato, dovranno essere inclusi nei 40.

Quindi a Pianosa i controlli e gli occhi per controllare non dovrebbero mancare, ma spesso le violazioni vengono segnalate dai  turisti giornalieri.

E' evidente che, nonostante la buona volontà del Parco Nazionale, l'attuale regolamentazione sconta l'incertezza perenne e il groviglio di competenze che da sempre caratterizza l'isola, dove ognuno cerca di ritagliarsi un ruolo creando una frammentazione della quale approfittano i furbi ed i bracconieri del mare.

A questo va aggiunta la difficile situazione economica vissuta da anni dalle forze dell'ordine e i tagli ai bilanci dei parchi che con questa finanziaria si annunciano più devastanti che mai, rischiando di paralizzare completamente le aree protette e lasciandole esposte ad abusi di ogni tipo.

Il rischio per Pianosa e le altre isole è quello di non riuscire ad arginare più i tantissimi, che con varie scuse o con intrusioni illegali, vogliono godersi una vacanza esclusiva, nonostante già esista di fatto una fruizione parallela di Pianosa delegata alla penitenziaria e un flusso giornaliero di turisti contingentato a 250.

E' lo stesso motivo di "esclusività" che porta a chiedere di trasformare Montecristo in un approdo per Vip, come se le nostre isole fossero una specie di trofeo di caccia grossa (magari di frodo) da appendere sul panfilo di qualche ricco signore o nel salotto di qualche amico degli amici.

A questo si deve aggiungere che la scarsità di mezzi ed i nuovi tagli renderanno ancora più problematico al Parco controllare il flusso di persone, anche quelle autorizzate ad altri Enti.

Per Pianosa gli annunci di una "stretta" si sono sprecati, ma fino ad ora, al di là della riduzione della presenza di alcune associazioni (che a volte svolgono una funzione meritoria) le cose per alcuni sembrano rimaste esattamente come prima ed episodi come quello del 12 giugno dimostrano che probabilmente non sono destinate a migliorare.

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