[14/06/2010] News

Associazioni ambientaliste e animaliste scrivono a stato e regioni per modifica calendari venatori in base a legge Comunitaria 2009

FIRENZE. Le associazioni ambientaliste ed animaliste Animalisti italiani, Amici della Terra, Enpa, Fai, Fare Verde, Greenpeace, Italia Nostra, Lac, Lav, Legambiente, Lipu-BirdLife Italia, Vas, Wwf Italia, chiedono a Regioni e Province autonome italiane ed ai ministri competenti, di ridurre la durata della stagione venatoria e il numero delle specie cacciabili, in ottemperanza delle modifiche apportate alla legge 157/1992 dalla legge Comunitaria 2009.

«L'articolo 42 della legge Comunitaria 2009, che ha modificato la legge 157/1992 recependo passaggi importanti della direttiva Uccelli e delle prescrizioni contenute nella procedura di infrazione comunitaria aperta contro l'Italia- spiegano le associazioni- prevede per il nostro Paese nuovi e stringenti obblighi in fatto di tutela della fauna e regolamentazione dell'attività venatoria». In particolare viene ricordato l'obbligo, da parte di Stato e regioni, di vietare la caccia nei periodi di riproduzione e migrazione prenuziale degli uccelli (nuovo articolo 18, comma 1 bis, della legge 157/92) e l'obbligo di mantenere o riportare le specie di uccelli selvatici ad uno stato di conservazione soddisfacente (nuovo articolo 1, comma 1 bis, della legge 157/92).

«Nel primo caso, si impone un'immediata contrazione dei calendari venatori, con una prudente chiusura al 31 dicembre della caccia a tutte le specie di uccelli o comunque, nell'ipotesi meno protezionistica, con la cancellazione di tutta o gran parte della caccia a gennaio per varie specie (stop al 31 dicembre per Germano reale, Alzavola, Codone, Canapiglia; al 10 gennaio per Beccaccia, Tordo bottaccio, Tordo sassello, Cesena; al 20 gennaio per Folaga e Combattente). Nel secondo caso - continuano le associazioni ambientaliste e animaliste - è invece obbligatorio non inserire nelle liste delle specie cacciabili quelle che versano in cattivo stato di conservazione (Pernice rossa, Pavoncella, Coturnice e lo stesso Combattente, tutte specie classificate come SPEC 2) e sospendere la cacciabilità per altre 14 specie di uccelli in cattivo stato di salute, nell'attesa che vengano predisposti adeguati piani di azione».

Nel dettagliato dossier inviato alle varie amministrazioni pubbliche, le associazioni ricordano anche gli obblighi (sempre derivanti dalla legge Comunitaria 2009) per le aree di protezione, come ad esempio l'estensione delle misure di tutela previste per le Zps (Zone di protezione speciale) anche agli habitat esterni alla Rete (nuovo articolo 1, comma 1 bis, della legge 157/92) e il divieto di concedere deroghe in assenza del previsto DPR che dovrà ulteriormente regolare la materia. Infine l'obbligo, ribadito dalla recente sentenza della Corte di Giustizia europea, di sottoporre tutti i Piani faunistico-venatori a valutazione d'incidenza per quanto riguarda l'attività venatoria, senza la quale (o in caso di suo esito non favorevole) la caccia nei siti della Rete Natura 2000 deve essere vietata. «Si tratta di un tardivo ma importante adeguamento dell'attività venatoria in Italia che introduce elementi di tutela ormai improcrastinabili e che dovranno essere applicati sin dalla prossima stagione di caccia, per evitare una legittima pioggia di ricorsi e impugnazioni che farebbe saltare l'intera stagione venatoria 2010-2011. Ci appelliamo al senso di responsabilità dei governi regionali e dei ministri, in particolare dell'ambiente e dell'agricoltura, affinché la nuova legge apra una stagione di tutela della natura e rispetto delle regole anziché di nuove infrazioni e pesanti contenziosi» concludono le associazioni ambientaliste ed animaliste.   

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