[14/06/2010] News toscana

Firenze, Linea 4 della tramvia in sede ferroviaria? Baronti (Legambiente): «Proposta da sostenere»

FIRENZE. «Una proposta che ci trova assolutamente favorevoli. La cosiddetta "linea 4", secondo quanto si legge sulla stampa locale, andrebbe ad inserirsi su quella che è la linea ferroviaria esistente (Piagge-stazione Leopolda) e, usando il tram Sirio su sede ferroviaria, potenzierebbe ulteriormente la linea, che per ora - in quel tratto - vede solo le fermate delle Piagge e della Leopolda stessa».

E' il commento a caldo del presidente di Legambiente Toscana Piero Baronti, che abbiamo contattato per conoscere la posizione dell'associazione ambientalista sulla ventilata ipotesi di una "linea 4 della tramvia". Secondo quanto pubblicato ieri dall'edizione fiorentina di "Repubblica", la linea svolgerebbe un percorso prevalentemente interno al sedime ferroviario lungo i 4 km che separano le Piagge (estrema periferia sud-ovest della città a nord dell'Arno) dalla stazione Leopolda, antica testata ferroviaria della città e attuale centro espositivo accanto al quale, dai primi mesi del 2009, è stata posta in funzione una piccola stazione ferroviaria (Porta a Prato) destinata alla mobilità locale in direzione Pisa.

Secondo Baronti, «con la creazione di una linea 4 come quella ipotizzata si fornirebbe un'alternativa all'auto e al bus per gli abitanti di varie zone: non solo quelle descritte da "Repubblica" (che ieri citava la zona di via ponte alle Mosse-via Paisiello, quella di via Pistoiese e le Piagge come le aree di più diretto interesse all'infrastruttura ipotizzata, nda), ma anche altre parti della città e dell'hinterland, avrebbero così un collegamento migliore con il cuore di Firenze».

«E' una proposta da sostenere - prosegue il presidente del Cigno toscano - ma c'è da aggiungere che, accanto allo sviluppo delle linee tramviarie, la città di Firenze ha bisogno anche del ventilato "metro-treno", cioè la creazione di una metropolitana di superficie che colleghi le varie zone della città scorrendo lungo l'attuale sede ferroviaria. Un aspetto su cui, peraltro, il sindaco Renzi si è speso molto in campagna elettorale: alle 10-11 stazioni presenti in città se ne potrebbero aggiungere altre, specialmente se l'infrastruttura si spingesse fino a Pontassieve (a est) e fino ai centri dell'hinterland dall'altra parte della città.

E comunque va aggiunto anche che la stazione Leopolda, non essendo situata in centro, in realtà finora non ha avuto un grande successo. E questo è strano, perché potrei comprendere la limitatezza dell'afflusso se non ci fosse stata la tramvia: e invece la tramvia passa proprio lì davanti (anzi, l'apertura della stazione di Porta al Prato, secondo quanto più volte dichiarato in passato da svariati tecnici e politici regionali, era proprio finalizzata ad una forte integrazione con la linea 1 della tramvia, nda), ma il problema resta: questa possibilità, cioè, non è molto conosciuta dall'utenza. Io credo che la possibilità di giungere direttamente in treno alla Leopolda-Porta a Prato, e da lì salire sulla tramvia, andrebbe pubblicizzata meglio: evidentemente manca, a questo riguardo, una sinergia tra le Ferrovie e i gestori della tramvia».

«Anche perché - è la conclusione - alla fine grazie alla tramvia non c'è differenza, in pratica, tra l'arrivare a Santa Maria Novella oppure alla Leopolda, essendo i passaggi della tramvia molto frequenti e le due stazioni piuttosto vicine. E comunque non dimentichiamoci l'ipotesi lanciata da Legambiente (e positivamente accolta, almeno secondo le dichiarazioni rilasciate in fase finale di campagna elettorale, dall'attuale presidente Rossi, nda) per una "metro-tramvia" della Piana, che collegherebbe tutti i centri dell'hinterland e della Piana stessa: la prospettiva che sosteniamo come Legambiente prevede un progetto integrato tra la tramvia, il metro-treno cittadino e la metro-tramvia metropolitana. E' quello - ricorda Baronti - che in più occasioni in passato ho avuto modo di definire una "vera rivoluzione" della mobilità per Firenze e il suo hinterland».

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