[10/06/2010] News toscana

Montecristo cuore selvaggio del Parco nazionale dell'Arcipelago toscano

Ogni volta che si parla dell'isola di Montecristo si riaprono vecchie questioni che, evidentemente, covano sotto la cenere mai spenta dell'assalto alla natura incontaminata. Non ci riferiamo alle parole del Ministro Prestigiacomo, sulle quali pure coltiviamo opinioni diverse, ma su vari commenti che parlano di isola chiusa per colpa del parco e di natura intangibile.

Per prima cosa ribadiamo che l'isola di Montecristo non è affatto inaccessibile, né riservata ai soli vip, come ormai è luogo comune, anzi: grazie al Parco, e in accordo con il Comune di Portoferraio, dal 2008, 100 residenti  di Portoferraio e 300 studenti delle scuole dell'Arcipelago, una volta l'anno, possono visitare l'isola con il supporto di guide esperte e del Corpo Forestale dello Stato. il numero complessivo delle visite è di mille unità annuali, cui si aggiungono altre centinaia di accessi limitati a una discesa a terra: in tutto meno di duemila persone ogni anno posso regolarmente scendere su Montecristo nell'ambito di visite ambientalmente consapevoli. Inoltre l'accesso è sempre consentito per finalità di studio, ricerca e documentazione.

L'ìsola è stata sì chiusa, ma quando era bandita di caccia dei reali d'Italia o di aristocratici notabili, o quando è stata sede di colonia penale. Forse non tutti sanno che Montecristo è, ancora prima che Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano dal 1996, Riserva Naturale dello Stato (DM 4 marzo 1971), Riserva naturale biogenetica dal 1977, ZPS (Direttiva79/409/CEE) IT5160015), SIC (Direttiva 92/43/CEE) IT5150014. In tutto il mondo le aree protette hanno sempre un "cuore selvaggio" inaccessibile che però rende pregio a tutto il resto: Montecristo è il cuore selvaggio del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano e per questa ragione è giustificata la sua accessibilità regolamentata. L'area è diplomata dal Consiglio d'Europa dal 1988.  L' organo di Gestione è l'Ufficio Territoriale Biodiversità del Corpo Forestale dello Stato di Follonica (GR), sotto la competenza del Ministero delle Politiche Agricole.

Per tutte queste ragioni, al di là delle opinioni di chi presiede e dirige l'ente Parco Nazionale dell'Artcipelago Toscano, non è possibile incrementare il numero dei visitatori al di là della capacità di carico già decretata. Inoltre il 2 luglio 2008 il Comitato dei Ministri  del Consiglio d'Europa ha rinnovato il diploma europeo delle aree protette all'Isola di Montecristo fino al 12 giugno 2018. Il Diploma europeo delle aree protette è un riconoscimento internazionale,  nato in seno al Consiglio d'Europa a partire dal 1965, e riservato  alle aree protette e agli spazi naturali e semi naturali  o paesaggi che abbiano un interesse europeo eccezionale  dal punto di vista della conservazione  della diversità biologica geologica o paesaggistica. Il Consiglio d'Europa, nell'attribuire alla riserva il Diploma Europeo per la conservazione dell'ambiente, ha imposto, fra l'altro di non superare il limite annuale di 1000 visitatori. L'ottenimento del Diploma rappresenta dunque un incoraggiamento prezioso per la protezione e una gestione efficace del paesaggio della riserva o del monumento  o sito naturale  che aiuta  i gestori  nei loro compiti di gestione e protezione.

L'originalità del diploma consiste nel fatto che è riconosciuto per un periodo limitato nel tempo, la minaccia di non essere rinnovata ha un carattere dissuasivo, per i pericoli che possono minacciare l'integrità della zona, e di incoraggiamento a mantenere e migliorare la qualità del sito. Non è quindi, a maggior ragione, possibile alcun incremento dei visitatori, pena la decadenza del riconoscimento di eccellenza ambientale europeo. Riesce poi difficile pensare che si possa, pur pagando cifre considerevoli, consentire ad alcuni cittadini di fruire di ciò che ad altri viene negato perché meno abbienti: sarebbe come riaprire la caccia ad alcuni leoni perché così se ne ricavano le risorse per salvare gli altri. Paesi che scelgono questa via abdicano semplicemente al proprio ruolo di nazione e svendono il tessuto connettivo più intimo del territorio. Altra cosa è, invece, imporre un ticket di ingresso per i non residenti che consenta di aiutare nella manutenzione delle limitate strutture dell'isola, dei sentieri e nella sorveglianza. In questo senso il Parco è pronto a prendere in considerazione questa possibilità d'accordo con il Ministero per l'Ambiente.

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