[10/08/2009] News toscana

Il ritorno del Falco Pescatore nel Parco della Maremma

GROSSETO. Nella bella piazza di Alberese, ai piedi dei Monti dell'Uccellina e a poche decine di metri dalla sede del Parco Regionale della Maremma, si è svolto, nella serata del 4 Agosto 2009, un vero e proprio, piccolo ma significativo, evento. Nell'ambito della prima Rassegna Estiva di Cinema in Piazza all'Alberese, organizzata dalla Pro Loco Alborensis,  col titolo "Tra i pini e i platani, sotto la luna e le stelle" e alla presenza di un pubblico davvero molto numeroso e particolarmente attento ed interessato, sono stati proiettati due video-documentari sul Progetto "Il ritorno del Falco pescatore nel Parco della Maremma".

Attualmente  al suo quarto anno operativo di attività, ma avviato già nel 2002, grazie alla collaborazione internazionale tra gli esperti del Parc Naturel Régional de Corse - Parcu di Corsica, una delle roccaforti nel Mediterraneo di tale fragilissima specie, ed il Parco Regionale della Maremma, nelle figure del suo Presidente, Giampiero Sammuri, del Responsabile Scientifico, Andrea Sforzi, e degli Agenti di Vigilanza, il Progetto prosegue il suo lento e paziente cammino con successo. L'obiettivo fondamentale, certamente uno dei più significativi  e innovativi nel panorama delle aree protette in Italia, è quello di ricostituire una popolazione nidificante di falchi pescatori nel Parco della Maremma e nelle numerose aree umide della Toscana. Il ritorno di tale fragilissima specie, portata all'estinzione in Italia a causa della modificazione e distruzione dell'habitat, dell'uso massiccio di pesticidi e dell'inquinamento delle acque, del prelievo a scopo commerciale o di collezione delle uova, del bracconaggio e della sua persecuzione diretta tra  gli anni '50 e '60 è, infatti, di fondamentale importanza per la ricostituzione della complessa piramide alimentare degli ecosistemi acquatici, di cui il Falco Pescatore rappresenta il vertice.

L'area scelta per il rilascio di alcuni giovani esemplari prelevati dalla Corsica, sulla base di opportuni criteri di idoneità ambientale e di protezione del territorio, è quella della foce del fiume Ombrone e della Palude della Trappola, un sistema umido caratterizzato da acque basse e ricche di pesce. Nei due video - anche con immagini di rara e suggestiva bellezza delle falesie selvagge e scoscese della Réserve Naturelle de Scandola e delle pareti rocciose del Parco della Maremma, presso Talamone, - sono state illustrate le varie fasi di realizzazione del Progetto e descritta la biologia di questo splendido ed affascinante predatore di grandi dimensioni, unico rapace migratore ad aver sviluppato adattamenti morfologici per la cattura dei pesci, sue uniche prede, catturate con tuffi spettacolari con i suoi robusti artigli uncinati, tra mille spruzzi e vigorosi battiti d'ali.

A presentare ed animare la serata, cui hanno partecipato in prima persona il Presidente del Parco Regionale della Maremma e della Federparchi Giampiero Sammuri - con un breve intervento tra la proiezione di un video e l'altro - il regista Federico Santini, il ricercatore romano Flavio Monti, estensore di una tesi di laurea specifica sul falco pescatore e incaricato del monitoraggio e dell'osservazione sul campo dei pulli di falco pescatore, è stato il Guardaparco Gianfranco Martini, coadiuvato da Giuseppe Anselmi, ed autore egli stesso del secondo video proiettato nella serata.

Il pubblico ha particolarmente apprezzato l'iniziativa, con applausi convinti al termine di ogni proiezione e partecipando al breve dibattito conclusivo con qualche domanda ed ulteriori richieste di spiegazioni. La Pro Loco Alborensis, lieta di aver ospitato con pieno successo, proprio ad Alberese - cuore e porta d'accesso al Parco della Maremma - l'evento, è sempre più convinta dell'importanza e della necessità di far conoscere e divulgare presso la popolazione le attività di ricerca e i progetti del Parco. Solo, infatti, un più consapevole  e attivo coinvolgimento dei residenti e dei turisti potrà contribuire alla salvaguardia di un territorio che, per la qualità delle sue coste rocciose e delle sue preziose aree umide, ci auguriamo possa tornare di nuovo stabilmente ad ospitare la riproduzione in loco del Balbuzard pêcheur o Pandon haliaetus (questo il nome scientifico del falco pescatore), le sue evoluzioni in volo e i suoi sensazionali tuffi nell'acqua.

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