[08/06/2010] News

Amano (Iaea): «Il nucleare dell’Iran č un caso»…

LIVORNO. E' iniziato a Vienna il Board of Governorns meeting dell' International atomic energy agency (Iaea) dell'Onu e il nuovo direttore dell'Iaea, il giapponese Yukiya Amano, nella sua introduzione ha toccato tutte le più scottanti questioni nucleari comprese la sicurezza, la cooperazione tecnica, la non proliferazione. Per quest'ultima Amano si è dichiarato soddisfatto dei risultati della Review Conference del Trattato di non proliferazione nucleare (Tnp) tenutasi a maggio all'Onu e per il sostegno politico, tecnico e finanziario promesso all'Iaea, in particolare per i 100 milioni di dollari che dovrebbero essere stanziati per la sua Peaceful Uses Initiative: «Questo finanziamento supplementare consentirà all'Agenzia di aumentare in modo significativo il proprio sostegno agli Stati membri in settori chiave come la sanità e la nutrizione, la sicurezza alimentare, la gestione delle risorse idriche e le infrastrutture per l'uso sicuro e dell'energia nucleare».

Poi Amano è andato dritto ai punti caldi, cominciando dal "caso" Iran: «Il Consiglio ricorderà che il mio predecessore, Mohamed ElBaradei, ha proposto una bozza di accordo in base al quale lo scorso ottobre l'uranio iraniano a basso arricchimento sarebbe stato spedito per l'ulteriore arricchimento in Russia e per la trasformazione in combustibile in Francia. Il contratto proposto è stato accolto a suo tempo da Stati Uniti, Russia e Francia. Il 24 maggio ho ricevuto una lettera da parte dell'Iran, in cui ha ufficialmente dichiarato il suo accordo con la dichiarazione congiunta dei ministri degli esteri di Iran, Brasile e Turchia, che è stato firmato il 17 maggio a Teheran. Su richiesta dell'Iran, l'Agenzia ha immediatamente trasmesso la lettera ai governi di Francia, Federazione russa e Stati Uniti, e ha chiesto il loro parere. Sono ora in attesa delle loro risposte, e continuerò a consultarmi al riguardo con tutte le parti interessate».

Nel  2003 venne a galla che l'Iran stava dissimulando da 18 anni le sue ricerche nucleari, contrariamente agli obblighi derivanti dalla sua adesione al trattato Tnp e l'Iaea ha più volte detto di non essere in grado di confermare le finalità esclusivamente civili del programma nucleare iraniano perché Teheran non collabora pienamente per il controllo e la verifica internazionale di tutti i suoi siti. Secondo Amano la svolta nei già difficili rapporti con l'Iran è avvenuta a marzo, quando l'Iaea ha verificato che «L'Iran continua l'arricchimento di uranio fino al 20% nell'impianto pilota U-235 di arricchimento di combustibile a Natanz, e quando l'Iran ha annunciato la sua intenzione di installare una seconda "cascade" per questo scopo e di volerla collegare alla prima. Questo ha richiesto un nuovo safeguards approach, che ora è in corso di attuazione con la cooperazione dell'Iran. Come risulta chiaramente dal rapporto, per un Comprehensive Safeguards Agreement con l'Iran, l'Agenzia deve cercare di verificare sia la non diversione di materiale nucleare dall'attività dichiarata sia la mancanza di materiali e di  attività nucleari non dichiarati. Devo anche ricordare che l'Iran è un caso speciale perché, tra le altre cose, esistono questioni relative alla possibile dimensione militare del suo programma nucleare. Chiedo all'Iran di compiere passi verso la piena attuazione del Safeguards Agreement e degli altri obblighi, compreso il suo protocollo aggiuntivo».

Per quanto riguarda l'esplosiva situazione in Corea del nord il direttore dell'Iaea ha sottolineato: «Poiché l'Agenzia non ha più avuto ispettori nella Repubblica popolare democratica di Corea a partire dall'aprile dello scorso anno, non ho nulla da riferire al Consiglio su eventuali attività dell'Iaea in relazione alla Rpdc. Tuttavia, vorrei ricordare che la Corea del Nord continua ad essere vincolata agli obblighi imposti dalle pertinenti risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Ad esempio, secondo la risoluzione 1718 (2006) del Consiglio di sicurezza dell'Onu, la Rpdc è tenuta ad osservare rigorosamente, in conformità con il Tnp e il Safeguards Agreement Iaea ed a fornire le misure di trasparenza che permettano all'Iaea di andare oltre questi requisiti. Le pertinenti risoluzioni del Conferenza generale dell'Iaea hanno anche confermato la necessità della piena attuazione di un accordo globale di salvaguardia tra la Rpdc e l'Agenzia. Il recente aumento della tensione nella penisola coreana ci ricorda che la situazione della sicurezza in questa regione resta estremamente sensibile e sottolinea la necessità di affrontare la questione del nucleare il più presto possibile. Esorto la Corea del Nord ad attuare pienamente tutti gli obblighi relativi alla non proliferazione nucleare . Invito anche tutte le parti interessate a compiere sforzi concertati per una ripresa dei colloqui a 6 in un tempo appropriato, con l'obiettivo ultimo della denuclearizzazione della penisola coreana».

Peccato che il regime stalinista di Pyongyang da questo orecchio non ci senta e che la Cina lo sostenga avanzando il sospetto che l'affondamento della nave militare sudcoreana sia invece una specie di riedizione del famoso falso incidente del Golfo del Tonchino che servì agli Usa ad intervenire in Vietnam.

Ma è il Medio Oriente a dare i maggiori grattacapi all'Iaea: «Il mio rapporto  "Implementation of the NPT Safeguards Agreement in the Syrian Arab Republic" dimostra che la Siria non ha più collaborato con l'Agenzia dal giugno 2008 riguardo alle questioni irrisolte legate al sito di Dair Alzour e per alcuni altri luoghi. Di conseguenza, l'Agenzia non è stata in grado di compiere progressi verso la soluzione delle questioni in sospeso relative a tali siti. Sarebbe inoltre utile se Israele condividesse con l'Agenzia tutte le informazioni pertinenti che esso può avere al riguardo. Dopo questo mio ultimo rapporto, l'Agenzia ha effettuato un "physical inventory" di verifica al Miniature Neutron Source Reactor (Mnsr) con la cooperazione siriana . La Siria ha fornito informazioni su attività di conversione ed irradiazione nel Mnsr, a livello di laboratorio, non dichiarate in precedenza, ed ha dato ulteriori spiegazioni sulla presenza di particelle di uranio naturale e di origine antropica. Successivamente la Siria ci ha sottoposto un inventario ed un rapporto cambiato riguardante il materiale nucleare dichiarato di recente. Le informazioni fornite dalla Siria è ancora in fase di valutazione. Esorto la Siria a cooperare con l'Agenzia su tutte le questioni in modo tempestivo e a mettere in atto un protocollo aggiuntivo al suo Safeguards Agreement per consentire all'Agenzia di verificare la correttezza e la completezza delle dichiarazioni siriane».

Amano ha affrontato anche la questione israeliana, che sta diventando sempre più spinosa, intrattabile ed imbarazzante: «Come è a conoscenza del Board, la Conferenza Generale lo scorso anno ha adottato una risoluzione che esprime preoccupazione per le capacità nucleari di Israele e ha invitato Israele a aderire al Tnp ed a mettere tutti i suoi impianti nucleari sotto la salvaguardia dell'Iaea. La Conferenza Generale mi ha chiesto di lavorare con gli Stati interessati per conseguire tale fine e riferire al Board e alla Conferenza Generale nel corso della cinquantaquattresima sessione ordinaria di settembre in merito all'attuazione della presente risoluzione. Ho scritto ai governi degli Stati membri nell'aprile del 2010, chiedendo loro di informarmi di eventuali pareri che potrebbero avere in relazione al conseguimento degli obiettivi della risoluzione. Ad oggi, ho ricevuto risposte da 17 governi. A seguito della riunione del Consiglio, ho intenzione di ricordare ai governi che non lo hanno fatto di fornire le loro risposte al più presto. Intendo riferire al Consiglio e alla Conferenza Generale a settembre. Il Segretariato è inoltre seguito le pertinenti disposizioni della risoluzione della Conferenza Generale per l'applicazione delle salvaguardie dell'Iaea in Medio Oriente».

Davvero poco per un Paese come Israele che è il vero "caso" mai risolto del nucleare mediorientale, visto che non aderisce al Tnp, che il nucleare civile lo ha fatto da anni e che con quello ci ha fabbricato probabilmente un centinaio di bombe atomiche, esattamente quello che l'Onu, il Consiglio di sicurezza, l'Iaea, gli Usa e il G6 accusano di voler fare all'Iran e alla Siria.

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