[08/06/2010] News

L'Argentina vuole le navi (e il sottomarino?) nucleari per il petrolio delle Falkland/Malvinas

LIVORNO. Gli Stati membri del Trattato di non proliferazione nucleare si sono incontrati da 3 al 28 maggio a New York, al palazzo di vetro dell'Onu per esaminare l'attuazione del trattato «al fine di garantire che le finalità del preambolo e le disposizioni del Trattato siano effettivamente realizzate».

Si è trattata della Review Conference che viene convocata ogni 5 anche allo scopo di individuare "le aree in cui, e i mezzi attraverso i quali, sia possibile ottenere ulteriori progressi in futuro».

Le promesse di disarmo nucleare si sono sprecate, la richiesta di de-nuclearizzazione del Medio Oriente è stata (ri)avanzata, Israele ha già detto che se ne (ri)fregherà, è stata (ri)presentata la condanna verso l'Iran e la Corea del nord colpevoli di voler trasformare l'energia nucleare civile in bombe atomiche (cosa che gli iraniani negano e i nordcoreani rivendicano). Poi tutti a casa con la coscienza un po' più tranquilla per i buoni propositi e le solite condanne per le solite "canaglie", mentre intanto la corsa alla bomba continua allegramente a cominciare dalla dittatura del Myanmar che sembrerebbe pronta a realizzare un programma militare nucleare che potrebbe essere sostenuto solo da un Paese: l'alleato di ferro cinese e magari rimpinguato generosamente da un'altra potenza nucleare che non ha aderito al Tnp, la grande democrazia indiana che fa da sempre lucrosi affari con l'inguardabile e genocida regime birmano.

Ma l'ultimo caso più clamoroso del predicare bene e razzolare male è quello dell'Argentina, un Paese che ha aderito ma non ha ratificato il trattato Tnp: il ministro della difesa di Buenos Aires, Nilda Garre ha annunciato dopo pochi giorni dalla fine della Conferenza di New York che l'Argentina ha in programma di costruire navi a propulsione nucleare per la sua marina da guerra: «Vogliamo recuperare la capacità che il paese aveva nel campo della scienza, della tecnologia e dell'industria. L'Argentina non può rimanere in disparte quando si tratta di questa tecnologia». Tanto per far capire che la differenza tra nucleare civile e militare è una solenne fesseria....

Le navi nucleari argentine dovrebbero essere costruite nel cantiere di Tandanor a Buenos Aires, che è stato recentemente riacquisito dal governo, e secondo un portavoce del ministero della difesa «L'azienda statale della tecnologia nucleare Invap fornirà le competenze atomiche». Naturalmente il progetto prevede l'utilizzo dell'energia nucleare solo per la propulsione delle navi, e l'Argentina giura di non voler sviluppare armi nucleari, strano, perché questo è un vecchio sogno dell'Argentina non solo ai tempi delle dittature militari fasciste, ma anche in democrazia, magari con un occhio rivolto alle Falkland/Malvionas e all'eterno conflitto per le isole con un'altra potenza nucleare, la Gran Bretagna.

Secondo il quotidiano La Nacion il governo argentino vorrebbe costruire un sottomarino a propulsione nucleare, ma il portavoce ha smentito dicendo che la opriorità va alla costruzione di navi di superficie. Anche la Garré ha fatto marcia indietro rispetto a quanto aveva detto lei stessa in una conferenza stampa: «Non abbiamo annunciato in nessuna maniera la costruzione di un sottomarino nucleare. Riprenderemo queste procedure per la fabbricazione di motori nucleari e poi vedremo per quale tipo di nave. E' troppo presto per dire se sarà un rompighiaccio o un sottomarino. E' importante che i nostri tecnici riprendano questa ricerca interrotta». Ma il sottomarino nucleare scompare da una parte per riaffiorare da un'altra: parlando alla tv Cadena 3, il ministro aveva però detto che il programma includeva navi e imbarcazioni con motori atomici, compreso un sottomarino: «Un sommergibile presenta sempre un altro tipo di complessità, l'idea è quella di assumersi la responsabilità di motori a propulsione nucleare».

Poi ha svelato che esisteva già un progetto della Marina, ma che è rimasto in cantiere «per vari motivi». Tra questi ci potrebbe essere anche quello (indicibile) che la proposta fu fatta, in funzione anti-inglese, da quei militari responsabili del disastro militare delle Falkland/Malvinas e di aver umiliato e torturato il popolo argentino per troppi anni, facendo dei suoi figli migliori desaparecidos ed esiliati.

Il ministero della difesa ha detto comunque alla Nacion che il programma nucleare-militare non dovrebbe causare tanta sorpresa, data l'esperienza dell'Argentina in materia di nucleare, ma che è anche necessario per chiarire che l'iniziativa è ancora in fase di studio e di ricerca.

L'annuncio della Garre è stato criticato dall'opposizione, in particolare dal sindaco di Buenos Aires Mauricio Macri che si è detto "terrorizzato" per la possibilità che il progetto vada avanti: «Sono rimasto atterrito quando ho letto che l'Argentina vuole fare un sottomarino nucleare. Se abbiamo così tanti problemi da risolvere in aree molto sensibili, perché vogliamo un sottomarino nucleare?». Una domanda che in Argentina si fanno in molti e gli ambientalisti si chiedono come un governo possa andare in Bolivia a firmare la carta dei diritti della Madre Terra e poi tornare a Buenos Aires e dare il via ad un programma nucleare-militare che significherà un enorme spreco di denaro e risorse.

Probabilmente dietro a questo c''è l'irrisolto trauma nazionale, la sanguinosa umiliazione delle Falkland/Malvinas e il petrolio che l'impresa britannica Rockhooper sta trovando nel mare intorno alle isole, nella Zona economica esclusiva della colonia britannica che l'Argentina rivendica. Le stime delle riserve di greggio superano di gran lunga quelle iniziali: sarebbero accertati 170 milioni di barili che potrebbero arrivare a 242 milioni.

La Garré si prepara al nuovo confronto sudamericano e antartico per il petrolio brandendo l'arma del nucleare e ha detto all'agenzia stampa La Provincia: «La propulsione nucleare in una delle nostre unità comincerà a cambiare la matrice energetica della flotta dell'Armada. Ho dato istruzioni all'Instituto de investigaciones científicas y técnicas para la defensa (Citedef) perché comienci a riunire le risorse umane che studiano la possibilità di dotare di propulsione nucleare un'imbarcazione. E' questo tipo di nave che in futuro potrà sostituire la propulsione convenzionale con il nucleare. Non necessariamente sarà un sottomarino». Il ministro a detto che ipoteticamente la prima nave nucleare argentina potrebbe essere , ma guarda un po', il rompigiaccio "Almirante Irízar", una nave che si incendió nel 2007 e che attualmente è in ricostruzione proprio nel cantiere Tandanor per un costo previsto che si aggira intorno ai 90 milioni di dollari e che dovrebbe rientrare in servizio per la Campaña Antártica 2011-2012, proprio nei mari freddi e pericolosi che costeggiano le Falkland/Malvinas e il pezzo di Antartide rivandicati da Buenos Aires.

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