[08/06/2010] News

Cosa è la povertà energetica? Onu ed Earth institute: «Accesso universale all'energia entro il 2030»

LIVORNO. Un gruppo di esperti delle Agenzie dell'Onu, della Banca mondiale, dell'International enegy agency (Iea) e di università e gruppi di ricerca scientifica ha redatto il rapporto "Measuring energy access: supporting a global target", pubblicato dall'Earth insitute della Columbia università, che delinea gli strumenti e le opzioni per stabilire una sistematica misurazione dell'accesso alle fonti di energia e e di povertà energetica. L' Advisory group on energy and climate change (Agecc) del segretari generale dell'Onu Ban Ki.moon ha raccomandato alla comunità internazionale di fare il massimo sforzo per garantire l'accesso universale all'energia entro il 2030.

Il rapporto dell'Earth insitute prende in considerazione i benefici derivanti dal riuscire a garantire efficaci politiche nazionali di accesso all'energia e da un'efficace cooperazione internazionale in materia energetica. Il documento sollecita anche la comunità internazionale a svolgere un ruolo attivo nella creazione di "building capacity" diffusa e per la fornitura di risorse per aumentare la qualità e la quantità dei dati in materia di accesso all'energia.

Secondo il rapporto l'Onu, insieme all'Iea e all' inter-agency mechanism for energy della stessa Onu UN-Energy) istituita proprio per aiutare a coordinare problematiche trasversali, è in buona posizione per riuscire ad aiutare questo lavoro.

Il "Measuring energy access: supporting a global target" prova a definire lo sfuggente (ma ben presente nei Paesi in via di sviluppo) concetto di povertà energetica ed evidenzia che «La fornitura di servizi energetici moderni è riconosciuta come la base essenziale per lo sviluppo sostenibile. All'interno della comunità internazionale sono in aumento le discussioni per stabilire un target internazionale per l'accesso universale a servizi energetici moderni. Questo target dovrebbe fornire le priorità politiche più necessarie per realizzare le attività nazionali.

Per assicurare l'efficacia e per sostenere la messa in atto di una formazione delle politiche, sarà necessario un lavoro analitico, con la definizione e la misurazione di entrambe. Esistono notevoli precedenti nell'uso di indicatori e indici per lo sviluppo per settori dell'energia. Sulla scorta di questa letteratura, esistono diverse opzioni che potrebbero informare i futuri lavori in questo settore. Questi strumenti di misurazione e reporting dovranno essere semplici, politicamente attraenti ed analiticamente robusti, un equilibrio difficile da realizzare. Proponiamo che un "annual measurement and reporting" venga stabilito in 5 - 7 Paesi pilota attraverso due indici compositi ed i loro rispettivi indicatori, e 3 - 5 nuovi parametri innovativi e complementari».

Secondo il rapporto le misure essenziali per sostenere gli obiettivi energetici sono: Migliorare la disponibilità di informazioni sul range e gli impatti che hanno le azioni di questi Paesi; Aiutare a delineare chiaramente e a monitorare le azioni che possono intraprendere per il soddisfacimento degli obiettivi concordati; Aumentare la consapevolezza tra i Paesi delle opzioni politiche e delle buone pratiche; Aumentarne l'efficacia di tali politiche a livello nazionale e locale e la credibilità degli sforzi di tutti i Paesi.

Il documento evidenzia che «In particolare, bisogna concentrarsi sul sostegno ai progressi nel raggiungimento di un obiettivo globale per l'accesso universale ai servizi energetico entro il 2030. Si riconosce che tale obiettivo è intrinsecamente politico, e tuttavia è essenziale per un maggiore sviluppo economico e sociale. In altre parole, tale obiettivo potrebbe contribuire a catalizzare il necessario slancio politico e le relative attività di supporto».

Riuscire a fornire un accesso universale all'energia pone numerose sfide, nei Paesi in via di sviluppo ci sono però già diversi esempi di successo, il rapporto fa l'esempio delle molte famiglie che hanno avuto accesso all'elettricità negli anni '90 che sono state già più di quelle che dovrebbero accedere ai servizi energetici nei due prossimi decenni. «Attingendo all'esperienza degli sforzi di mitigazione dei cambiamenti climatici ed al "vocabolario" dei negoziati sul clima, il quadro del "measure, report and verify" (Mrv) può facilitare l'individuazione delle priorità, valutarne l'attuazione, controllare gli stakeholders interessati ed i responsabili nazionali per l'attuazione del sostegno. Tuttavia, il linguaggio emergente del "monitor, assess, and evaluate" (Mae) potrebbe essere più appropriato per misurare l'accesso all'energia».

Il rapporto non affronta direttamente il tema dell'energia pulita, tuttavia i ricercatori riconoscono «Il ruolo fondamentale e i molteplici vantaggi associati all'energia pulita per far fronte l'accesso all'energia, ed i link con l'emergente "crescita verde" nelle discussioni sullo sviluppo. Dal punto di vista delle prospettive di calcolo, la quantità di energia pulita in un sistema energetico nazionale può essere considerata e calcolata separatamente dall'accesso. In alcuni indici compositi, può essere utile considerare le due cose in modo integrato (cioè valutare l'accesso ai servizi energetici puliti), ma la definizione di "pulito" e la vasta gamma di questioni e la relativa letteratura in materia non rientrano nell'ambito di questo rapporto».

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