[04/06/2010] News

L'Iran e il nucleare: «L'Iaea non ci capisce»... Ma Russia e Cina sì: nessuna sanzione "paralizzante" dell'Onu

LIVORNO. Il capo dell'Organizzazione iraniana dell'energia atomica (Oiea), Ali-Akbar Salehi, ha respinto al mittente il rapporto dell'International atomic enegy agency (Iaea) secondo il quale Teheran vorrebbe utilizzare le barre di combustibile impoverite per esperimenti di pirotrattamento.

Secondo quanto riferisce il canale satellitare iraniano Press TV, per Salehi «L'Iaea ha capito male la natura delle sperimentazioni che l'Oiea vorrebbe fare in futuro. L'Iran spiegherà la situazione all'organismo dell'Onu con una lettera».

Il pirotrattamento desta molti sospetti (che si vanno ad aggiungere su quelli che già gravano sui progetti nucleari iraniani) perché è una procedura utilizzata per "purificare" le barre di uranio per ottenere un cambiamento fisico e chimico. Il problema è che le barre di uranio "purificate" possono essere utilizzate nelle ogive nucleari.

Salehi ha anche respinto le accuse di aver inviato un importante pezzo di un'attrezzatura per produrre plutonio al Laboratorio polivalente di ricerca Jabr Ibn Hayan di Teheran ed ha assicurato: «Al riguardo, forniremo all'Agenzia i documenti necessari e speriamo che l'Iaea non ripeterà tali errori, dato che questo ha un impatto sulla sua reputazione».

Secondo il rapporto Iaea l'Iran avrebbe cominciato ad arricchire al 20% quantità crescenti di uranio, installando per questo anche nuove centrifughe. Il sospetto è sempre quello: si tratta del primo passo per arrivare a fabbricare la bomba atomica sciita, un'accusa sempre avanzata dagli Usa e dai suoi alleati e sempre respinta dall'Iran.

Oggi in aiuto di Teheran sono venute Russia e Cina: durante una conferenza congiunta con il suo collega cinese Yang Jie a Pechino il ministro degli esteri russo Sergei Lavrov ha detto: «Siamo riusciti ad includere l'iniziativa del Brasile e della Turchia riguardante le forniture di combustibile per il reattore di ricerca di Teheran nel progetto di risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu. Il lavoro pratico continua. Il progetto di risoluzione riflette la posizione consolidata della maggioranza dei membri del Consiglio di Sicurezza dell'Onu. Dopo quello l'Iran potrà pienamente godere dei quali godono i Paesi non nucleari membri del Trattato per la non proliferazione delle armi nucleari, compreso l'arricchimento dell'uranio. Mosca e Pechino propongono di dare tempo ai membri non permanenti del Consiglio di Sicurezza perr esaminare il progetto di risoluzione dell'Iran. Siamo ostili ad ogni accelerazione delle procedure di voto».

Insomma, sul dossier iraniano Russia e Cina si smarcano nuovamente dal G6, del quale fanno parte insieme ad Usa, Francia, Gran Bretagna e Germania e si ricollocano al fianco dei Paesi in via di sviluppo presenti nel Consiglio di sicurezza in gran parte schierati con il "diritto" di Teheran a sviluppare il nucleare. Lavrov ha infatti detto che «Sanzioni economiche paralizzanti sono state escluse dal progetto di risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu. I nostri partner occidentali dei 6 hanno preparato un progetto di risoluzione che né la Russia né la Cina hanno potuto sostenere. Dopo intense consultazioni, siamo riusciti ad escludere delle sanzioni paralizzanti, in modo che alla fine il documento si concentra esclusivamente sulla non proliferazione nucleare e tiene nel massimo conto gli interessi economici di Mosca e Pechino. Il progetto di risoluzione terrà anche conto degli emendamenti proposti dai membri non permanenti del Consiglio di Sicurezza e riaffermerà la disponibilità ad intavolare negoziati con Teheran».

Alla fine i corposi interessi di Russia e Cina, fatti di gas, petrolio, armi, uranio e centrali nucleari, hanno prevalso sull'alleanza (sempre traballante) con gli occidentali, sembra un de profundis per il G6 e le sue sanzioni e, visto che Mosca e Pechino hanno il diritto di veto all'Onu, probabilmente gli ayatollah iraniani e il presidente Mahmud Ahmadinejad stanno già brindando con la coca cola islamica al nuovo rinascimento nucleare sciita.

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