[31/05/2010] News

Assalto omicida alla flotta pacifista per Gaza

LIVORNO. L'assalto omicida degli Israeliani alla flottiglia della pace che cercava di raggiungere la più grande prigione a cielo aperto, la Striscia di Gaza, lascia inorriditi per la sua brutale insensatezza. Nemmeno uno dei quegli Stati canaglia che vengono bombardati e minacciati e posti all'indice ogni giorno avrebbe probabilmente avuto l'ardire di compiere un simile gesto. La Corea del nord sulla quale si sta stringendo l'ennesimo cordone militar-sanitario è probabilmente colpevole di aver silurato una nave militare accusata di sconfinare nelle sue acque territoriali dai confini incerti e contesi, qui si è brutalmente dato l'assalto ad una flottiglia di pacifisti europei, americani e medio-orientali nella quale spiccavano le bandiere della Turchia, l'unico Paese musulmano ad aver mantenuto sempre buoni rapporti politici ed ottimi rapporti di affari con Israele.

Ai pacifisti della Fereedom Flottilla partiti da Cipro, quindi dall'Unione Europea, che cercavano di forare un blocco crudele per portare pane, medicine e case in uno dei luoghi più disperati e inquinati del pianeta, in quella Striscia di gaza intossicata dall'odio integralista e dal fosforo bianco col quale l'esercito israeliano ha cicatrizzato sulla carne bruciata dei bambini l'orgoglio islamico di Hamas, si è risposto con il linguaggio delle armi e dell'assassinio.

Solo poche ore prima Israele, dall'alto della sua impunità, si era nuovamente tirata fuori del rispetto del Trattato di non proliferazione nucleare (Tnp), marcando un altro passaggio che per altri Paesi farebbe scattare sanzioni e minacce, mentre per Israele è consentito ignorare le risoluzioni Onu, costruire bombe nucleari, occupare territori altrui, muovere guerra ed usare armi proibite, minacciare altri Paesi, costruire muri e colonie, appropriarsi di risorse idriche e terre fertili...  per chiedere sanzioni, interventi e risoluzioni Onu se provano a fare quel che lo Stato ebraico fa dalla propria nascita.

La destra di Netanyau ritornata al potere sembra non voler fare prigionieri, dare l'ordine di attaccare ed uccidere  19 pacifisti (in serata si è parlato invece di 10) alla vigilia dell'incontro del primo ministro israeliano con Barack Obama (annullato) sa tanto di sfida a quest'ultimo per testare il suo limite di sopportazione...

Netanyhau ha detto che il blitz con elicotteri e navi e militari armati fino ai denti è stata una risposta ad una «Provocazione premeditata». Ci sarebbero infatti anche una decina di soldati feriti ma i testimoni dicono che i soldati israeliani hanno aperto il fuoco non appena abbordata la nave.

Non bisogna essere antisemiti per poter dire che il governo israeliano è in mano ad irresponsabili che attuano le stesse tecniche provocatorie e lo stesso disprezzo per la comunità internazionale dell'iraniano Mahmoud Ahmadinejad  o del nordcoreano Kim Jong Il, il fatto che Israele sia una democrazia evoluta rende le sue provocazioni ancora più indecenti e preoccupanti.

Persino Pax Christi  parla di «Un atto di pirateria e di terrorismo internazionale. Un crimine che stavolta risulta impossibile nascondere nell'abituale impunità a cui Israele ci ha tristemente abituati».

Chi scrive crede che l'olocausto degli ebrei sia lo spartiacque della civiltà, la più grande e disperata tragedia dell'essere umano che ha dovuto affrontare e vincere il mostro feroce del nazi-fascismo e lo spettro crudele ed indecente del razzismo anti-semita, ma quello che è successo al largo della disperata Gaza non ha nulla a che fare con la storia terribile degli ebrei, con la riparazione di quel torto irreparabile di quella ferita imperitura all'intero genere umano.

L'assalto criminale ai pacifisti, la strage marina di chi voleva portare sollievo alle macerie infette di Gaza agli scheletri di case intossicate, dove un'umanità disperata vive circondata da reticolati,  carriarmati e digrignare di denti di lupi famelici e di volonterosi guardiani dell'ortodossia, dove la gente scava sottoterra alla ricerca di un'uscita da talpa, questo attacco insensato e politicamente ributtante, somiglia molto di più al piagnisteo omicida di una dittatura militare che tutto giustifica con la paura e il terrore, che chiede l'impunità per l' l'accerchiamento presunto, che usa la paura e l'odio il diverso per giustificare la progressiva erosione della democrazia. Tutto questo è sideralmente lontano dalla cultura ebraica che amiamo, dal suo grande cuore e dalla sua intelligenza che ha dato al mondo grandi  geni, grandi uomini e quelle grandi religioni monoteiste  che predicano la pace e si scannano da sempre per lo stesso Dio delle scritture.

Sentire oggi le parole di Frattini che stilla dal microfono lacrime di coccodrillo dopo essere stato con Berlusconi ad appoggiare il pericoloso governo della destra xenofoba israeliana, mette solo i brividi e ci ricorda solo le innumerevoli occasioni mancate dell'Europa per mettere fine a questa guerra sporca che insanguina ancora con il sacrificio di innocenti del rive del nostro comune Mar Mediterraneo.   

Così Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente ha commentato l'assalto: «Esprimiamo solidarietà ai movimenti pacifisti, oggi vittime innocenti di un atto di barbarie dal carattere surreale. A dieci giorni dalla Marcia della Pace di Assisi - ha proseguito Dezza -  ribadiamo ancora una volta che l'unica strada da percorrere è quella della non violenza e del dialogo. Una soluzione a cui tutti gli attori internazionali e in modo particolare l'Onu devono contribuire per fermare l'assurda ondata di violenza intrapresa da Israele e riattivare invece il negoziato politico».

Come non dar ragione infine al senatore del Pd Roberto della Seta, non certo sospettabile di anti-semitismo, quando dice: «Quello che si è consumato stanotte con l'assalto di militari israeliani in acque internazionali alla Freedom Flotilla diretta a Gaza, è un atto di puro terrorismo che colloca il governo Nethanyau fuori dalla legalità internazionale e che impone adeguate reazioni diplomatiche da parte dell'Unione europea e dello stesso governo italiano, visto che a bordo ci sono diversi nostri concittadini»?

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