[31/05/2010] News toscana

Arpat: bilancio positivo sia per le attivitą che per i conti economici

GROSSETO. Il sistema delle agenzie per la protezione ambientale è diventato recentemente un tema di forte interesse: non tanto per ribadire l'importanza del loro operato per la garanzia dei controlli e dei monitoraggi in campo ambientale ma per evidenziarne semmai gli sprechi e il malfunzionamento. Ma è davvero così? Non sembra a valutare il bilancio delle attività di Arpat, l'agenzia che opera in Toscana diretta da Sonia Cantoni dal 2005 e che la lascerà a settembre di quest'anno. Sempre che non venga riconfermata nelle prossime nomine che il governatore della Toscana dovrà fare entro l'anno.

Un bilancio in positivo quello che esce dall'operato di Arpat sia in termini di attività svolte nell'ultimo anno sia per il riassetto economico condotto negli ultimi cinque anni

«Sono due i dati generali da sottolineare in merito all'andamento dell'agenzia: quello economico e quello operativo» ci ha detto la direttrice generale Sonia Cantoni

Partiamo dal primo, quello economico

«Al 31 dicembre del 2005 il decremento per perdite accumulato era di 730.000 Euro, a dicembre 2009 non solo avevamo recuperato le perdite ma siamo andati in positivo di + 4,3 milioni di euro».

Un risultato ottenuto grazie ai tagli?

«Ottenuto risparmiando attraverso la razionalizzazione delle attività e misurando meglio le spese, tenendole sotto controllo»

Qual è il contributo che dà la regione Toscana ad Arpat?

«I contributi della regione per il 2009 sono stati di circa 53 milioni su un totale di ricavi di 60 milioni»

E gli altri da dove sono arrivati?

«Da attività svolta per altri enti pubblici e istituzioni, dato che Arpat in base alla nuova legge regionale non può erogare servizi ai privati»

Parliamo del personale, quanti sono gli operatori di Arpat?

«Il personale in servizio era costituito da 834 persone considerando i comparti, la dirigenza a tempo determinato e indeterminato e i Co.Co.Co nel 2005 ed è diventato di 784 addetti nel 2009.  I dirigenti erano 124 e sono diventati 112. Ma il grosso del lavoro è stato svolto nei comparti in cui si è passati da 612 a 622, aumentando quindi gli addetti e trasformando i contratti a tempo determinato in tempo indeterminato e riducendo i Co.Co.Co da 67 a 2. Di questi 51 sono già a tempo indeterminato e 32 acquisiranno il diritto -come previsto dalla legge- nel settembre di quest'anno, Brunetta permettendo. Quindi abbiamo aumentato il personale dei comparti e diminuito quello della dirigenza, operando anche una notevole stabilizzazione del personale».

E questo ha comportato anche una diminuzione dei costi?

«No, anzi anche per effetto della stabilizzazione non si è avuta una diminuzione dei costi del personale, oltre che per il fatto che abbiamo applicato i contratti nazionali e trasformato i Co.Co.Co a tempo determinato».

Parliamo adesso dell'attività di Arpat, anche in questo senso il bilancio sembra positivo

«Sostanzialmente in termini reali le risorse finanziarie sono le stesse del 2008 mentre le risorse numeriche sono diminuite ma questo non ha comportato una diminuzione delle attività svolte, che anzi in alcuni settori sono anche aumentate»

Facciamo qualche esempio

«Ad esempio è aumentato sia il monitoraggio che il controllo nel comparto aria e inquinamento atmosferico, dove si è operato il controllo delle emissioni su tutti gli impianti di incenerimento e dove sono stati aggiunti i controlli laddove si operava in autocontrollo. E questo ha determinato anche l'utilizzo di professionalità  su mansioni diverse. E' aumentato del 10% il numero dei siti e degli impianti controllati in tema di agenti fisici, tra questi mi preme sottolineare il controllo sui 90 chilometri dell'elettrodotto La Spezia-Acciaiolo che ha interessato le quattro provincie costiere del nord della Toscana. I controlli agli impianti Ipcc, in cui è aumentata la media dei giorni dedicati ad ogni singolo impianto, o nel settore della risorsa idrica dove è stato messo particolare impegno alle attività  di progettazione e formazione sugli aspetti legati alle misure dei nuovi indicatori biologici da adottare nel 2010 sulla nuova rete di monitoraggio regionale.

Sono stati 2382 in totale gli interventi effettuati sulla base di esposti e segnalazioni e 434 le uscite per interventi di emergenza. C'è poi tutto il capitolo relativo al supporto tecnico alle amministrazioni, che si quantifica in 8124 pareri espressi (erano 7148 l'anno precedente) in particolare per la qualità dell'aria, gli agenti fisici e il controllo degli scarichi e la partecipazione a 1354 conferenze di servizi (erano 1100) di cui 328 per le bonifiche , 169 per i rifiuti e 135 per autorizzazioni Via, Vas. Da sottolineare che vi è stato anche un miglioramento dei tempi per le emissioni dei pareri. Ci sono poi i 2972 contatti per le relazioni con il pubblico, i 1475 utenti medi giornalieri del sito, le otto pubblicazioni e la redazione del rapporto sullo stato dell'ambiente 2009».

Numeri significativi e all'interno delle vostre strutture?

«Abbiamo lavorato molto anche sulle politiche di miglioramento della gestione interna tra l'altro abbiamo ottenuto la menzione speciale da parte di Consip per le politiche di Gpp.

Abbiamo ottimi risultati anche per la sicurezza sul lavoro, così come abbiamo messo in campo politiche e anche azioni positive per le pari opportunità che hanno dato discreti risultati».

Insomma un bilancio positivo quello che avete presentato alla Regione che lo dovrà approvare?

«Arpat continua a muoversi con la consapevolezza che le risorse con cui può operare, al pari di tutti i settori della pubblica amministrazione, sono fortemente limitate a fronte di una domanda di intervento che proviene dalla comunità toscana che si conferma in crescita, come quantità e complessità, e si tratta di aspettative che non vanno deluse, per non indebolire ulteriormente un rapporto di fiducia tra cittadini e istituzioni che è già in crisi. Cerchiamo per questo di fare del nostro meglio».

 

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