[27/05/2010] News

Terna, se a crescere è (anche) la sostenibilità

LIVORNO. Le valutazioni su Terna espresse dalle agenzie specializzate nel rating di sostenibilità sono estremamente positive e quindi nella speranza di una loro maggiore attendibilità rispetto alle agenzie di rating finanziarie, vanno sottolineate con attenzione: anche perché si tratta di un punto di riferimento per quegli investitori che basano le proprie scelte anche sulla considerazione delle performance ambientali, sociali e di governance delle società.

Dal 2009 Terna è nel Dow Jones Sustainability Index World che seleziona le 300 imprese (di cui solo 12 italiane) più performanti in termini di sostenibilità tra 2.500 aziende mondiali con maggiore capitalizzazione in Borsa e negli indici ASPI Eurozone ed Ethibel Sustainability Index Excellence. E' stata confermata l'inclusione di Terna nel FTSE4Good, nel FTSE KLD Global e Europe,nell'ECPI e nell'Axia Ethical Index.

Nel 2009 Terna è inoltre risultata terza (era ottava nel 2008) nell'Accountability Rating Italy 2009, la valutazione della governance, sostenibilità e responsabilità sociale delle 40 maggiori aziende italiane dell'indice borsistico S&PMib. Migliorata anche la comunicazione on line della sostenibilità,passata dal 13° posto del 2008 al quarto del 2009 nella classifica del CSR Online Awards redatta dalla società di comunicazione finanziaria Lundquist.

Dopo tutta questa litania di sigle e numeri proviamo a vedere cosa davvero c'è nel rapporto di sostenibilità 2009 presentato ieri da Terna, che è già di per sé una notizia buona, in quanto viene redatto appunto per dimostrare agli investitori attenti alla sostenibilità le buone pratiche attuate dalla società.

Cominciando dal fatto che nel Rapporto 2009 è stata pubblicata per la prima volta una rappresentazione separata dei costi ambientali, investimenti e spese di esercizio, identificati secondo quanto indicato dalla raccomandazione 2001/453/CE. Tali investimenti ammontano a oltre 42 milioni di euro, suddivisi in compensazioni ambientali  28,9, Studi di impatto ambientale  0,4; Attività ambientali - nuovi impianti (3) 2,8; Attività ambientali - impianti esistenti  7,8; Demolizioni 2,7; mentre i costi di esercizio raggiungono i 9 milioni di euro e comprendono attività di taglio piante, taglio erba e gestione rifiuti. Queste ultime voci di costo, le uniche al momento identificabili direttamente dalla contabilità industriale, non esauriscono il complesso dei costi di esercizio ambientali, ma ne costituiscono la parte preponderante.

L'impegno in effetti è a 360 gradi e Terna non pensa soltanto all'energia visto che per esempio una parte importante del rapporto è dedicata alla minimizzazione della produzione di rifiuti e al loro riciclo, la cui percentuale nel 2009 si è attestata all'83%. Inoltre la riduzione dei quantitativi di olio contenente PCB (policlorobifenili) è risultata in linea con il piano di smaltimento: in particolare, con un anticipo di un anno rispetto agli obblighi di legge, non risultano apparecchiature contenenti oli con PCB superiori a 500 ppm (parti per milione)

L'impegno a tutela della biodiversità è proseguito attraverso le collaborazioni con WWF Italia e LIPU finalizzate a ridurre gli impatti e a massimizzare gli effetti positivi dell'interazione tra linee elettriche di trasmissione e avifauna. E' aumentato il numero delle cassette-nido installate sui tralicci di Terna nell'ambito della collaborazione con Ornis italica e nuove specie protette - ghiandaie marine, assioli - oltre ad una consolidata popolazione di gheppi hanno trovato alloggio nei nidi artificiali.

Sul fronte dei costi sociali Terna inserisce gli investimenti in sicurezza e formazione dei propri dipendenti: Nel 2009 è diminuito il numero degli incidenti sul lavoro (36, erano 50 nel 2008), di cui nessuno mortale, e si sono abbassati sia il tasso di frequenza sia il tasso di gravità degli infortuni.

Numerose anche le iniziative per la prevenzione degli infortuni sul lavoro che hanno ulteriormente migliorato un approccio già consolidato.

La formazione si conferma un punto di forza nella valorizzazione delle risorse umane, con 47 ore di formazione per dipendente, con una copertura del 91% del personale

Emissioni di CO2: per quanto non derivanti da obblighi imposti dal Protocollo di Kyoto o da schemi di emission trading, sono numerose le iniziative di Terna volte al contenimento delle emissioni di CO2, che nel 2009 hanno segnato una riduzione rispetto all'anno precedente (-9,7% le emissioni dirette del perimetro Italia). In particolare, le emissioni per chilometro percorso della flotta di auto aziendali sono state ridotte dell'11,1% e anche la realizzazione della nuova sede centrale di Terna è stata caratterizzata dalla ricerca di soluzioni di efficienza energetica.

Piano di Sviluppo della rete: In realtà è abbastanza intuitivo che il contributo maggiore, anche se indiretto, al contrasto del cambiamento climatico, viene dalla realizzazione del Piano di sviluppo della rete. Considerando il Piano nel suo complesso, e i suoi effetti in termini di efficienza della rete, cambiamento del mix produttivo e connessione di impianti da fonti rinnovabili, la riduzione delle emissioni di sistema a fine piano è stimata in circa 8 milioni di tonnellate CO2 equivalenti. Nell'articolo che è possibile consultare seguendo il link a fondo pagina, i dettagli contenuti nel piano di sviluppo della rete Terna.

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