[20/05/2010] News

Venti di guerra nucleare in Corea. Ma Pyongyang non vale una messa

LIVORNO. In Corea del Nord i nomi e le parole raramente corrispondono alla realtà , è stato infatti il Comitato per la riunificazione pacifica della Corea ad accusare la Corea del Sud di voler «Trarre profitto dal naufragio della nave da guerra Cheonan a marzo per far precipitare le relazioni nord-sud verso la catastrofe».

La Knca, l'agenzia ufficiale del regime nazional-stalinista nordocoreano sostiene che «La campagna contro la Repubblica popolare democratica di Corea (Rpdc) lanciata dalla Corea del sud in seguito al naufragio della Cheonan ha raggiunto il suo culmine. Le autorità del Sud considerano l'incidente come un'opportunità d'oro per precipitare le relazioni nord-sud verso la catastrofe. La Corea del sud si inganna gravemente se pensa di poter superare la sua crisi interna ingannando l' opinione pubblica grazie a questo tipo di campagna banale».

E' davvero incredibile che un Paese che vive in un'eterna carestia e che tiene la sua popolazione sotto un autarchico incantesimo propagandistico accusi gli altri di voler risolvere crisi interne certamente meno gravi, ma in una penisola irta di armi nucleari americane e di centrali atomiche sudcoreane non si può prendere sottogamba l'avvertimento del regime dinastico-stalinista di Pyongyang: «La Rpdc non tollererà mai queste iniziative di confronto e di guerra da parte della Corea del sud. Se il sud lancia una guerra con gli Stati Uniti, la Rpdc infliggerà una punizione spietata e risoluta ai belligeranti».

I nordcoreani si sono infuriati e minacciano sfracelli guerreschi e nucleari dopo che il ministro degli esteri sudcoreano, Yu Myung-hwan, ha affermato che il coinvolgimento della Rdpc nerll'affondamento della nave da guerra di Seoul è «evidente».

L'agenzia di stampa sud coreana Yonhap riferisce che Yu ha detto a un gruppo di diplomatici ed uomini d'affari europei che «Le inchieste in corso hanno svelato che l'esplosione che ha causato il naufragio della corvetta sudcoreana è stato causato dall'esplosione di un siluro» e che è evidente che di questo è responsabile la Rpdc.

Subito si pensò che la Cheonan, una nave da 1.200 tonnellate con 104 marinai a bordo, il 26 marzo fosse stata affondata vicino all'isola Baengnyeong da un falso peschereccio nordcoreano che aveva sganciato dei siluri dalle vicine acque territoriali, provocando la morte di 46 persone. Ora il rapporto dell'inchiesta internazionale presentato da un gruppo di esperti civili e militari sostiene che la nave sudcoreana è affondata per «Un'esplosione sottomarina esterna causata da un siluro lanciato da sottomarino della Rpdc, nel quadro di uno dei peggiori incidenti avvenuti in tempo di pace nella storia navale di questi Paesi. Non ci sono altre spiegazioni possibili. Il siluro è stato fabbricato dalla Rpdc».

Il presidente sudcoreano Lee Myung-bak ha avvertito i nordcoreani che prenderà «misure ferme»,

Lee, prima della presentazione dei risultati dell'inchiesta aveva avvertito il primo ministro giapponese Yukio Hatoyama, che naturalmente teme un gesto inconsulto dei nordcoreani o di essere coinvolto in una nuova guerra che potrebbe anche comportare l'uso di armi nucleari. Giappone e Corea del sud annunciano una stretta collaborazione e chiedono alla comunità internazionale di cooperare per prendere le necessarie iniziative per non far degenerare la situazione.

Il segretario generale dell'Onu, il sudcoreano Ban Ki-moon, ha detto di aver appreso la notizia «con il cuore appesantito da gravi preoccupazioni. I fatti enunciati nel rapporto sono profondamente inquietanti» ed ha assicurato che continuerà «a seguire da vicino gli sviluppi».

Oggi è intervenuta la Commissione della difesa nazionale della Repubblica popolare democratica di Corea che in Corea del nord ha un potere immenso ed è uno dei pilastri della dittatura, ed ha nuovamente respinto le accuse sudcoreane. La Kcna riporta fedelmente il comunicato della Commissione: «Essa (Corea del sud) ha finalmente annunciato i risultati delle inchieste congiunte basate su una pura macchinazione, che afferma che la nave da guerra è stata colata a picco da un nostro siluro d'assalto, con l'obiettivo di indurre in errore l'opinione pubblica». La Kcna riferisce che un portavoce dell'esercito nordcoreano ha affermato che «La Rpdc distaccherà un gruppo di ispezione verso la Corea del sud per verificare i risultati dell'inchiesta sul naufragio», sarà difficile che gli ispettori comunisti possano arrivare a Seoul, visto che lo stesso portavoce nordcoreano afferma minaccioso: «La Rpdc prenderà delle severe misure di rappresaglia, tra le quali una guerra generalizzata, se delle nuove sanzioni fossero imposte al Paese».

Probabilmente si tratta di un nuovo bluff al rilancio del regime di Pyongyang, difficilmente i compagni cinesi permetteranno agli affamati discoli nordcoreani di scatenare una guerra nucleare sul loro confine nord-orientale, che coinvolgerebbe subito le basi Usa nella Corea del sud e poi il Giappone, terremotando non solo i rapporti internazionali ma soprattutto gli affari che i comunisti cinesi fanno con gli imperialisti. Parigi val bene una messa ma Pyongyang non certo un olocausto nucleare alle porte di casa, che annichilirebbe la corsa dei cinesi verso la supremazia economica planetaria e la crescita armoniosa e illimitata. (um)

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