[17/05/2010] News toscana

Pił prudenza su parco di San Rossore e litorale pisano

PISA. Il dibattito sul litorale pisano più che spumeggiante sembra di tipo garibaldino, ‘sviluppo o morte' ha detto qualcuno dimenticando evidentemente che si tratta spesso di aspetti mortalmente connessi. E lo sono stati specialmente per i nostri litorali soffocati in gran parte d'Italia dal cemento come confermano anche recentissimi studi dell'Ispra sulla situazione marino- costiera del paese.
E quello slogan tutt'altro che nuovo è stato sempre scritto sui vessilli che hanno fato più disastri della grandine.

Se dunque vogliamo evitare mosse sbagliate che da copione non fanno altro che rianimare polemiche di segno opposto di cui già abbiamo avvertito gli echi, sarà bene ragionare senza tambureggiamenti e accuse peraltro vecchie come il cucco.

E ragionare vuol dire innanzitutto tener conto che è proprio grazie al parco -si possono fare facili confronti con altre situazioni regionali e nazionali- che il territorio pisano e non solo e non solo sul litorale è riuscito a raccordare e integrare tutela ambientale e attività socio-economiche di grande rilevanza e peso a partire proprio dalla nautica.

E se nel 2005 come aveva previsto la legge regionale sul governo del territorio le aree contigue fossero state sottratte al parco come stabilito dal primo testo, noi oggi non avremmo probabilmente questa situazione di ‘eccellenza' ambientale che non è un lusso ma una risorsa fondamentale da bene gestire.

Dall'elenco dei problemi presentato in questi giorni si può risalire facilmente a come si sia riusciti in questi anni a risolvere annose questioni o ad avviarle finalmente a soluzione da Coltano al porto, dall' erosione del litorale alla golena d'Arno. Insomma non c'è un percorso cosparso di ‘morti' in attesa di sviluppo ma un governo del territorio -sì, di governo del territorio- assolutamente ignorato finora nel gran parlare di federalismo- affidabile.

Ricordo le battute sfottenti quando con il piano Cervellati si cominciò a parlare di parco delle acque che è quello che sta evidenziandosi sempre più dal canale dei Navicelli all'incile, anche per gli scettici di allora. Anche allora si chiedeva a gran voce di cambiare quel piano ma ebbero ragione quelli che fiduciosi avviarono con pazienza e determinazione un cammino di cui oggi possiamo essere orgogliosi. Ma ci sono dei problemi specie sul litorale. Certo e dovremo discuterne ma senza mettere mano baldanzosamente e provocatoriamente a grimaldelli che è bene riporre subito.

Ho letto che occorre il ‘coraggio delle scelte' e il parco l'ha avuto e con il parco anche le altre istituzioni. Il coraggio richiede innanzitutto la capacità di evitare scelte affrettate e sbagliate.

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