[10/05/2010] News

Venezia: iniziati i lavori del 39° congresso del Ciesm

FIRENZE. Si è aperto oggi a Venezia, e proseguirà fino al 14 maggio, il 39° congresso della Ciesm - Commission Internationale pour l'Exploration scientifique de la mer Méditerranée. Nel corso della giornata inaugurale erano previsti, tra gli altri, gli interventi del principe Alberto di Monaco (presidente dell'ente di ricerca) e del ministro dell'Ambiente della repubblica italiana Stefania Prestigiacomo.

La kermesse è organizzata, su delega del ministero, dall'istituto di Scienze marine del Consiglio nazionale delle ricerche (Ismar-Cnr), il cui delegato per l'organizzazione, Roberto Zonta, ha descritto il programma dei lavori congressuali veri e propri, che avranno inizio domani: «le mattine - ha spiegato infatti - saranno dedicate a tavole rotonde (panel), mentre nel pomeriggio saranno esposte, in sessioni parallele, le presentazioni scientifiche dei ricercatori partecipanti».

Più specificatamente, il primo panel (denominato "Sign of change") verterà intorno ai «cambiamenti idrologici, agli effetti della tropicalizzazione, alla situazione dell'inquinamento nelle aree costiere e dei porti, e al triste fenomeno delle ‘zone morte' dove l'anossia conduce alla mortalità massiva delle specie bentoniche», come spiegato da Katrin Schroeder dell'Ismar-Cnr.

Nell'ambito del secondo panel si discuterà invece della salvaguardia della laguna di Venezia, con particolare focus sul progetto Mose. A questo proposito il direttore di Ismar-Cnr, Fabio Trincardi, ha ricordato l'attivo coinvolgimento del Centro nazionale delle ricerche nelle attività presenti (e future) di gestione della laguna e dell'infrastruttura stessa: «il Cnr - ha ricordato - è coinvolto nello sviluppo della modellistica previsionale per le maree della Laguna. L'affidabilità dei modelli usati per decidere quando alzare le barriere del Mose è essenziale e deve tenere conto di molteplici interessi: quelli degli operatori turistici e dei cittadini, quelli industriali di Marghera e quelli del porto turistico». E a tale scopo «L'Ente offre una consulenza scientifica fondamentale, grazie anche ai dati forniti dalla piattaforma oceanografica ‘Acqua alta', collocata al largo del golfo di Venezia, in grado di tenere sotto costante controllo la situazione del mare e dei fenomeni atmosferici».

Parteciperà all'evento in corso a Venezia anche un altro ente nazionale destinato alle ricerche sull'ambiente marino, e cioè l'Istituto per l'ambiente marino costiero (Iamc), pure afferente al Cnr, il cui direttore Salvatore Mazzola ha presentato i contenuti del panel numero 4, nel corso del quale «si discuterà delle reti di ricerca costituite da diversi enti e paesi, sui modelli per la loro migliore armonizzazione, sulla condivisione di dati telerilevati e acquisiti in situ nella prospettiva di un più efficace monitoraggio del Mediterraneo».

La kermesse, che vedrà la partecipazione di oltre 1000 ricercatori provenienti da 26 paesi, avrà luogo presso il palazzo del Cinema per quanto riguarda l'inaugurazione odierna, mentre i lavori congressuali si terranno presso il Casinò. Il tema di dibattito sarà, appunto, il Mare Nostrum, un bacino (si legge nel comunicato di presentazione dell'iniziativa) «estremamente vulnerabile, dove le forti pressioni legate alle attività antropiche e ai cambiamenti climatici si aggiungono ai numerosi fattori naturali di rischio quali i vulcani, le frane e i terremoti sottomarini». Le tematiche che verranno trattate durante il congresso «rientrano in tale ambito di interesse centrale, e includono l'effetto degli eventi estremi dal punto di visto ecologico, la salvaguardia delle aree costiere, i rischi geologici, l'ultima generazione di strumenti e innovazioni tecnologiche, le biotecnologie».

 

Torna all'archivio