[10/05/2010] News toscana

Ogm e biodiversità, lo studio di Arsia realizzato nel parco di San Rossore

LIVORNO. Prende ufficialmente il via un nuovo progetto per valutare i potenziali rischi legati all'impatto delle colture Ogm sulla biodiversità. Capofila dell'iniziativa, finanziata nell'ambito del programma europeo Life, è l'Agenzia toscana per lo sviluppo e l'innovazione in agricoltura (Arsia).

Proprio l'Arsia, negli ultimi anni, ha dedicato studi e ricerche per la verifica del potenziale impatto degli ogm sul territorio anche per capire scientificamente in che modo e a quali condizioni sarebbe possibile garantire la coesistenza, cioè mantenere filiere produttive separate tra prodotti ogm e prodotti non transgenici al fine di consentire al consumatore di scegliere (anche per motivi di sicurezza) di fronte a eventuali emergenze alimentari.

In particolare la verifica sul territorio toscano è avvenuta attraverso un mais colorato, in grado di simulare perfettamente il flusso dei geni attraverso i pollini ha messo in evidenza la possibilità di inquinamento genetico anche a distanze notevoli.

Il nuovo progetto di Arsia, ha preso le mosse da uno studio degli ecosistemi e delle risorse ambientali di tre aree all'interno del parco regionale di Migliarino San Rossore e Massaciuccoli.

Le finalità e contenuti del progetto saranno presentati ufficialmente mercoledì presso il Consiglio nazionale delle ricerche, in via Madonna del Piano 10, polo scientifico di Sesto Fiorentino.
I lavori (inizio alle ore 10) saranno aperti dall'assessore regionale all'agricoltura Gianni Salvadori. Alle 12.30 è in programma una conferenza stampa cui interverranno Maria Grazia Mammuccini (direttore Arsia), Alcide Bertani, direttore dipartimento agroalimentare del Cnr, Domenico Pignone, direttore dell'Istituto di genetica vegetale del Cnr e Giancarlo Lunardi, presidente del Parco di Migliarino, San Rossore Massaciuccoli.

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