[06/05/2010] News toscana

Capannori, impianto di compostaggio: per Cavallaro è necessario decidere

FIRENZE. Se davvero si vuole essere virtuosi ed attuare una corretta gestione dell'intero ciclo di rifiuti, è fuor di dubbio che siano necessari anche alcuni impianti di trattamento che lavorino la materia prima seconda per poi rendere il prodotto ottenuto riutilizzabile. E gli impianti, anche per legge, devono stare più vicini possibile alla zona di produzione dei rifiuti (nell'Ato) rispettando il principio sostenibile di prossimità. Nel caso della frazione umida il prodotto finale da ottenere è il compost (che dovrebbe essere di qualità) da poter essere usato come ammendante in agricoltura. E' ormai acclarato (visto i numerosi esempi in Toscana) come non sia facile ubicare sul territorio nemmeno gli impianti di compostaggio che non presentano certo gli stessi rischi di una centrale nucleare.

Un esempio  è quello rappresentato da Capannori i cui ritardi nella scelta definitiva del sito hanno fatto perdere la pazienza all'assessore  all'ambiente della provincia di Lucca Maura Cavallaro «La giusta localizzazione del sito per il nuovo impianto di compostaggio nel territorio comunale è un aspetto che la provincia ritiene fondamentale rispetto a tutta la questione, più complessa, della gestione dello smaltimento dei rifiuti- ha affermato l'assessore durante un'assemblea pubblica convocata dai Comitati a Capannori- L'individuazione del sito è strettamente collegata alla definizione del nuovo Piano interprovinciale dei rifiuti che è in corso di elaborazione da parte dell'Ato Costa Toscana, che ha specifiche competenze in materia. Ecco perché la scelta del sito per il compostaggio non può essere rimandata sine die. Per questo, la provincia, che già aveva fornito precise indicazioni al comune di Capannori relativamente alla localizzazione nell'area del Frizzone, è in stretto contatto col comune di Capannori per un'attenta valutazione delle indicazioni emerse da uno studio realizzato, per conto dell'amministrazione provinciale, da "Ambiente Italia", la società di ricerca e consulenza nell'analisi e nella progettazione dell'ambiente e del territorio, che sta collaborando alla stesura del nuovo piano interprovinciale dei rifiuti Ato Costa».

Da quello che è dato sapere in questo caso solo una parte dei cittadini è contraria all'impianto di compostaggio in assoluto, mentre il Comitato "Salviamo il centro" è contrario all'ubicazione dell'impianto nella zona dei Poderacci-Frizzone (area agricola, vicinanza alle sorgenti del Rio Frizzone, incremento del traffico, questi alcuni motivi del no) che l'Amministrazione comunale aveva indicato più idonea, ma favorevole al posizionamento comunque nel comune di Capannori proprio per chiudere in modo virtuoso il ciclo dei rifiuti. Altro aspetto di preoccupazione da parte dei cittadini è quello sui quantitativi di rifiuti che saranno trasformati in compost nel sito.

Su questo punto l'assessore provinciale ha cercato di rassicurare «Non è assolutamente vero che arriveranno scarti da tutta la Toscana, perché le dimensioni dell'impianto (pare 50mila t/a) permetteranno di trasformare in compost soltanto una parte dei rifiuti umidi del territorio provinciale» ha concluso Cavallaro.

In attesa di conoscere meglio quanto emerso nello studio suddetto ribadiamo che la partecipazione e la discussione è necessaria, ma intanto la frazione umida viene inviata a Terranuova Bracciolini, Montespertoli e Siena (a breve) dove ci sono impianti per il trattamento e quindi è necessario decidere alla svelta.

Infine, e questo non riguarda attualmente Capannori, non sarebbe male sapere dove fa a finire il compost prodotto, circa 300.000 tonnellate/anno di materiali (frazione umida e sfalci di potature) raccolti in modo differenziato nella nostra regione, visto che sul mercato non si vede un sacchetto che sia riconducibile ad una filiera toscana.

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