[06/05/2010] News toscana

Il presidente Rossi sintetizza l'azione di governo davanti all'Assemblea dell'Anci

FIRENZE.  All'Assemblea regionale dei comuni toscani (85 presenti su 287) organizzata a Firenze dall'Anci, il neopresidente della Regione Enrico Rossi, davanti ad una platea che per voce del suo presidente Alessandro Cosimi ha lamentato carenza di risorse economiche e la necessità di un superamento dei vincoli del Patto di stabilità, è tornato a proporre in sintesi il suo programma di governo partendo dall'analisi della situazione attuale «La nuova giunta regionale si è insediata nel momento in cui il paese è attraversato dalla più grave crisi economica e sociale del dopoguerra. Dobbiamo riservare il massimo dell'attenzione e della sensibilità alla sofferenza che colpisce il lavoro, le imprese, le famiglie. Noi dobbiamo esserci, esserci è un valore, il filo che tiene insieme la comunità regionale. Ho girato molto la Toscana (rispettando sempre il codice della strada) e ho vista una consapevolezza e una compostezza non scontate. Dobbiamo continuare ad essere presenti, ascoltare, fare ciò che è possibile, dare un segnale preciso della nostra volontà di impegno».

Esserci è già molto, ma poi, specialmente quando se ne ha la responsabilità, è necessario fare proposte ed indicare la strada: «dobbiamo mettere in campo più di quello che è stato fatto finora, che è stato tanto- ha continuato Rossi- Una situazione di emergenza richiede strumenti di emergenza e soprattutto la capacità di accelerare sugli investimenti e di superare elementi di corporativismo e localismo che ancora vedo nel sistema. Dobbiamo liberare tutte le risorse disponibili, oltre a chiedere di più dobbiamo essere capaci di mobilitarci, di far circolare le risorse di far aumentare il fatturato. Questa sarà una boccata di ossigeno.  Parole come concertazione e governance sono logorate e non riusciamo a vederne l'efficacia. Propongo quindi di lavorare insieme per costruire, entro l'anno, un modello di governo che riconosca a tutti i soggetti le loro funzioni, esalti le competenze e disponga di uno strumento per la valutazione dei risultati».

In linea generale queste parole possono essere condivise ma a seconda dell'approdo finale alcuni input possono essere positivi o da rigettare. Sottolineando che ci si rivolgeva ai comuni, accelerare investimenti, aumentare fatturato, liberare le risorse non è sostenibile se sono azioni indirizzate al mercato del cemento e mattone o all'aumento del consumo di suolo, mentre il significato cambia se le risorse sono indirizzate alla bioedilizia, alle fonti rinnovabili ( e qui i comuni dovrebbero cercare di facilitarle e non di ostacolarle), al governo del territorio, o ad altri settori della green economy, solo per fare un esempio apparentemente banale.  

Il presidente Rossi si è poi soffermato su temi specifici come quello dei servizi pubblici per i quali a breve (una decina di giorni) sarà elaborata una prima proposta. «Anche in questo caso dobbiamo trovare un sistema che ci consenta il cambiamento, una svolta per portare i servizi a una scala che li renda solidi e capaci di rispondere ai tentativi di colonizzazione. Vorrei concordare con voi un atto, non so ancora se legislativo, che senza fermare i progetti in corso ridefinisca il sistema. Per quanto riguarda la scuola ho già preso impegno di destinare a questo settore quelle risorse ( l'1%) che intendo risparmiare sulle spese gestionali della macchina regionale».  

Per quanto riguarda  la sanità Rossi rivolgendosi direttamente agli amministratori locali presenti ha concluso: «Vi chiediamo di darci una mano, perché le risorse sono diminuite ancora. Ma con l'accordo e la volontà solidale delle istituzioni penso che ce la faremo a continuare e garantire ai cittadini toscani una sanità di qualità, senza ricorrere a tagli, tasse o ticket». E su questi due ultimi settori crediamo che l'amministrazione riuscirà a tenere la barra dritta nonostante (vedi scuola) le conseguenze nefaste dell'azione di governo nazionale che ora alunni, insegnanti, genitori, stanno sperimentando sulla loro pelle. Sui servizi pubblici, in uno scenario in evoluzione, invece Rossi è chiamato ad una prova impegnativa considerato che il suo predecessore (Martini) aveva visto naufragare il tentativo di riforma.

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