[05/05/2010] News

Raccomandazione Ue: programmazione congiunta per agricoltura, sicurezza alimentare e clima

LIVORNO. L'Ue incoraggia gli Stati membri a sviluppare una visione comune su «come la cooperazione e il coordinamento nel settore della ricerca a livello comunitario possono contribuire ad affrontare il problema della sicurezza alimentare e le minacce poste dai cambiamenti climatici, dalla crescita della popolazione mondiale e dalla domanda di beni alimentari e non».

Con la raccomandazione pubblicata sulla Gazzetta ufficiale europea di ieri, la Commissione europea promuove dunque l'iniziativa di programmazione congiunta nel settore della ricerca agricola, della sicurezza alimentare e dei cambiamenti climatici. Così come ha fatto per la questione dell'alimentazione, anche nel settore dell'agricoltura invita gli Stati membri a definire, attuare congiuntamente e in collaborazione con la Commissione un'agenda strategica in materia.

Nella riunione del dicembre 2009, il Consiglio Competitività, infatti, ha identificato in «Agricoltura, sicurezza alimentare e cambiamenti climatici» un ambito in cui la programmazione congiunta offrirebbe un valore aggiunto rispetto all'attuale frammentazione della ricerca negli Stati membri.

Nelle sue conclusioni il Consiglio ha quindi riconosciuto la necessità di avviare un'iniziativa di programmazione congiunta in questo settore e ha invitato la Commissione a contribuire alla sua preparazione.

I cambiamenti climatici rappresentano una delle sfide principali anche per il settore dell'agricoltura e per quello forestale sia perché tali settori dipendono dalle condizioni climatiche, sia perché le emissioni dell'agricoltura nell'Unione ammontano al 14 % delle emissioni globali di gas a effetto serra.

I cambiamenti climatici possono avere ripercussioni sui raccolti, gli allevamenti e i luoghi di produzione e avere conseguenze importanti in termini di redditi degli agricoltori, utilizzo del terreno ed economie rurali in alcune parti dell'Unione.

L'agricoltura, inoltre deve dare sostentamento alla popolazione mondiale la quale dovrebbe raggiungere, nel 2050, i 9 miliardi di persone. E secondo le previsioni, da qui al 2030 la richiesta alimentare nel mondo crescerà del 50 % e nel 2050 sarà raddoppiata. Nel contempo anche la domanda di biomassa a fini non alimentari dovrebbe crescere notevolmente, stimolata dagli sforzi di attenuazione in altri settori e dalla necessità di passare a un'economia a basse emissioni di carbonio. Le scorte mondiali di alcuni prodotti alimentari di base stanno diminuendo e le impennate dei prezzi degli alimenti, come quelle registrate nel 2008, possono diventare più frequenti se l'offerta non è in grado di soddisfare costantemente la domanda crescente.

 

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