[30/04/2010] News

L’atollo di Palau, il megapodio, l’eradicazione degli invasori e il benessere degli abitanti

LIVORNO. La Palau Conservation Society (Pcs, la Lipu di Palau), insieme a BirdLife International e ad altri partner, sta realizzando un progetto per eliminare i mammiferi alieni invasivi nelle isole dell'atollo di Kayangel (Nella foto), a Palau (o Belau), un piccolo Stato insulare dell'Oceania di appena 448 km2 e con meno di 20.000 abitanti. Il lavoro fa parte di "Restoration of Priority Pacific Island Ecosystems for People and Biodiversity", un progetto più ampio di BirdLife a Palau e le nelle isole Figi, finanziato dal governo britannico e dalla Darwin Initiative e co-finanziato dal Micronesia Conservation Trust. Il monitoraggio biologico sarà condotto ad intervalli di 6 mesi  dopo l'eradicazione delle specie invasive, e l'indagine socio-economica verrà ripetuto un anno dopo l'eliminazione completa di ratti, topi e gatti, che è prevista per il 2011.

Steve Cranwell, direttore del programma uccelli marini per il BirdLife Pacific Partnership Secretariat, spiega che «Il restauro dell'atollo di Kayangel offre un'opportunità interessante non solo per proteggere un importante sito mondiale della biodiversità, ma dimostra anche il valore della salvaguardia della natura per la popolazione locale. Kayangel è un sito prioritario per la conservazione grazie alla Important Bird Area sull'isola di Ngeriungs, che ospita il megapodio della Micronesia (Megapodius Laperouse)».

La piccola popolazione umana che vive su Kayangel dipende fortemente dall'ambiente e dalle risorse naturali. Le specie invasive, in particolare i topi e i ratti, diffondono malattie e distruggono i raccolti. Inoltre i mammiferi invasori hanno provocato una forte diminuzione della biodiversità dell'avifauna, mettendo a rischio estinzione specie come il megapodio, ma anche di lucertole e granchi endemici.

Il Pcs ha sviluppato insieme ai suoi partner un programma completo di monitoraggio biologico, socio-economico e  organizzative e per misurare il successo del progetto. L'iniziativa è partita a marzo con la prima raccolta di dati. BirdLife International spiega che «Per determinare l'impatto del progetto sulla biodiversità, Pcs e i suoi partner controllano la popolazione di megapodi, la diversità degli uccelli, le popolazioni ed i tipi di granchi e lucertole, la composizione delle specie di formiche, le specie arboree dominanti, le specie invasive, e la salute delle foreste in generale. Con la misurazione di target così diversi, i partner del progetto saranno in grado di rilevare cambiamenti nelle singole specie e nella biodiversità in generale».

Il Pcs sta analizzando i dati raccolti per redigere una relazione tecnica completa, ma i numeri disponibili evidenziano più megapodi su Ngeriungs Island (un numero medio di 19), che su le altre tre isole dell'atollo (Kayangel, Ngerebelas e Orak), nelle quali ne sono stati trovati solo uno o tre esemplari. Ogni isola dell'atollo risulta abitata da circa sette specie di uccelli, con un totale di solo 10 specie in tutto l'atollo. I ratti sono stati osservati in tutte e quattro le isole. I gatti sono presenti su ogni isola, tranne che su Orak.

Cranwell spiega che «Quantificare come gli uccelli e l'altra biodiversità risponderanno all'eradicazione di ratti e gatti introdotti, oltre ad essere in grado di dimostrare i miglioramenti per la salute della popolazione e a rafforzato l'agricoltura e le opportunità di sostentamento, fornisce un argomento convincente per il valore della gestione di specie esotiche invasive. Inoltre, il coinvolgimento della comunità ci ha aiutato a imparare importanti lezioni per le altre comunità insulari del Pacifico».

Il Pcs ha intervistato anche tutti e 33 gli abitanti adulti di Kayangel e, oltre alle informazioni demografiche, è stata valutata la loro percezione sul legame tra ratti e malattie, danni alle colture agricole, la consapevolezza dell'esistenza di specie invasive e del bisogno di metodi per la biosicurezza, la percezione dello stato delle risorse natura lidi  Kayangel, e la consapevolezza dell'esistenza di aree protette. La maggior parte delle persone non conosceva il collegamento tra topi e malattie come la leptospirosi e la febbre fluviale del Giappone. La metà delle persone ha detto che i topi avevano danneggiato i loro raccolti, con qualche segnalazione di perdite vicino al 50%. La maggior parte degli abitanti hanno un'elevata consapevolezza della presenza di specie invasive e sono stati in grado di elencare le specie e discutere dei loro impatti negativi sull'ambiente. Tuttavia, poche persone sapevano come i ratti fossero stati trasportati sull'isola. La maggior parte degli intervistati ha detto che pensava l'isola di Ngeriungs dovrebbe essere protetta, e circa la metà erano consapevoli che Ngeriungs sia un'Important Bird Area.

Il sondaggio aiuterà i partner del progetto a comprendere le priorità per le attività di sensibilizzazione nelle piccole comunità insulari. Gupta Anu, direttore per la conservazione e le aree protette della Pcs, è convinto che «L'indagine socio-economica è una componente importante di un piano di monitoraggio globale. Oltre a fornire i dati di base per i confronti futuri, ci aiuta a dare le priorità ai nostri sforzi. Ad esempio, siamo stati lieti di vedere che la nostra attività di sensibilizzazione generale sulle specie invasive hanno avuto successo. Tuttavia, è chiaro che dobbiamo concentrarci di più sulla consapevolezza della biosicurezza».

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