[29/04/2010] News

Telefono verde tra Cina e Ue

LIVORNO. La Cina e l'Unione Europea  si sono accordate oggi a Pechino per realizzare un meccanismo di dialogo e di cooperazione a livello ministeriale sul cambiamento climatico. L'annuncio è stato dato sia da un comunicato della Commissione di Stato per lo sviluppo e le riforme della Cina che «Le due parti stabiliranno una linea telefonica a livello ministeriale per discutere del cambiamento climatico e condividere gli ultimi sviluppi sul tema».

I colloqui tra il vice-ministro cinese Xie Zhenhua e la commissaria Ue al clima Connie Hedegaard, hanno portato alla decisione di organizzare periodicamente dei colloqui ad alto livello sul clima per rafforzare la cooperazione e approfondire la comprensione bilaterale. Nel comunicato congiunto finale si legge che

«La Cina e l'Ue hanno ciascuna apprezzato gli sforzi dell'altra nella lotta contro i cambiamenti climatici. Ci teniamo a riaffermare il nostro sostegno verso l'Accordo di Copenhagen e ad applicare il consenso politico determinato con l'accordo». Ue e Cina  lavoreranno in stretto rapporto, «sotto la direzione dell'Unfccc e del protocollo di Kyoto», per ottenere risultati positivi e importanti progressi durante il summit sui cambiamenti climatici di dicembre a Cancun, in Messico.

Il primo ministro cinese Wen Jiabao ha chiesto a Barroso di rafforzare la cooperazione ed il dialogo e c'è da giurare che la delegazione europea, composta da 50 persone, non si farà scappare l'occasione di farlo in questi tre giorni pechinesi fitti di incontri nei luoghi sacri del regime comunista. Wen ha sottolineato che «In un periodo in cui la situazione internazionale subisce dei profondi cambiamenti, la Cina e l'Ue, entrambe ad una tappa cruciale del loro sviluppo, devono rafforzare un dialogo ed una cooperazione che hanno un grande significato per le due parti ed il mondo. La Cina e l'Ue hanno disegnato un progetto per il futuro sviluppo delle relazioni bilaterali dal dodicesimo summit Cina-Ue dell'anno scorso, noi speriamo che i contorni di questo progetto saranno più chiari dopo questo summit». Il tredicesimo summit Cina-Ue è previsto per la seconda metà dell'anno.

Prima di volare verso Shanghai dove assisterà alla cerimonia di apertura dell'Esposizione universale, Barroso si è sperticato in lodi per Wen Jibao e per la Cina dichiarando che è sua intenzione aumentare la fiducia e la comprensione sino-europea per far fronte insieme alle sfide mondiali. Ormai non fa più impressione che un'unione di democrazie collabori con il vecchio nemico comunista, che non ha mai smesso i suoi panni autoritari ma ha indossato anche quelli del capitalismo e del liberismo di Stato. «Le nostre relazioni bilaterali sono forti - ha detto Barroso - e il partenariato strategico Ue-Cina è ancora più rilevante in un mondo sempre più globalizzato. Sia per guidare la ripresa economica globale, resistendo alle pressioni protezionistiche, per lottare contro la minaccia del cambiamento climatico, per affrontare la proliferazione nucleare e per altre questioni politiche e di sicurezza io credo che la Cina e l'Ue debbano lavorare insieme, nello spirito di una partnership strategica e nel pieno rispetto delle idee di stabilità e prevedibilità nelle nostre relazioni. Con Wen abbiamo parlato apertamente delle nostre preoccupazioni. Abbiamo parlato della nostra situazione economica a livello globale e del contributo che la Cina e l'Ue, in quanto partner molto responsabili, possono dare a una ripresa sostenibile a livello mondiale. Abbiamo discusso tutte le questioni senza tabù, l'importanza di riequilibrare la crescita globale e di ridurre ulteriormente gli squilibri globali, dal  commercio, agli investimenti e alle questioni valutarie. Accolgo con favore l'impegno del premier Wen ad andare avanti con l'apertura dell'economia cinese. Credo che l'Unione europea possa anche compiacersi per aver resistito alle pressioni protezionistiche e aver mantenuto dopo la nostra apertura dei mercati. Abbiamo anche visto un aumento degli scambi in entrambe le direzioni».

Barroso incontrerà i leader delle imprese europee, per essere sicuro che i Cinesi rispettino la promessa di dare alle imprese dell'Ue le migliori condizioni previste: «E' importante per noi garantire la parità di condizioni per le imprese europee in Cina e so che il premier Wen attribuisce grande importanza al ruolo di queste imprese europee qui nel mercato cinese. Infatti, tali società sono un pilastro fondamentale del partenariato Ue-Cina». I diritti umani possono anche aspettare, ma il presidente della Commissione Ue ha sottolineato: «Abbiamo discusso in particolare le questioni del cambiamento climatico e dell'energia. Siamo determinati a costruire l'accordo di Copenaghen e penso che il nostro dialogo su questo argomento sia essenziale. Questo è il motivo per cui il Commissario Hedegaard e il suo omologo, il vice ministro Xie Zhenhua, hanno convenuto, di istituire una "linea diretta" sulle questioni climatiche e di condurre un dialogo regolare al loro livello»  Crediamo che sia il processo internazionale sul dopo Copenaghen e la cooperazione bilaterale abbiano un grande potenziale per i rapporti tra Cina e Unione europea. Abbiamo avuto una discussione approfondita della politica energetica. Sia la Cina e l'UE hanno deciso di agire come attori responsabili a sullo scenario energetico mondiale in modo da garantire la sicurezza energetica e la sostenibilità. Domani avrò il piacere di inaugurare qui a Pechino l'Eu-China Clean Energy, uno strumento fondamentale per rafforzare la nostra cooperazione in materia di tecnologie di energia pulita, e questo è un elemento chiave dei nostri sforzi per combattere il cambiamento climatico».

Anche per il nostro ministro dell'ambiente Stefania Prestigiacomo parteciperà all'inaugurazione del "Centro Sino-Europeo per l'energia pulita, ospitato nel Sino-Italian Efficient Building dell'Università di Tsinghua e  realizzato dal ministero dell'Ambiente «Da tutti considerato un esempio di edilizia ecosostenibile - spiega una nota del ministero dell'ambiente - è un progetto  con una forte impronta del nostri paese. Infatti la realizzazione del centro è stata assegnata dall'Ue  ad  un Consorzio di Università e Centri di Ricerca a guida italiana (Politecnico di Torino, capofila, l'Università di Calabria, il Centro Euro-Mediterraneo per i Cambiamenti Climatici come partners e la Venice International University e Intesa-SanPaolo) sostenuto dal Ministero dell'Ambiente». La Prestigiacomo sottolinea che «L'inaugurazione di questo Centro costituisce un  esempio estremamente positivo di cooperazione internazionale in materia ambientale. Si sono messe assieme risorse, idee, progetti,  intelligenze per raggiungere risultati che, sono certa, rappresenteranno un forte contributo nello sviluppo delle energie pulite e rinsalderanno i già intensi rapporti di collaborazione fra Unione Europea e Cina in questo campo. Le attività del centro inoltre rappresenteranno una opportunità  per le imprese europee di rafforzare la loro presenza in Cina, in un settore che ci vede primeggiare per know-how raggiunto e per tecnologia».

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