[28/04/2010] News

Brasile: dalle grandi dighe alle centrali nucleari, l'energia si produce con alti costi ambientali

FIRENZE.- Le scelte del governo brasiliano in campo energetico non sembrano improntate verso la sostenibilità. Prima la grande centrale idroelettrica di Belo Monte (la terza al mondo, della quale abbiamo scritto diffusamente qualche giorno fa, vedi link a fondo pagina) su cui da tempo si sta discutendo per i danni che provocherebbe all'ambiente nella regione dello Xingù. Ora l'annuncio di quattro nuove centrali nucleari di cui Lula vorrebbe dotarsi nei prossimi anni che andranno ad aggiungersi alle due già in funzione e una in costruzione.

Certo l'energia è necessaria e per muovere l'economia di un Paese delle dimensioni del Brasile tra l'altro in forte crescita (pare già da un po' fuori dalla crisi) non è mai abbastanza. Ma è possibile che non si pensi a sistemi di produzione più sostenibili?

Il ministro dell'Industria, Miguel Jorge, ha tenuto a specificare che le centrali saranno tutte dotate di uranio arricchito in Brasile (le riserve brasiliane di uranio sono le seste al mondo) e utilizzeranno tecnologia locale.

«Anche se siamo ormai una potenza petrolifera, l'80% dell'energia che utilizziamo è rinnovabile, e intendiamo mantenere questa proporzione» ha dichiarato Jorge (provando forse a far credere che il nuclerare sia una energia rinnovabile). Jorge poi ha rivelato che i siti dove saranno costruite le centrali sono già stati decisi, ma non ha voluto fornire dettagli (tutto il mondo è paese).

Sul nucleare il Brasile ora vuol fare da se, ma l'input sul programma inerente l'atomo è venuto con l'aiuto tecnologico tedesco che apre una nuova stagione di cooperazione tecnologica.

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