[27/04/2010] News

Il battibecco pericoloso che rischia di far saltare la legge Usa su clima ed energia

LIVORNO. L'editoriale del New York Times di ieri era intitolato "A dangerous squabble" (più o meno Un battibecco pericoloso) e si occupava con toni molto preoccupati del nuovo stop subito al Senato Usa dalla legge sul clima: «Tra compiti più importanti di quest'anno ci sono quelli di plasmare un politica nazionale sull'immigrazione che sia umana e razionale e una politica energetica globale per affrontare il cambiamento climatico e la dipendenza dal petrolio. A meno che Lindsey Graham e Harry Reid non mettano una toppa ad una inutile faida, il Senato potrebbe finire per non fare nessuna delle due cose. Questo sarebbe un esito terribile, da momento che nessuno sa quali saranno gli appetiti riguardo a questo tema dopo le elezioni di novembre».

L'energy bill  faticosamente redatto da Graham e dai senatori democratici John Kerry e Joseph Lieberman doveva essere presentato alle commissioni competenti già il 26 aprile, ma all'ultimo Graham si è tirato fuori. Quello che ha fatto saltare tutto, proprio mentre si inabissava nel Golfo del Messico la piattaforma petrolifera della BP,  è l'annuncio di Reid, leader della maggioranza democratica, che avrebbe potuto portare la riforma di immigrazione in discussione prima dell'energy bill. Graham, un repubblicano della South Carolina è andato su tutte le furie, si è sentito preso in giro perché ha lavorato attivamente per mesi ad un progetto di legge bipartisan, credendo che fosse la priorità della Casa Bianca. Ora, anche se sostiene la riforma dell'immigrazione, accusa Reid  di aver messo in piedi un «cinico stratagemma politico» per conquistare voti ispanici nel suo stato del Nevada. Da parte sua Reid accusa Graham di voler abbandonato il disegno di legge sull'energia a causa delle pressioni della leadership repubblicana.

«Gli scambi di insulti non portano il Paese da nessuna parte - scrive il New York Times - L'energy bill  è  di vitale importanza. Ma il Congresso deve rispondere alla nuova legge xenofoba dell'Arizona, che minaccia di trasformare gli immigrati legali, anche i cittadini, in  obiettivi della polizia per il semplice fatto che sono ispanici. Reid sa che i democratici non possono ritardare l'approvazione di una riforma nazionale sull'immigrazione e che intanto devono fare i conti con altre questioni complesse come l'energia, la riforma finanziaria e il nuovo posto vacante alla Corte suprema». Graham è rimasto praticamente il solo repubblicano a credere in una legge sul cambiamento climatico, ad una riforma sull'immigrazione, e anche l'unico conservatore a sostenere Sonia Sotomayor per la Corte Suprema. Per questo viene martellato continuamente dalla leadership repubblicana e dagli elettori conservatori.  Secondo il New York Times «La verità è che Reid e Graham hanno bisogno l'uno dell'altro. E non c'è ragione per cui questo debba essere un gioco a somma zero». Tutti aspettano un intervento della Casa Bianca e oggi Barack Obama è significativamente in visita ad un impianto di turbine eoliche della Siemens a Fort Madison, nello Iowa, ampliato grazie allo stimulus package ed al tax credits, producendo 600 posti di lavoro in più.

Anche secondo il Wall Street Journal (che sulla green economy si schiera con Obama)  il disegno di legge sul clima è nuovamente impantanato a Capitol Hill, mettendo in difficoltà investitori ed imprenditori che avevano puntato su una sua sicura approvazione entro il 2010.

Secondo la U.S. Climate Action Partnership (Uscap) «Gli Stati Uniti sono di fronte ad un momento critico che determinerà se saremo in grado di immettere miliardi in investimenti in energie o rimanere impantanati in status quo in campo economico». La Uscap rappresenta più di 20 delle 500 grandi imprese comprese nella classifica di Fortune che hanno sollecitato il Congresso ad approvare una legge sul clima, tra cui General Electric, Duke Energy e NRG Energy.

L'American Business for Clean Energy, un gruppo di 3.000 aziende che sostegno l'approvazione del progetto di legge sul clima, ha chiesto ai senatori di continuare a considerare il climate bill come una priorità legislativa: «Le aziende americane, grandi e piccole, stanno spingendo il Congresso ad agire al fine di far diventare gli Stati Uniti un leader mondiale nelle tecnologie energetiche pulite, ridurre la nostra dipendenza dalle fonti energetiche straniere, e creare milioni di nuovi posti di lavoro».

Anche Exelon, American Electric Power e FPL Group sono sconcertati da quanto sta accadendo a Washington: «Siamo delusi da questa temporanea battuta d'arresto - ha detto Judy Rader, portavoce della Exelon - Restiamo fiduciosi che i problemi verranno risolti in fretta, e che il Senato Usa farà dell'approvazione dell'energy and climate bill una urgente priorità». 

Il Walll Street Journal riporta anche il parere di un senior lobbyist che lavora in Senato per una grande utility Usa: «Pensavamo che fossero stati compiuti progressi e che ci stavamo muovendo nella giusta direzione. Le imprese temono che il loro lavoro sul progetto di legge sia stato vano.
Bisogna fare uno sforzo per cercare di ottenere che molte persone facciano pressione su Graham e gli dicano: devi tornare al tavolo».

Secondo Sarah Hodgdon, direttore per la conservazione di Sierra Club, «Il clean energy and climate bill bipartisan su cui stanno lavorando i senatori Kerry, Graham e Lieberman è la nostra migliore possibilità di ottenere una legislazione completa attraverso il Congresso, ma è stato messo in attesa nel fine settimana.  Possiamo ancora ottenere l'annuncio di un progetto di legge questa settimana, ma solo se agiamo adesso, dicendo ai nostri senatori è il momento di prendere il controllo del nostro futuro energetico. La proposta Kerry-Graham-Lieberman può servire come una base con la quale saremo in grado di liberare l'America dalla dipendenza dal petrolio estero, di creare milioni di nuovi posti di lavoro nell'energia pulita qui a casa nostra, e battere l'inquinamento di carbonio che minaccia la nostra economia, la nostra salute e il nostro clima. Ma solo se il Senato la completa. E' ora di finire ciò che abbiamo iniziato». Sierra Club invita gli americani ad inviare un messaggio al senatore del proprio collegio, chiedergli di mantenere attiva una forte legislazione sull'energia pulita e il clima e di respingere gli attacchi contro il Clean Air Act che vorrebbero impedire all'Epa di attuare i nuovi standard sulle emissioni dei veicoli.
Sierra club definisce queste attività dei senatori  "Dirty Air Acts" che mettono a repentaglio la possibilità degli Usa di ridurre la dipendenza dal petrolio, di far risparmiare denaro ai consumatori alla pompa, aiutando così l'industria automobilistica Usa ad essere più competitiva.

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