[26/04/2010] News toscana

Riqualificazione ambientale di aree destinate ad insediamenti produttivi: bando da 20 milioni

GROSSETO. A Firenze, giovedì prossimo 29 aprile,  presso il Palazzo Affari è previsto un incontro divulgativo sul bando relativo alla riqualificazione ambientale di aree destinate ad insediamenti produttivi. Il bando, approvato con il decreto dirigenziale lo scorso 9 marzo (n. 964) e pubblicato sul BURT n. 12 del 24 marzo, è reperibile sul sito internet della Regione Toscana e all'indirizzo

http://www.sviluppo.toscana.it/node/34.

Il bando mette a disposizione 20 milioni di euro (sottoforma di contributi a fondo perduto o di finanziamento agevolato) per realizzare progetti che hanno come oggetto interventi di riqualificazione in aree già esistenti o dismesse ed interventi in aree di nuova realizzazione (con priorità riservata agli interventi di completamento di aree esistenti).

Il bando è aperto alla partecipazione di tutti i soggetti pubblici, i consorzi e le società miste pubblico/private a maggioranza pubblica, le università e gli enti di ricerca, le fondazioni a totale composizione pubblica.

La finalità è quella della riqualificazione ambientale di aree destinate ad insediamenti produttivi (aree a destinazione industriale e/o artigianale o a destinazione mista, anche con presenza non prevalente di terziario). Con l'obiettivo della localizzazione, anche nell'ambito di progetti integrati di sviluppo urbano sostenibile, di Pmi industriali, artigiane e di servizi. Per le quali è previsto, tra l'altro, il finanziamento di interventi infrastrutturali.

Le risorse saranno destinate ad interventi localizzati su tutto il territorio regionale, con una riserva finanziaria (fino al 15%) destinata ai territori dei comuni montani, come classificati dall'attuale disciplina regionale.  Le domande che dovranno essere redatte (esclusivamente) on line, utilizzando lo specifico modello realizzato da Sviluppo Toscana Spa ( accessibile dal 3 maggio al link https://sviluppo.toscana.it/fipro1) potranno essere presentate entro il 30 settembre.

Uno strumento di finanziamento che potrebbe rivelarsi un'ottima occasione per far decollare le prime esperienze in materia di Apea, (Area produttiva ecologicamente attrezzata) ovvero la declinazione della regione toscana delle aree ecologicamente attrezzate introdotte con il cosiddetto. decreto Bassanini (D.Lgs 112/1998) che sono quelle dotate delle infrastrutture e dei sistemi necessari a garantire la tutela della salute, della sicurezza e dell'ambiente.

Obiettivo del decreto - si legge su arpatnews- era quello di indirizzare gli enti preposti alla gestione e pianificazione del territorio a dare avvio, attraverso la gestione unitaria delle infrastrutture e dei servizi ambientali, alla costituzione di un modello innovativo di area produttiva orientato a ridurre al minimo il consumo di risorse e l'impatto ambientale delle imprese insediate, utilizzando i principi propri dell'ecologia industriale. 

Per l'attuazione delle norme che regolano le Apea, la Toscana è potuta partire dalle esperienze che già in regione erano state fatte in alcuni distretti in cui si mettevano a frutto le migliori tecnologie di rispetto dell'ambiente e vi ha aggiunto come ulteriore obiettivo quello della competitività delle imprese, delle loro aggregazioni e dei territori che le accolgono.

Il modello Apea risponde quindi alle esigenze di spostare l'obiettivo delle politiche pubbliche di tutela ambientale dal singolo sito produttivo, all'intero  contesto in cui è inserito, che sia un distretto o area industriale, con la possibilità di ottenere il duplice risultato di una più alta efficacia in termini di performance ambientali e di una più alta efficienza nei processi con conseguenti vantaggi economici.

Sono attualmente nove le esperienze pilota  Apea maturate in Toscana visibili sul sito Arpat (http://www.arpat.toscana.it/arpatnews/2010/immagini/073-1.jpg):  per acquisire  la denominazione Apea gli insediamenti  produttivi devono seguire un duplice percorso, una prima fase di pianificazione e progettazione in cui vengono attivati tutti i  soggetti previsti  dal regolamento e una seconda fase operativa che riguarda le prestazioni ottenute dall'area produttiva in fase di realizzazione e di gestione. Per facilitare la diffusione delle Apea la Regione Toscana sta curando la redazione di apposite linee guida rivolte agli operatori pubblici e privati.

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