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La Prestigiacomo a Xinhua: «L'Expo di Shanghai rafforzerą il ruolo delle nuove tecnologie nella lotta al cambiamento climatico»

LIVORNO. Il ministro dell'ambiente Stefania Prestigiacomo, che il primo maggio rappresenterà l'Italia alla cerimonia di apertura dell'Expo 2010 a Shanghai, ha rilasciato un'intervista all'agenzia ufficiale del governo comunista cinese, Xinhua, ed ha detto che «L'Esposizione universale di Shanghai è un'opportunità unica per rafforzare la cooperazione internazionale nello sviluppo delle nuove tecnologie per la lotta contro il cambiamento climatico. La cooperazione tecnologica è importante per trovare un accordo globale basato d sulla riduzione delle emissioni di CO2».

La Prestigiacomo, che il primo maggio taglierà anche il nastro dell'avveniristico padiglione italiano dell'Expo, ha detto a Xinhua: «Sono felice ed onorata di assistere ad un avvenimento di questa importanza. E' un'occasione straordinaria per l'Italia per presentare i suoi punti forti, i suoi prodotti di buona qualità e le sue buone pratiche».

E' impressionante come i toni di chi ci governa cambino rispetto a quelli usati dai loro partiti in Italia, non appena ci si allontana dalle China towns di Prato o Milano e ci si avvicina alle olimpiadi di Pechino ieri o al gigantesco Expo di Shangai oggi, vera e propria vetrina del comunismo-turbocapitalista. Come sottolinea l'agenzia ufficiale cinese, «Questa esposizione significa molto per la signora Prestigiacomo perché dirige un ministero che lavora da vicino ai dossier internazionali quali il cambiamento climatico, la protezione dell'ambiente e lo sviluppo sostenibile».

Il nostro ministro ha detto: «L'Expo costituisce una piattaforma non solo per sensibilizzare sulle questioni ambientali ma anche per discutere delle misure strategiche e coordinate miranti a lottare contro il cambiamento climatico grazie alle nuove tecnologie. La crescita economica implica un consumo di energia e di emissioni di CO2 e causa quindi l'inquinamento che alimenta il cambiamento climatico. E' per questo che i Paesi sviluppati devono aiutare i Paesi emergenti, compresa la Cina, a non ripetere gli errori che abbiamo commesso creando un'economia del carbonio. Noi dobbiamo aiutare I Paesi in via di sviluppo a formare un modello solido di sviluppo sostenibile. Il solo modo di raggiungere questo obiettivo è quello di ricorrere alla collaborazione internazionale in materia dio tecnologia. La cooperazione tecnologica è importante per progettare delle migliori città sostenibili e migliorare quelle vecchie».

Anche qui i toni sono abissalmente lontani dalle mozioni negazioniste del global warming approvate dai senatori del Pdl, ma anche molto diverse da quanto dicevano fino a poco tempo fa il governo italiano e la stessa Prestigiacomo su taglio di emissioni e diminuzione certa e conseguente della competitività dell'industria italiana. Quel che a Roma viene presentato come un rischio forse insostenibile, a Pechino diventa un'occasione da non perdere.

Ma la Prestigiacomo ha voluto anche sottolineare la cooperazione del suo ministero con la Repubblica popolare Cinese: «Abbiamo avviato numerosi partenariati con la Cina nel settore della protezione dell'ambiente e della lotta contro il cambiamento climatico. Noi conduciamo delle attività in Cina da molti anni e pensiamo di rafforzare la nostra presenza. Il nostro obiettivo all'Esposizione di Shanghai è quello di rafforzare le relazioni e i partenariati bilaterali con i nostri omologhi cinesi e di presentare nella stessa occasione l'eccellenza delle nostre tecnologie verdi al resto del mondo».

Il padiglione italiano dell'Expo 2010 è stato progettato dall'architetto Giampaolo Imbrighi, che si è ispirato al gioco degli Shanghai ed ha per tema "La città ideale, la città dell'umanità". Occupa una superficie di 6000 m2 ed è composto da 20 moduli che rappresentano le 20 regioni Italiane. Xinua sottolinea che «In apparenza, il padiglione dell'Italia somiglia ad un mosaico disunito che rappresenta le relazioni armoniose tra le culture diverse. Quando i visitatori camminano al suo interno, si sentono in un quartiere che mescola le viuzze di Shikumen (l'habitat urbano tradizionale di Shanghai) e le piazze dell'Italia».

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