[21/04/2010] News

MagicPah, un progetto mondiale per bio-degradare gli idrocarburi tossici

LIVORNO. Il progetto mondiale "Molecular approaches and metagenomic investigations for optimizing clean-up of PAH - polycyclic aromatic hydrocarbon" (MagicPah), Coordinato dall' Helmholtz-Zentrum für Infektionsforschung (Centro Helmholtz di ricerca sulle infezioni - Hzi ) di Braunschweiger, in Germania, sta valutando come le comunità batteriche siano in grado di sostenere la degradazione delle sostanze tossiche degli idrocarburi policiclici aromatici (Ipa). MagicPah nasce dalla collaborazione tra 13 istituti di ricerca provenienti da 9 Paesi (il Cnr per l'Italia, e poi Danimarca, Francia, Germania, Gran Bretagna, Spagna, Repubblica Ceca, Canada e Colombia) e due  partner industriali: l'italiana  Syndial - Attività Diversificate e la ceca Earth Tech. Il sito dell'Hzi spiega che «L'importanza di progetto si vede anche dalla gravità del disastro della nave cargo sulla Grande Barriera Corallina Australiana. La barriera nell'aprile 2010 è stata minacciata da quattro tonnellate di olio pesante, fuoriuscite dalla petroliera».

Gli idrocarburi, composti chimici formati da due elementi: carbonio e idrogeno, sono una delle risorse energetiche più importanti del nostro pianeta. In quanto sottogruppo, gli Ipa sono idrocarburi scarsamente degradabili, spesso tossici e cancerogeni e contaminano facilmente i suoli. Sono presenti a volumi impressionanti negli oli pesanti e nel greggio, rappresentano una vera minaccia per la ricca biodiversità marina.

MagicPah, finanziato dall'Unione europea con 3 milioni di euro nei prossimi quattro anni, è coordinato da Dietmar Pieper, a capo del gruppo di ricerca "Microbial Interactions and Processes" dell'Hzi  che spiega che «L'obiettivo primario del progetto di ricerca è quello di esplorare, capire e sfruttare le capacità degradative dei batteri nel terreno e negli ambienti marini. Le comunità batteriche degradanti, ospitano un potenziale notevole e finora non sfruttato. Il progetto ha lo scopo di analizzare inizialmente diversità microbica ed i processi molecolari, che svolgono un ruolo importante nella rimozione degli agenti inquinanti Ipa dal suolo, nei sedimenti e nelle acque reflue. Questo però pone già problemi in quanto la maggior parte dei batteri nel terreno o negli ecosistemi marini non possono essere coltivati. Questa finora inutilizzata diversità delle attività microbica può essere visualizzata per mezzo di metodi cosiddetti di "cultivation-independent". Questi metodi di coltivazione indipendente si avvalgono delle capacità dei microrganismi senza doverli prima propagare in laboratorio. Le informazioni così raccolte in diversi sistemi sperimentali saranno utilizzate per la progettazione di nuove strategie basate sulla conoscenza per la mitigazione dei danni ecologici provocati dagli  idrocarburi policiclici aromatici (Ipa) in diversi habitat. Inoltre, i nostri metodi permettono l'accesso diretto alle nuove reazioni metaboliche che possono essere utilizzati per prodotti industrialmente rilevanti».

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