[21/04/2010] News

Una cerimonia ancestrale inaugura il summit dei popoli sul clima

TIQUIPAYA (Bolivia). La Conferencia Mundial de los Pueblos sobre el Cambio Climático y los Derechos de la Madre Tierra (Cmpcc) di Tiquipaya-Cochabamba, è stata inaugurata ieri da una cerimonia ancestrale (waj´ta, in lingua aymara) alla quale hanno partecipato degli amautas andini (sacerdoti) e rapporesentanti dei popoli autoctoni di tutto il mondo. Ecco come la descrive Rubén Sandi sul bollettno della Conferenza curato dall'agenzia boliviana Abi: «Con l'uluare del pututus (strumento a fiatio costruito con iil corno di manzo), flauiti di Pan, strumenti tipici delle Ande, con offerte tradizionali ed abiti multiculturali multicolori, gli amautas hanno chiesto permesso al "Padre Cosmos" e alla "Madre Tierra" perchè sostengano le posizioni a favore della natura e dell'umanità». Gli sciamani hanno messo sull'offertorio feti di camelidi, fiori, dolci, lamine di stagno, piombo e bronzo, alcool, vino di coca, incenso, resine e rappresentazioni di animali e beni terreni, poi hanno appiccato il fuoco e hanno dato vita, accompagnati da gruppi di popoli autoctoni in abiti tradizionali, ad una processione lungo i 4 punti cardinali per dare la forza spirituale necessaria ai più di 20 mila rappresentanti dei popoli autoctoni, degli ambientalisti e dei movimenti sociali riuniti nello stadio di Tiquipaya. Dopo la ceremonia ancestrale hanno parlato i rappresentanti dei popoli indigeni dei 5 continenti, concordi sulla necessità di realizzare un organismo mondiale per la difesa dei diritti di Pachamama, la Madre Terra in aymara.

Poi ha preso la parola l'attesissimo ed applauditissimo presidente della Bolivia, Evo Morales, che in un discorso di un'ora ha ribadito: «La crisi climatica non è una causa ma un effetto del sistema capitalista» ed ha chiesto di «Produrre alimenti ecologici, in línea con la cultura alimentare dei popoli indigeni ancestrali e in contrapposizione all'industria degli alimenti transgenici e gonfiati a base di ormoni sintetici e chimici, come ad esempio la bibita gassata Coca Cola, uno degli emblemi del sistema capitalista». 

Morales ha detto ai delegati della Cmpcc: «Dobbiamo mangiare quinoa», il grano andino che fruttifica nelle Ande sudamericane ad alto valore proteico e vitaminico, «Nelle ultime settimane abbiamo sentito dire alla Fao che la quinoa é il miglior alimento del mondo». Il presidente boliviano ha magnificato anche il valore curativo degli infusi vegetali con i quali gli indios delle Ande combattono le loro malattie: «I fratelli e le sorelle dell'oriente e dell'occidente, sanno esattamente come ci curiamo con il mates, con il cosiddetto mate di coca, di manzanilla, di wira wira, sono i mgliori medicamenti che hanno i popoli indígeni originari», poi ha chiesto di rifiutare i farmaci basati su principi attivi sintetici che stanno invadendo la cultura curativa nativa arrivando dall'Occidente, senza per questo opporsi alla medicina scientífica propiamente detta. «Quando ci fa male il capo che fa la medicina occidentale? Ci porta un Alkaseltzer (un analgesico e  febbrifugo a base di acido acetilsalicilico) e questa medicina occidentale cura bene il dolore di testa, però genera un altro dolore allo stomaco. Questa medicina occidentale sistema una cosa, però ne rompe due nel nostro corpo umano», Morales ha anche denunciato l'effetto chimico delle bevande gassate che contengono sostanze chimiche persistenti e dannose: «C'è qualcosa che ha attirato la mia attenzione sulla Coca Cola, tutti, putroppo, beviamo Coca Cola, però vi racconto un aneddoto: quando si ottura il bagno (Wc), che cosa facciamo? Chiamiamo l'idraulico, un esperto per sturare il water. Se però l'idraulico, con i suoi diversi strumenti non può risolvere la situazione, ci chiede: «Dammi 5  bolivianos, 8 bolivianos". Perché? Per comprare la Coca Cola. Compra la Coca Cola  e  la versa nella tazza del water, passa qualche minuto e questa stasa la tazza del bagno».

E' evidente che a Cochabamba siamo molto lontani dall'asettiche ed ipertecnologiche stanze della Cop 15 dell'Unfccc di Copenhagen e che Morales parla un linguaggio comprensibile a tutti, quasi per parabole moderne, aderente alla vita quotidiana dei popoli autoctoni, ma questo non gli ha impedito di criticare duramente la produzione di alimenti geneticamente manipolati e le sovvenzione che ricevono da alcuni goiverni europei e soprattutto degli Usa: «Usano combustibili e prodotti chimici per produrre Ogm, però risulta che gli Ogm diovrebbero servire per mangiare, ma non servono ad alimentarsi, questa è la profonda differenza cha abbiamo con l'Occidente e con i modelli sviluppisti o della modernizzazione. E' un affronto la produzione agroindustriale di tuberi che, prodotti in modo naturale in America latina, servirono a placare la fame in Europa nei secoli XVI e XVII. Bastano solo due esempi: la papa (patata, ndr) olandese e la papa originaria nativa. La patata olandese può produrre ogni tre mesi, quatro volte all'anno, questa patata olandese contiene sicuramente ormoni di pesce  e le papa sono certamente,grandi e belle, però voglio dirvi che queste papas non sono per alimentarsi, mentre la papa originaria, come sanno i fratelli, chiamata papa imilla, la papa llokalla (in criollo) e molto saporita e molto nutriente».

Morales ha messo in guardia i delegati della Cmpcc anche sugli effetti negativi del consumo di carne di pollo sulla salute umana : «Quando parliamo di pollo, il pollo che mangiamo, è carico di ormoni femminili, per questo  gli uomini quando mangiano questo pollo hanno deviazioni nel loro essere uomini». E Morales, un aymara di 50 anni con una folta e lucente capigliatura, sfotte gli occidentali: «Tra le altre carenze, c'è la calvizie precoce, così come le accelerazioni irregolari del metabolismo delle donne all'inizio della vita riproduttiva. La calvizie che ci sembra normale è una malattia in Europa, quasi tutti sono calvi, e questo è per le cose che mangiano, mentra tra i popoli indigeni non ci sono calvi, perchè noi mangiamo altre cose».

Morales, ha chiesto anche di evitare l'uso di contenitori di plastica, che diventano spazzatura e degradano l'ecosistema. Dopo aver presentato, a volte in toino scherzoso, le malattie provocate dall'ingestione di cibi Ogm, ha chiesto di riconoscere gli usi culturali e soggetti ai saperi ancestrali dei popoli autoctoni del pianeta, rappresentati dalla  Cmpcc, «Che si materializzano nella popolazione subandina dei Tiquipaya» e ha concluso: «Siamo qui riuniti per recuperare, rivalorizzare  l'esperienza dei movimenti sociali del mondo, ma soprattutto del movimento indigeno  originario, come una vera alternativa ai modelli di sviluppo. Dato che vengo da questa importante area voglio prendere l'esperienza dei nostri antenati, la conoscenza, l'esperienza sulla vita e la terra, più conosciuta in Bolivia come Pachamama, o dagli scienziati, dagli storici, sociologi, antropologi, come il pianeta Terra. La filosofía che incarna la cultura della Pachamama si  contrappone globalmente a quello che postula il sistema capitalista di arricchimento a tutti i costi. Quindi, giungo alla conclusione che il capitalismo rapina la Madre Tierra per saccheggiare le sue risorse, per sfruttare i loro figli e figlie, per avvelenare i loro fiumi e laghi (...) Il capitalismo è il primo nemico dell'umanità. E il sinonimo dell'inazione, della disuguaglianza, della distruzione del pianeta terra. Invece, la dottrina ancestrale comunitaria dice che "l'uomo e la donna sono parte della terra, da lei veniamo ed a lei torniamo quando muoriamo, per questo non si può vendere la terra"».

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