[20/04/2010] News

Nucleare ed atletica francese: un matrimonio contro natura

LIVORNO. Il 24 aprile la Fédération française d'athlétisme (Ffa) ha convocato la sua assemblea generale finanziaria, ma ha avuto la malaugurata idea di farlo proprio nei giorni in cui in Francia e in tutto il mondo si ricorderà il venticinquesimo anniversario della catastrofe nucleare di Chernobyl e i discoli del Réseau Sortir du nucléaire non si sono fatti sfuggire l'occasione per denunciare il finanziamento dell'atletica francese da parte di Areva «Gran campione dell'inquinamento radioattivo».

Gli antinuclearisti francesi evidenziano che «Nel nome della protezione della salute, la legge proibisce ai mercanti di tabacco o di alcool di finanziare lo sport. Ma uno dei principali sponsor dell'atletica francese è Areva, multinazionale francese del nucleare. Ora, niente è più lontano dai benefici e dai valori tradizionali dello sport dell'indstria nucleare, responsabile, tra l'altro, di contaminazioni a ripetizione dei lavoratori del nucleare, di leucemie infantili in prossimità dei diversi impianti nucleari, o della contaminazione irreversibile dell'ambiente».

Per Sortir du nucléaire si tratta di puro marketing a fortissimo tasso di greenwashing: «L'industria nucleare vuole approfittare dell'immagine positiva dell'atletica per ripulire il suo blasone a poco prezzo. Dove sono andati a finire i valori dell'atletica, vettore di pace e di fraternità fin dall'antichità? Fino a che durerà questo partenariato scandaloso, Réseau Sortir du nucléaire lo denuncerà presso gli atleti e il pubblico».

Intanto i no-nuke di oltralpe annunciano una cyberazione di protesta che sommergerà il presidente della Ffa Bernard Amsalem con una domanda: «Quanto tempo ancora lascerete che Areva si compri una rispettabilità appannando l'immagine e l'etica della vostra federazione, dei nostri atleti e quindi del nostro Paese e del nostro sport in generale?».

Sortir du nucléaire non ha dubbi: «Areva nuoce gravemente alla salute come all'ambiente. Areva ha abbandonato centinaia di milioni di tonnellate di scorie minerarie radioattive in Francia. I suoi impianti di ritrattamento a La Hague (Manche) rigettano nell'aria e nell'acqua le più importanti quantità di radioattività al mondo. Areva trasporta plutonio, il materiale della bomba A, su tutti gli oceani, sulle strade di Francia ed altrove. Areva cerca di esportare il suo futuro reattore Epr, del quale gli esperti sottolineano differenti difetti di sicurezza. Areva sfrutta delle miniere in Niger, a scapito delle popolazioni locali, e in condizioni sanitarie insopportabili.

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