[19/04/2010] News

Caccia, domani il voto sulla legge comunitaria: 19 associazioni ambientaliste presidiano Montecitorio

FIRENZE. Alla vigilia del voto sulla legge comunitaria, 19 associazioni ambientaliste in presidio permanente davanti a Montecitorio, hanno inviato una lettera al premier Silvio Berlusconi e ai ministri Prestigiacomo, Galan, Frattini, Brambilla, Bondi e Ronchi per chiedere il rispetto degli impegni assunti e la cancellazione del comma 2 b) dell'articolo 43 della stessa legge, sulla concessione alle Regioni della facoltà di estendere la stagione venatoria oltre il 31 gennaio.

«Se passerà il via libera alle doppiette nei mesi di febbraio e marzo quando gli uccelli migratori si spostano verso il Nord Europa per nidificare- sottolineano i presidenti delle associazioni Altura, Amici della Terra, Associazione Vittime della Caccia, Animalisti italiani, Cts, Enpa, Fare Verde, Greenpeace, memento Naturae, No alla caccia, Lac, Lav, Legambiente, Lida, Lipu, Mountain Wilderness, Oipa, Vas, Wwf Italia- saranno almeno sei le specie a "rischio": marzaiola, fischione, gallinella d'acqua, allodola, colombaccio, porciglione».

Secondo le associazioni la norma in discussione è errata per vari motivi: «in primis creerà gravi danni ecologici in una fase delicata per la vita dei migratori, col rischio di abbattere i principali riproduttori. Inoltre, le Regioni possono essere spinte dalle lobby venatorie a richiedere all'Ispra il parere per l'allungamento della stagione di caccia, e l'Ispra potrebbe essere a sua volta sottoposto a forti pressioni perché tali pareri siano positivi, con la conseguente situazione gestionale insostenibile, nonché pioggia di ricorsi, impugnazioni e contenziosi». Per superare il muro contro muro, una proposta che merita ascolto è giunta dalle Toscana, dalle associazioni venatorie Federcaccia, Italcaccia, e Arcicaccia, durante un incontro  con i parlamentari  Vannino Chiti, Ermete Realacci, Susanna Cenni (Pd) e Francesco Bosi (Udc).

«Azzerare, sulla base di un impegno politico esplicito tra maggioranza e minoranze, ogni percorso in atto sulla caccia e ripartire, in Parlamento, con una bozza condivisa». Le associazioni dei cacciatori vogliono tornare a discutere di una legge di riforma sulla caccia (il testo attuale è del 1992) e per questo hanno presentato ai parlamentari un documento in cui hanno proposto, tra l'altro, che sia resa in maniera esplicita la competenza delle Regioni nella gestione della fauna selvatica e delle attività venatorie e la realizzazione di un organo di collegamento tra Stato e Regioni in materia, che costituisca un punto di riferimento, verifica, ed elaborazione di proposte.

«L'iniziativa nasce da un'insoddisfazione palese delle associazioni venatorie toscane sull'andamento della discussione della riforma della caccia- hanno dichiarato Moreno Periccioli, Massimo Logi e Roberto Parenti, rispettivamente presidenti toscani di Federcaccia, Arcicaccia e Italcaccia-  Si passa da annunci roboanti e inconcludenti della maggioranza a una minoranza che esaurisce la propria iniziativa in uno sterile emendamentismo. Così non si va da nessuna parte». Un plauso all'iniziativa delle associazioni dei cacciatori toscane arriva da Ermete Realacci responsabile green economy del Pd: «La strada da percorrere nell'interesse del Paese, è quella di una piena attuazione della legge vigente, con il supporto della ricerca scientifica e tenendo la barra ben dritta rispetto agli ideologismi e gli estremismi che troppo spesso agitano questo settore».

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